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9 Settembre 2025 16:00

Perché nella pesca compare una sostanza bianca (e perché non è pericolosa)

La sostanza bianca che a volte sorprende quando si apre una pesca non è altro che il risultato del naturale meccanismo di difesa della pianta. Un piccolo dettaglio estetico che non deve scoraggiare: la pesca resta buona, sana e sicura da gustare.

A cura di Redazione Cucina
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Pochi frutti evocano l’estate quanto la pesca: profumata, succosa e dolce, è un piacere che accompagna i mesi più caldi. Ma può capitare, tagliandone una, di notare una strana sostanza biancastra attaccata al nocciolo o depositata nella cavità interna. A prima vista può sembrare qualcosa di preoccupante — muffa, parassiti o addirittura uova di insetti — ma in realtà si tratta di un fenomeno del tutto naturale, noto come tessuto calloso.

Cos’è il tessuto calloso

Il tessuto calloso è composto da cellule indifferenziate, cioè cellule che non hanno ancora assunto una funzione precisa. La pianta le produce come risposta a piccole lesioni o stress subiti dal frutto durante la sua crescita. In altre parole, è una sorta di “cicatrizzazione vegetale”: un meccanismo di difesa che consente al frutto di proteggere l’area più delicata, quella del nocciolo, garantendone lo sviluppo. È per questo motivo che il fenomeno si osserva spesso proprio attorno al seme, dove il frutto è più vulnerabile.

Ma perché si forma? Alcune varietà di pesche tendono a sviluppare più facilmente tessuto calloso, e anche le condizioni ambientali giocano un ruolo importante. Fattori come siccità, irrigazione discontinua o sbalzi di temperatura possono stimolare la formazione di questi accumuli cellulari. Le cause principali sono:

  • Microtraumi subiti dal nocciolo durante la crescita.
  • Stress ambientali (irrigazione irregolare, caldo eccessivo o sbalzi termici),
  • Caratteristiche proprie di alcune varietà di pesche, più predisposte di altre.
  • Normali processi fisiologici di protezione della pianta.

Come riconoscerlo

Dal punto di vista visivo, il tessuto calloso si presenta come grumi o macchie bianche compatte, talvolta un po’ dure al tatto. È importante distinguerlo da altri difetti: la muffa, per esempio, appare con filamenti cotonosi di colore grigio o verde e produce odori sgradevoli; i marciumi invece causano annerimenti e una polpa molle e acida. Il tessuto calloso, al contrario, è compatto, bianco e inodore.

È sicuro da mangiare?

Sì, assolutamente: il tessuto calloso non è muffa, non è un batterio e non contiene tossine; è semplicemente parte della pesca stessa. Non altera il gusto del frutto e non rappresenta alcun rischio per la salute. L’unica differenza che si può notare è una consistenza leggermente più coriacea vicino alla zona interessata, che però non compromette l’esperienza di consumo.

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