video suggerito
video suggerito
11 Agosto 2025 16:08

Recensioni online, cambio di rotta: il disegno di legge elimina l’obbligo di identificazione

Resta l’obbligo di provare l’esperienza diretta, ma cade la richiesta di identificazione: il governo accoglie le indicazioni UE e tutela la privacy degli utenti.

A cura di Francesca Fiore
0
Immagine

A pochi mesi dalla presentazione della prima bozza, il disegno di legge sulle recensioni online subisce una modifica significativa. Una delle misure considerate più incisive — l’obbligo di identificazione dell’autore — è stata rimossa nella revisione approvata ad agosto. La norma, pensata per contrastare il fenomeno delle recensioni false, soprattutto nei settori del turismo e della ristorazione, aveva suscitato un intenso dibattito per il rischio di limitare l’anonimato e la libertà di espressione degli utenti.

L’ultima versione del testo, pur mantenendo l’obiettivo di garantire autenticità e trasparenza, adotta un approccio più flessibile e in linea con le indicazioni europee, che chiedono di bilanciare la lotta alle frodi digitali con la protezione dei dati personali.

Cosa cambia: recensioni ancora in anonimo

Il cambiamento centrale è la possibilità per gli utenti di continuare a lasciare recensioni senza fornire dati identificativi come nome, cognome o documento di identità. Non sarà quindi necessario registrare o rendere pubblica l’identità dell’autore.

Resta però un principio cardine: l’esperienza recensita deve essere verificabile. In concreto, la piattaforma potrà richiedere prove dell’acquisto o della fruizione del servizio (ad esempio, un codice di prenotazione, una ricevuta digitale o un ticket elettronico), ma queste informazioni serviranno solo a validare la recensione e non a rivelare chi l’ha scritta. Questo compromesso mira a mantenere alta la credibilità dei contenuti, evitando però procedure che potrebbero scoraggiare gli utenti onesti o generare rischi per la loro privacy.

Le disposizioni confermate

La struttura di base del disegno di legge rimane invariata e prevede:

  • Tempistiche: le recensioni dovranno essere pubblicate entro 15 giorni dall’esperienza recensita.
  • Contenuto: dovranno essere pertinenti, dettagliate e riferirsi esclusivamente al servizio o prodotto fruito.
  • Durata: dopo due anni le recensioni potranno essere rimosse se considerate non più attuali.
  • Divieti: resta vietata la compravendita di recensioni, l’offerta di incentivi economici o vantaggi per modificarle, e l’attribuzione ingannevole a prodotti o servizi differenti.

Le piattaforme avranno l’obbligo di monitorare e rimuovere contenuti falsi, offensivi o ingannevoli, adottando sistemi di segnalazione chiari e rapidi.

ddl-recensioni-online

Un segnale politico e normativo

La decisione di eliminare l’obbligo di identificazione diretta è letta come un segnale politico preciso. Da un lato, il governo riconosce le critiche delle associazioni di categoria, degli operatori del settore e delle piattaforme digitali, che temevano un calo della partecipazione degli utenti. Dall’altro, si allinea alla strategia europea di tutela della privacy, già rafforzata con il GDPR e con le linee guida sul Digital Services Act (DSA). Il nuovo testo conferma il ruolo di:

  • AGCOM: responsabile della definizione di codici di condotta e linee guida per le piattaforme.
  • AGCM: incaricata di vigilare sulle pratiche commerciali scorrette e sanzionare eventuali violazioni.

Entrambe le autorità lavoreranno in coordinamento con le piattaforme per sviluppare meccanismi di verifica che siano efficaci ma non intrusivi.

Il disegno di legge, in questa forma, potrebbe avere effetti positivi in termini di fiducia e trasparenza, senza scoraggiare la partecipazione degli utenti. Tuttavia, alcuni esperti avvertono che l’assenza di identificazione diretta lascia aperto il rischio di comportamenti fraudolenti sofisticati, difficili da individuare anche con controlli a campione.

Le piattaforme saranno quindi chiamate a investire in strumenti tecnologici più avanzati come l’analisi comportamentale, l’uso di intelligenza artificiale per rilevare anomalie e il tracciamento di pattern sospetti, per garantire che il sistema non venga aggirato.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views