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31 Luglio 2025 10:55

Recensioni online, bussola della ristorazione? Come aumenta il loro “peso” nella scelta del ristorante

Dalle piattaforme di prenotazione agli algoritmi antifrode, l’esperienza degli altri guida sempre più le scelte dei clienti. Ecco come cambia il peso dei commenti e come fanno le piattaforme a "difendersi" dalle recensioni false.

A cura di Francesca Fiore
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Scegliere un ristorante, oggi, è un processo sempre più guidato dalla voce degli altri. Non basta più affidarsi al passaparola tra amici o alle foto di piatti ben presentati: il momento decisivo passa sempre più spesso dalla lettura delle recensioni online. Sono proprio i racconti e le valutazioni lasciate da altri clienti a determinare la scelta finale, spesso con un peso superiore alle descrizioni ufficiali del locale. Un trend – quello della fiducia nelle recensioni – che è in ascesa ormai da qualche anno.

In Italia, secondo un’indagine di TheFork, il 44% degli utenti consulta almeno cinque recensioni prima di prenotare un tavolo. E il tempo dedicato a questa attività lo conferma: si parla di una media di 13 minuti sull’app e quasi 10 minuti da sito web, contro i circa 5 minuti da app e poco più di 3 minuti da desktop dedicati a consultare le schede dei ristoranti.

Questo comportamento non è esclusivo dell’Italia. A livello globale, numerosi studi confermano che le recensioni online incidono profondamente sulle decisioni dei consumatori. La Harvard Business School ha rilevato che un aumento di una sola stella nel punteggio su Yelp può tradursi in una crescita del fatturato compresa tra il 5% e il 9%. Uno studio condotto dalla University of California a Berkeley ha mostrato come un miglioramento di mezzo punto sul punteggio delle recensioni possa aumentare significativamente la probabilità che un ristorante esaurisca i posti disponibili durante le ore di punta.

La fiducia nelle recensioni: sempre più alta

Anche il livello di fiducia che i consumatori ripongono nelle recensioni è decisamente alto. Secondo il report Nielsen “Global Trust in Advertising”, circa il 70% degli utenti si fida delle opinioni online, un livello secondo solo al passaparola diretto tra amici e parenti.

In Italia i dati parlano chiaro: nel 2025 sono state pubblicate oltre 925.000 recensioni su TheFork, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente. Il punteggio medio attribuito ai ristoranti italiani è molto elevato, pari a 9 su 10. Tuttavia, nonostante l’importanza di queste recensioni, la risposta da parte dei ristoratori resta limitata: solo il 14% delle recensioni riceve una risposta, anche se il dato è in crescita rispetto al 12% del 2024.

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Il problema delle recensioni false

Il valore delle recensioni è ormai tale da attirare anche l’attenzione del legislatore. In Italia è stato proposto un disegno di legge che introduce regole più severe contro le recensioni false. La proposta prevede che chi scrive una recensione debba dimostrare di aver consumato realmente nel ristorante entro un limite massimo di 15 giorni dalla visita. Inoltre, i titolari delle attività avranno la possibilità di richiedere la rimozione di contenuti falsi o non più rilevanti dopo due anni. Le stime parlano chiaro: le recensioni online possono influenzare fino al 30% del fatturato di un ristorante o di una struttura turistica.

La risposta delle piattaforme

Alcune piattaforme hanno già adottato strumenti di verifica per garantire l’autenticità delle recensioni. TheFork, ad esempio, consente di lasciare un commento solo agli utenti che hanno effettivamente prenotato e consumato nel locale, e ha introdotto una nuova versione del suo gestionale per i ristoratori, TheFork Manager, dotata di funzioni basate su intelligenza artificiale generativa. Questo strumento analizza le recensioni ricevute e restituisce sintesi automatiche, evidenziando punti di forza e aree da migliorare, per aiutare i gestori a ottimizzare l’esperienza del cliente.

Anche Tripadvisor ha implementato sistemi avanzati di moderazione automatica e manuale, dichiarando di analizzare ogni recensione attraverso un processo che coinvolge oltre 20 segnali di comportamento, tra cui l’indirizzo IP, lo storico dell’utente e la coerenza dei contenuti. In caso di sospetti, le recensioni vengono rimosse o respinte prima della pubblicazione. Inoltre, la piattaforma ha creato una sezione dedicata alle Linee guida sulla trasparenza, con cui invita gli utenti a recensire in modo responsabile.

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Google Maps, oggi una delle fonti principali di recensioni per ristoranti e attività locali, utilizza un mix di moderazione automatizzata e intervento umano per contrastare le recensioni false. Negli ultimi anni ha sviluppato algoritmi in grado di rilevare attività sospette come picchi improvvisi di recensioni da nuovi account o da località geografiche incoerenti. Google ha anche implementato un sistema di community flagging, che consente agli utenti stessi di segnalare contenuti inappropriati o falsi.

Infine, Yelp, tra le piattaforme pionieristiche nel campo delle recensioni locali, ha introdotto un sistema chiamato Consumer Alerts, che avvisa pubblicamente i visitatori di una pagina aziendale quando vengono rilevate recensioni sospette o incentivazioni illegittime. Yelp utilizza anche un algoritmo di raccomandazione per mostrare in primo piano le recensioni ritenute più affidabili, basandosi sulla credibilità dell’autore e sul suo comportamento storico sulla piattaforma.

Questi strumenti e policy dimostrano come il mondo delle recensioni online si stia muovendo verso una maggiore tutela della trasparenza e dell’autenticità, non solo per proteggere i consumatori, ma anche per garantire ai ristoratori un ecosistema digitale più equo e meritocratico.

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