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L’Italia e il cibo sono un binomio indissolubile che ha un grande impatto non solo a livello di abitudini alimentari e culturale, ma anche linguistico: non è un caso che tantissimi proverbi che siamo abituati ad usare nel quotidiano siano a tema gastronomico. Modi di dire come “sano come un pesce” sono locuzioni tramandate di generazione in generazione e diventate parte nel nostro patrimonio linguistico, portatrici di significati figurati in grado di esprimere concetti e situazioni in modo preciso ed efficace. Per esempio, quante volte usi o hai usato dire “cascare/cadere a fagiolo”?
È un’espressione molto diffusa e utilizzata per spiegare una situazione imprevista che però arriva in un momento perfetto portando benefici inaspettati: una persona che arriva proprio quando avevi bisogno di lei, l’offerta di un passaggio quando stai aspettando l’autobus che non arriva mai, il parcheggio libero che trovi proprio di fronte al negozio dove devi entrare. Ti sei mai chiesto perché si usa questo modo di dire e cosa c’entrano mai i fagioli con un evento che arriva al momento giusto regalandoti una sorpresa positiva? Come spesso accade le ipotesi di origine del detto sono molteplici: la più accreditata lascia presupporre che derivi da un’espressione della Toscana del XV, ma tra le altre teorie ce n’è anche una affascinante legata a una fiaba molto popolare.
Da dove deriva il detto “cascare a fagiolo”: teorie e ipotesi
Come per tutto ciò che è antico, dalle ricette ai modi di dire, le teorie, ipotesi e leggende sulla nascita dell’espressione “cascare a fagiolo” sono molteplici, alcune più accreditate e altre più fantasiose ma particolarmente affascinanti. L’ipotesi che gli studiosi ritengono più probabile lega il modo di dire alla Toscana del XV secolo: i fagioli erano molto diffusi e utilizzati all’epoca, praticamente sempre a disposizione perché era un ingrediente povero e di facile conservazione. "Cascare a fagiolo" farebbe riferimento all’abbondanza del legume, sempre presente in tavola al momento giusto, ovvero quello di sfamarsi.
Un’altra teoria legata alla vita quotidiana riconduce l’origine dell’espressione al mondo contadino, perché un tempo i fagioli venivano raccolti quando erano molto maturi: in quella fase, infatti, bastava toccarli appena e i fagioli si staccavano dalla pianta. Cascare a fagiolo o cadere a fagiolo, in questo caso, avrebbe così assunto il significato di qualcosa ottenibile facilmente e senza sforzo.

In ogni caso la prima testimonianza scritta del detto risale alla fine dell’Ottocento e si trova nel Dizionario della lingua italiana di Tommaseo: anche in questo vocabolario si ipotizza la toscanità dell'espressione dovuta alla passione dei fiorentini per i "fagiuoli". È di diversa opinione Giuseppe Pittano, un importantissimo linguista del Novecento: secondo lo studioso questa storia non è abbastanza forte per giustificare un modo di dire tanto popolare. La sua teoria vuole che “cascare a fagiolo” sia un rimando alle pubbliche adunanze e alle votazioni degli scrutini di un tempo, quando proprio i fagioli si usavano per esprimere il voto, cadendo nell'urna e portando quindi la fortuna del candidato poi eletto.
C’è però ancora un’ipotesi riguardo al detto, di certo la più romantica e affascinante perché lo lega a una delle fiabe più celebri del mondo, Jack e il fagiolo magico. Nella storia il piccolo Jack scambia al mercato dei fagioli venduti come magici per la sua mucca e la madre, quando lo scopre, per la rabbia lancia i fagioli fuori dalla finestra. Ma poi si scoprirà che i fagioli erano davvero magici e porteranno Jack a una gallina dalle uova d’oro che svolta le sorti della propria famiglia. I fagioli caduti dalla finestra si rivelano la fortuna di Jack e così nel linguaggio "cascare a fagiolo" diventa l'allegoria per una circostanza positiva che arriva al momento giusto e porta inaspettati effetti positivi.