
Risparmiare sul prezzo mensile delle bollette non vuol dire solo accendere la lavastoviglie in determinati momenti della giornata o ottimizzare l’utilizzo del frigorifero: non molti lo sanno, ma il risparmio passa anche dal tipo di cottura che scegli per preparare il tuo cibo e dal tipo di elettrodomestico che utilizzi. Non tutte le metodologie di cottura, infatti, sono uguali a livello di consumo energetico e scegliere una al posto di un’altra è uno dei piccoli accorgimenti che puoi usare per ridurre i consumi.
Alcuni dei metodi più utilizzati sono anche i più dispendiosi: per esempio, per bollire un prodotto come le patate o cuocerle in padella serviranno sui 30 minuti e questo, a livello di consumo energico, ti porterà a usare circa 300 watt/ora. Si consuma ancora di più per cuocere sulla griglia o al forno: su 40 minuti circa di cottura, nel primo caso si arriva a 425 watt/ora, nel secondo si toccano punte di 800 watt/ora.
Altre tecniche invece sono decisamente meno dispendiose e, seppure in alcuni casi meno salutari o più lente a livello di tempistiche, ti possono aiutare a risparmiare sui consumi. La meno costosa è la cottura a induzione, seguita da altre tecniche come la frittura o altre modalità come la pentola a pressione, ma ce ne sono molte altre: ecco tutti sono i metodi di cottura più economici che ti ti possono aiutare a risparmiare sui consumi.
1. Cottura a induzione

Tra gli strumenti più utili in cucina per risparmiare c’è la cottura a induzione, quella che utilizza il piano a induzione, ovvero un sistema senza fiamma che prevede al suo posto delle piastre a energia elettrica. C’è molta confusione riguardo il piano a induzione, perché molti sono conviti che sia un metodo più costoso rispetto al classico piano a gas proprio perché si alimenta con la corrente. In realtà non è così: l’utilizzo del piano a induzione permette di localizzare il calore senza generare fiamma e questo porta a eliminare la dispersione del calore – e quindi la possibilità di sprechi – riducendo sensibilmente anche i tempi di preparazione. Il piano a induzione permette un'efficienza energetica del 90% contro il 50% di quella dei fornelli a gas: naturalmente i suoi costi peseranno sulla bolletta della luce e non su quella del gas, quindi il vantaggio dipende anche dal costo dell'energia in sé, ma considera che i fornelli a induzione si scaldano molto velocemente e sono molto potenti, quindi consentono una cottura più rapida e di conseguenza una riduzione di utilizzo dell’elettrodomestico.
2. Cottura a vapore

È un metodo caduto in disuso e non propriamente tipico della nostra gastronomia (la cucina cinese, per esempio, lo usa molto più di noi), ma è un sistema che dovresti imparare a conoscere e rivalutare perché non solo è economico ma ha anche tantissimi benefici: la cottura a vapore ti permette di non usare grassi, mantiene intatti i nutrienti e i sapori dei cibi e ti consente di cuocere più pietanze nello stesso tempo. Proprio quest’ultimo aspetto è quello che porta il risparmio: grazie al sistema di cottura a castello in cui si sovrappongono i cestelli, infatti, puoi cuocere contemporaneamente più alimenti su un unico fornello, riducendo il tempo in cui usi l’elettrodomestico. Questo tipo di cottura si presta particolarmente per il pesce, sia intero che a tranci, la carni – soprattutto quella bianca – e il riso.
3. La frittura

Scommettiamo che non te lo aspetti, ma tra i metodi di cottura più economici si trova anche la frittura. Come è possibile, considerando quanto costa l’olio? La spiegazione è semplice: si cuoce a temperature elevate per pochi minuti, quindi il tempo in cui fornelli o piastra rimangono accessi è molto poco e di conseguenza i costi sono molto bassi: il consumo, infatti, si attesta intorno ai 30w per ora, a patto ovviamente di friggere nel modo giusto. Lo svantaggio di questo metodo è che è decisamente poco salutare, ma a livello di risparmio resta comunque uno dei meno costosi.
4. Il forno a microonde

A primo impatto il microonde non sembra un elettrodomestico particolarmente economico, anzi potrebbe apparirti come un vero e proprio “succhia-energia”. In realtà è vero, ma solo in parte: se da un lato è corretto che la potenza del microonde è maggiore rispetto al forno tradizionale – 1000 watt circa – permette una cottura in tempi talmente brevi che, alla fine, ti porta a risparmiare in termini di consumi. Il consumo di un microonde medio si aggira intorno ai 167 watt/ora e quindi, a parità di condizioni, consumerai meno energia utilizzando il microonde piuttosto che cucinando sui normali fornelli o usando il classico forno. Ovviamente si parla di microonde abbastanza recenti usati al meglio delle loro potenzialità.
5. Cottura in pentola a pressione

Molto in voga negli anni ’80 e ’90 e finita nel dimenticatoio nei primi 2000, oggi la pentola a pressione sta vivendo una seconda giovinezza e sta tornando prepotentemente in auge. Il motivo? È presto detto: consuma il 25% di gas o elettricità in meno di una pentola normale. Diversamente dalle pentole "classiche", la pentola a pressione sfrutta la pressione e il vapore che viene trattenuto ermeticamente al suo interno per cuocere gli alimenti, una modalità che si traduce in tempi di cottura ristretti e di conseguenza un consumo minore di energia. Per esempio la cottura dei ceci secchi, che solitamente richiede circa 2 ore (oltre ai tempi di ammollo), nella pentola a pressione saranno pronti in un 35-40 minuti e senza ammollo: una differenza notevole. Ma attenzione, anche in questo caso serve ottimizzare lo strumento e usarlo al meglio, seguendo alcune regole di base.
6. Slow cooker

Proprio come la pentola a pressione, anche le pentole slow cooker stanno tornando di moda e non è un caso: queste particolari pentole a cottura lenta, infatti, hanno un bassissimo consumo energetico, consumano solo poco più di una lampadina tradizionale e consentono la preparazione in un solo passaggio. Dentro questo tipo di pentole, infatti, puoi inserire gli ingredienti tutti insieme, motivo per cui si presta particolarmente bene per ricette come zuppe, stufati e per tutte quelle ricette che richiedono una cottura lenta e una temperatura bassa ma costante. L’unico “difetto” sono le tempistiche, più lunghe rispetto alla cottura in una pentola tradizionale.