video suggerito
video suggerito
14 Luglio 2025 12:46

La svolta salutista del Regno Unito: gli energy drink saranno vietati ai minori di 16 anni

In Gran Bretagna arriva il divieto di vendita degli energy drink ai minori di 16 anni. Non si tratta del primo caso: numerosi Paesi europei hanno preso o stanno prendendo provvedimenti per rafforzare la tutela della salute giovanile.

A cura di Francesca Fiore
0
Immagine

Nel "Fit for the Future", il nuovo piano decennale per la salute lanciato dal governo Labour guidato da Keir Starmer, fa la sua comparsa una misura dirompente: il divieto della vendita degli energy drink a chi ha meno di 16 anni, sia nei negozi fisici che online, oltre che in bar e ristoranti.

Si tratta di un impegno già annunciato nei mesi scorsi dagli esponenti laburisti, che hanno promesso di includere questa norma nel loro manifesto elettorale per la salute infantile. Secondo la proposta, qualsiasi bevanda contenente oltre 150 mg di caffeina per litro rientrerà nel divieto, con la possibilità di sanzioni fino a 2.500 sterline per i rivenditori sorpresi a vendere a minori.

Perché ora? Allarme salute e supporto trasversale

L'iniziativa matura su un terreno di crescente preoccupazione. Studi internazionali, come la revisione di 57 ricerche su oltre 1,2 milioni di giovani, hanno evidenziato l’impatto negativo – tra cui ansia, insonnia, alterazioni dell’umore, obesità, carie e perfino pensieri suicidari. In patria, fonti governative segnalano che fino a un terzo dei preadolescenti consuma almeno una lattina di energy drink ogni settimana.

A supporto del divieto si sono schierati oltre 40 associazioni di pediatri, nutrizionisti, insegnanti ed esperti, come la British Dietetic Association, la Children's Food Campaign e l’Action on Sugar . Anche la famosa star tv Jamie Oliver ha sostenuto la misura, denunciando che molti ragazzi iniziano la giornata "bevendo una lattina al posto della colazione".

Volontariato già avviato, ma serve una legge

Da anni numerosi supermercati e catene hanno adottato restrizioni volontarie, impedendo la vendita ai minorenni, spesso in sinergia con le scuole locali. Tuttavia, il mercato più frammentato, come i negozi indipendenti e i distributori automatici, continua a vendere liberamente. Per questo motivo, i sostenitori del divieto ritengono che la normativa garantirebbe un’efficace livella concorrenziale tra operatori, con controlli affidati ai Trading Standard.

Immagine

Non è ancora chiaro quando entrerà in vigore – si parla di un futuro non meglio definito – né cosa succederà a chi trasgredisce. Per ora, il documento di governo è una dichiarazione d’intenti Il Fatto Alimentare. Secondo le proposte, saranno interessate tutte le modalità di vendita (negozi, bar, ristoranti, e-commerce), e verrà rafforzata la segnalazione sugli scaffali e nei punti vendita. Sono attese campagne informative per consumatori e retailer.

Se approvato, il divieto neutralizzerà il rischio di consumo eccessivo di caffeina e zucchero tra gli adolescenti – un rischio spesso sottovalutato, ma evidenziato come cruciale da pediatri e insegnanti. Inoltre, favorirà una maggiore coerenza educativa: la scelta non sarà lasciata solo alla discrezione dei negozianti, ma dettata da una legge nazionale vincente.

Un confronto europeo: cosa cambia davvero

Negli ultimi anni, sempre più Paesi europei stanno prendendo posizione contro la diffusione incontrollata degli energy drink tra i giovanissimi, spinti da una crescente preoccupazione per gli effetti negativi che queste bevande possono avere sulla salute. In Lituania e Lettonia, ad esempio, il divieto è già una realtà consolidata da anni, con il limite fissato ai 18 anni e restrizioni severe anche sulla pubblicità.

La Polonia ha seguito la stessa linea, introducendo un divieto nazionale a partire dal 2024, mentre in Ungheria la legge è freschissima, approvata appena pochi mesi fa. Anche la Repubblica Ceca si sta muovendo in questa direzione, con una proposta che mira a proteggere i minori di 15 anni.

Quello che emerge è un orientamento comune, seppur con sfumature diverse, verso la tutela della salute pubblica giovanile: un riconoscimento implicito del fatto che l’energia artificiale promessa da queste lattine, spesso ricche di caffeina e zuccheri, può comportare

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views