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27 Febbraio 2020 15:00

Scuole chiuse per il Coronavirus: donato ai poveri il cibo delle mense milanesi

Dopo la decisione di chiudere le scuole in diverse zone d’Italia, a causa dei primi contagi da Covid -19, gli enti si sono subito attivati per evitare lo spreco di tutto il cibo fresco distribuito. Le mense senza studenti generano un’eccedenza di cibo di circa tre tonnellate: per questo motivo, pur rispettando le ordinanze restrittive, a Milano è già partita una iniziativa di solidarietà per evitare gli sprechi.

A cura di Roberta Gatta
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In un tempo in cui è sempre più facile notare persone che frugano nei cassonetti dell'immondizia alla ricerca di cibo, sprecarlo sarebbe paradossale. Per questo motivo, dopo la decisione di domenica di chiudere le scuole in diverse regioni del Nord Italia, allo scopo di prevenire ulteriori contagi, gli enti si sono subito attivati per evitare lo spreco di tutto il cibo fresco destinato alle mense scolastiche. In particolare Milano Ristorazione, la società partecipata del Comune di Milano che prepara e distribuisce oltre 75 mila pasti al giorno per gli alunni della città, si è subito attivata per evitare di sprecare tutto il cibo fresco prossimo alla scadenza.

I numeri e le soluzioni in atto

Oltre tre tonnellate di cibo fresco, come insalata, Parmigiano Reggiano grattugiato, latticini e uova, destinate alle mense delle scuole milanesi saranno donate alla Fondazione Banco Alimentare Onlus e ad altre organizzazioni attive nella raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari, tra le quali City Angels e Refettorio Ambrosiano, supportando così l’azione di lotta allo spreco alimentare determinata da questa situazione eccezionale.

Disagi non solo nelle mense

Le conseguenze delle ordinanze restrittive in atto a causa dell'emergenza sanitaria, non si limitano solo al cibo delle mense scolastiche, ma anche a quello destinato a tutte le persone povere e bisognose che ogni giorno sono in coda per ricevere aiuti alimentari. Molti centri che ogni giorno distribuiscono cibo in diversi punti della città, come il Pane Quotidiano che distribuiva circa 3000 sacchetti pieni di alimenti in viale Toscana e in viale Monza, si sono dovuti fermare.

"Dobbiamo rispettare l'ordinanza regionale ed evitare assembramenti di gente in coda – spiegano i volontari dell'ente laico che da 100 anni aiuta gli indigenti regalando eccedenze alimentari – Non possiamo fare altrimenti, ogni giorno da noi si creano lunghe code di persone che stanno in attesa del pacco con i viveri. Speriamo di poter presto riprendere l'attività".

Dar da mangiare è un valore molto antico, diffuso in tutte le culture, che ha un richiamo diretto al senso della vita e queste nobili iniziative sono di fondamentale importanza, sia nelle situazioni di emergenza che in quelle di normalità, perché rafforzano e coltivano la cultura della solidarietà.

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Quello che i piatti non dicono
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