Una ricerca condotta da AstraRicerche la mette al primo posto come caratteristica più importante: ma cosa vuol dire tenacia nella pasta?
Tutti amano la pasta, ognuno la vuole a modo suo. Ma qual è la caratteristica della pasta a cui gli italiani non possono proprio rinunciare? A quanto pare la "tenacia", almeno secondo un'analisi condotta da AstraRicerche per Voiello nel gennaio 2025. La tenacia, intesa come la capacità della pasta di mantenere forma e consistenza al morso, risulta la caratteristica più rilevante nella valutazione della qualità del prodotto, indicata dal 27,3% degli intervistati.
Tra i formati più apprezzati, il fusillo è stato inserito nella top 3 dal 47,5% degli intervistati: questo formato è particolarmente riconosciuto per la sua capacità di trattenere i condimenti, considerata superiore da oltre il 73,4% del campione. Alla domanda su quale sia la caratteristica più importante nella valutazione della qualità della pasta, gli intervistati hanno così risposto:
Questi dati evidenziano che, oltre al gusto, la percezione di “qualità” della pasta passa per aspetti legati alla consistenza e alla resa durante la preparazione. Ma quali sono i criteri di scelta al momento dell’acquisto? Quando si trovano di fronte allo scaffale, gli italiani considerano diversi elementi nella scelta della pasta: il formato è tra i tre aspetti principali da considerare per il 55,2% degli intervistati; la provenienza del grano, in particolare l'utilizzo di grani italiani, è un criterio rilevante per il 52,1%, che lo inserisce tra i tre principali driver di acquisto.
La pasta è vista non solo come alimento, ma come esperienza sensoriale ed emotiva: il piacere di mangiarla rappresenta il primo motivo di consumo per il 44,7% degli intervistati; segue la sensazione di benessere e buonumore che accompagna il pasto, indicata dal 29,7%. La pasta viene vissuta anche come un’occasione di espressione personale: l’84,5% ritiene che contribuisca alla creatività in cucina. Questa creatività è giudicata fondamentale dal 74,9% e viene considerata necessaria sia per la cucina quotidiana sia per le occasioni speciali da oltre la metà degli intervistati.
Tra i gesti più rappresentativi della preparazione della pasta, emerge la mantecatura in padella (o “spadellata”), momento in cui la pasta viene mescolata con il condimento per favorire un’unione armoniosa tra sapori e consistenza: il 66,3% degli intervistati dichiara di compiere questo gesto sempre o spesso, a testimonianza del valore attribuito alla fase finale della preparazione.
Quando si parla di tenacia in relazione alla pasta, ci si riferisce alla sua capacità di mantenere consistenza e struttura durante e dopo la cottura. Una pasta tenace è quella che “tiene bene la cottura”, rimanendo compatta al morso e non diventando molle o sfatta. La sensazione che si percepisce mangiandola è quella di una certa resistenza: il morso incontra una pasta elastica, consistente, che non si spezza facilmente né si incolla.
Questa caratteristica dipende in gran parte dalla qualità del grano e dal suo contenuto proteico: più è alto, più la pasta risulta tenace. Anche il metodo di produzione gioca un ruolo importante: l’essiccazione lenta e la trafilatura al bronzo, ad esempio, contribuiscono a una pasta più solida e strutturata.
Scegliere una buona pasta non è solo questione di gusto o abitudine: dietro ogni pacco sugli scaffali si nasconde un processo produttivo complesso, fatto di materie prime, tecniche artigianali o industriali e criteri di qualità che spesso il consumatore ignora. Conoscere alcuni aspetti chiave — come la provenienza del grano, la trafilatura, l’essiccazione e la trasparenza delle etichette — può aiutare a fare scelte più consapevoli, distinguendo una pasta comune da una davvero eccellente.
Ecco gli elementi oggettivi che possono aiutare il consumatore a fare scelte più consapevoli, già leggendo l’etichetta oppure osservando la confezione.