15 Agosto 2020 15:00

Scacciata, scaccia e impanata: le torte rustiche siciliane che uniscono spagnoli e arabi

Impanata, scaccia e scacciata, dimmi di che parte della Sicilia e ti dirò come chiamare questo piatto. La storia della torta rustica regina delle feste religiose che oggi è diventata la stella dello street food dell'isola oltre ad essere l'unica pietanza in grado di unire Sicilia, Spagna e Ottomani.

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La storia della scacciata siciliana comincia ufficialmente il 25 dicembre 1763,  ma nella realtà è molto più antica. Abbiamo detto scacciata? La chiamate così se siete a Catania, potreste chiamarla ‘mpanata a Siracusa e Caltanissetta, la scaccia a Ragusa e Modica, la ‘mbugliulata ad Agrigento: dimmi dove vai e ti dirò come si chiamerà questo piatto. Ma cos’è questa scacciata? Una portata tipica delle feste di Natale e Pasqua, simbolo di armonia familiare e gioia della convivialità, ma che ora botteghe e rosticcerie propongono in tutti i periodi dell'anno. Una torta rustica fatta con pasta di pane e farcita con salsa di pomodoro, verdura varia, broccoli, cavolfiori, melanzane, patate, formaggio (come ricotta, tuma o caciocavallo), salsiccia, gamberetti, olive nere. Ci sono versioni con le patate, gli spinaci, con prosciutto e mozzarella fino ad arrivare a variazioni nell’impasto come quello al sesamo. Anche in questo caso: dimmi dove vai e ti dirò che farcitura avrà la tua ‘mpanata.

La scacciata è rimasta una specialità prettamente locale fino al 1763 quando Giovanni Luigi Moncada, principe di Paternò, chiese la torta rustica come piatto principale per il Natale di quell’anno. Da allora la tradizione lo colloca come piatto natalizio con una ricetta tramandata da generazioni.

La storia della scacciata

Il prodotto è un vero capolavoro della cucina siciliana nato nel XVII secolo come piatto base delle tavole contadine dell’isola. La scacciata rappresenta a pieno la storia della Sicilia: un miscuglio di tradizioni, colori e popoli provenienti da tutto il mondo. Pensate che nelle tavole rurali del Regno di Sicilia prima, delle Due Sicilie poi, l’usanza di servire un piatto a base di pane, verdure e carne è antichissima e deriva dalle dominazioni saracene. Per gli arabi è tradizione mangiare carne finemente tagliata dentro un fagotto di pane ed è proprio da questa usanza che nascono ricette moderne come il kebab o la pita gyros.

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G.Melfi / Public domain

Le prime tracce della scaccia risalgono alla fine del 1600 ma è probabile che questa specialità sia nata molto prima. Lo si deduce anche da uno dei tanti nomi della pietanza: ‘mpanata. Deriva infatti dall’empanadas, diventato piatto tipico dell’America Latina, in particolare di Cile e Argentina, e che ritroviamo nella storia iberica fin dall’XI secolo, tant’è che nel Portico della Gloria a Santiago de Compostela si possono apprezzare sculture dell’epoca in cui sono rappresentati dei commensali gustandosi delle empanadas. Troviamo tracce del piatto anche nel Don Quijote di Cervantes. Per questo motivo la Sicilia è diventata il terreno fertile per un matrimonio irripetibile dando vita alla scacciata (o impanata o scaccia o ‘mbugliulata) che dir si voglia. A conferma di tutto ciò basta fare un giro tra Siracusa e Caltanissetta dove è facile imbattersi in una ‘mpanata (come nella foto) del tutto identica nell’aspetto ad un’empanadas che si può trovare a Santa Rosa in Argentina.

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Quello che i piatti non dicono
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