
Il suo nome scientifico è Raphanus sativus var. longipinnatus e la sua forma più popolare ricorda una grossa carota bianca: stiamo parlando dei daikon, conosciuto anche come ravanello bianco, molto diffuso nella gastronomia asiatica, in particolare in quella giapponese e cinese. Si tratta, infatti, di una varietà di ravanello che arriva da Oriente e che comprende differenti tipologie, dalle fattezze più o meno allungate e tozze. Una radice dal sapore piccantino, ma delicato, che vira al dolciastro, molto versatile in cucina, in quanto si può consumare cruda fresca, per esempio grattugiata (detta daikon oroshi) accanto a sushi e tempura, fermentata – come in Vietnam, impiegata nella farcitura dei tipici panini o tra gli ingredienti del kimchi coreano – e cotta, solitamente prima al vapore e saltata in padella, ma anche stufata, alla piastra e al forno, mantenendo una piacevole croccantezza. Ormai si trova facilmente al supermercato, nelle bancarelle dei mercati e l’inverno è il suo periodo d’elezione: un vegetale buono, particolare, che possiede anche numerose proprietà benefiche. Vediamo perché e quali sono.
Proprietà e benefici
Il daikon è sia una varietà di ravanello (Raphanus sativus) sia appartiene alla famiglia delle crucifere, condividendo quindi molte delle virtù di entrambe, tanto da essere considerato un super food. I suoi benefici sono conosciuti a scopo terapeutico in diverse medicine tradizionali, dall’ayurvedica a quella cinese, grazie alla ricchezza di sostanze bioattive, utili in funzione antinfiammatoria, antibatterica, antivirale, antiossidante e cardioprotettiva. Questa radice è un noto alleato della digestione e l’alta presenza di fibre contribuisce alla regolarità intestinale; è un alimento ipocalorico, composto a livello nutrizionale da quasi il 95% di acqua, vantando proprietà diuretiche, disintossicanti e depurative. Da non sottovalutare le buone quantità di vitamina C, di vitamine del gruppo B, compresi i folati (B9), essenziali per la sintesi del DNA, e di sali minerali, soprattutto potassio. Vediamo qualche vantaggio nel dettaglio.

Favorisce la digestione
Enzimi come amilasi, proteasi e lipasi aiutano a scomporre amidi, proteine e grassi, stimolando il processo digestivo. Per questo, spesso si sente parlare del daikon come un cibo brucia grassi, in quanto capace di velocizzare il metabolismo, riducendo gli accumuli di adipe nell’organismo.
Aiuta la funzionalità intestinale
Le fibre contenute nel daikon migliorano il transito intestinale, inoltre aiutano a mantenere sano ed equilibrato il microbiota, specialmente se consumato in versione fermentata, grazie all’effetto potenzialmente probiotico dei microrganismi. Può ridurre lo stato di gonfiore e di pesantezza dopo i pasti.
Idrata e depura
Essendo composto principalmente da acqua, il daikon contribuisce a mantenere un buon livello di idratazione e favorisce naturalmente l’eliminazione dei liquidi in eccesso, diventando un alleato contro la ritenzione idrica.
Aiuta il sistema immunitario
Il daikon come broccoli e cavoli è una fonte ottima (e inaspettata) di vitamina C, che spesso si pensa prerogativa di arance e mandarini: in inverno, quindi, quando è di stagione, includilo tra i vegetali che rafforzano il sistema immunitario.
È fonte di antiossidanti
Grazie ai composti solforati tipici delle Brassicaceae, la vitamina C e il selenio, il daikon svolge un’azione antiossidante che aiuta a contrastare l’invecchiamento cellulare.
È un alimento saziante
Si rivela ideale nelle diete ipocaloriche, in quanto le fibre in esso contenute aumentano la sensazione di sazietà, restando leggeri.

Controindicazioni
Il daikon è generalmente tollerato dalla maggior parte delle persone, ma può dare fastidio se consumato crudo a chi soffre di gastrite, reflusso o colon irritabile, generando gas. Come le crucifere, contiene gozzigeni, sostanze che possono interferire con la corretta funzione della tiroide a causa di uno scorretto trattamento dello iodio da parte di quest’ultima: in caso, si consiglia di limitarne l’assunzione sempre da crudo, mentre la cottura tende a inibire questi elementi.