In un'ottica sia di risparmio energetico ed idrico sia di riduzione dell'impatto ambientale, usare l'elettrodomestico sembra essere la soluzione migliore rispetto a quello che comunemente si immagina(va).
La lavastoviglie è uno tra gli elettrodomestici energivori che più comunemente si trovano all’interno di una casa: non è indispensabile come una lavatrice o un frigorifero, ma se ne riconosce senza dubbio il vantaggio di ottimizzare i tempi rispetto a lavare i piatti a mano. A questo punto, però, entrano in ballo altre questioni, che si legano in particolar modo ai consumi di acqua ed elettricità, sia dal punto di vista del portafoglio, sia dal punto di vista ecologico. In genere, ormai si è concordi nell’affermare che la lavastoviglie sia la soluzione migliore, in quanto modelli sempre più efficienti sono realizzati per venire incontro sia al risparmio in bolletta, sia nel ridurre l’impatto sull’ambiente. Vediamo perché.
L'Università di Bonn ha condotto uno studio che dimostra come le lavastoviglie moderne consumino meno acqua rispetto al lavaggio a mano delle stoviglie. In media, una lavastoviglie usa tra i 10 e i 15 litri di acqua per un ciclo, quantità che scende a 9 litri con il programma "eco", mentre il lavaggio a mano può richiedere fino a 103 litri per lavare lo stesso carico. Lo studio è del 2007 e non sorprenderebbe sapere che oggi il divario è aumentato, dato che le lavastoviglie di nuova generazione consumano infatti ancora meno: per esempio le lavastoviglie di classe A1 consumano 7 litri per ciclo d'’acqua e il 30% dell'’energia in meno rispetto a quella necessaria alle lavastoviglie di classe A2. Per lavare i piatti è meglio usare la lavastoviglie: ma solo se la si usa nel modo corretto.
Come succede quando si usa il forno, ci sono diversi fattori che influenzano i consumi finali, in quanto le lavastoviglie non sono tutte uguali, si possono impiegare in modo diverso a seconda delle necessità e anche l’ora e il giorno in cui scegliamo di mettere in funzione l’elettrodomestico si rivelano importante. Vediamo quali sono i maggiori aspetti da prendere in considerazione.
Stabilire il consumo in euro degli elettrodomestici è possibile facendo un calcolo: si moltiplica la potenza in watt riportata sull’etichetta per le ore di utilizzo. Poi la si divide per 1000 – andando così a ricavare i kilowattora (kWh) (a meno che non sia già espresso con questo valore, bisogna guardare la scheda del prodotto), infine, la si moltiplica ulteriormente per il prezzo dell’energia elettrica, che non è assoluto, ma dipende dalla tariffa dell'operatore scelto. Per poter realizzare una valutazione approssimativa, ovviamente di media, si può fare riferimento alle stime dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), aggiornato per trimestri, e che ad aprile 2024 dà il costo di 0,12209 €/kWh. Applicando la formula nella lavastoviglie usando come parametro il consumo di 2,5 kWh per 10 ore di impiego settimanale (la durata di un ciclo standard di 2 ore), il risultato sarà di 3,05 euro.
Classe energetiche | Consumo kWh/100 cicli |
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A | uguale o inferiore a 53 |
B | da 53 a 63 |
C | da 64 a 73 |
D | da 74 a 83 |
E | da 84 a 92 |
F | da 93 a 102 |
G | superiore a 102 |