Da episodio sporadico ad abitudine: consumare i pasti, in particolare la cena, di fronte a uno schermo può portare a diverse conseguenze negative, come disturbi gastrointestinali e sovrappeso. Ecco il parere dell'esperto.
Una cena sul divano, la serie o il programma preferito davanti agli occhi e, perché no, anche qualche snack a portata di mano: una scena familiare per molti, ma che si rivela tutt’altro che sotto il segno del benessere. Mangiare davanti alla televisione o, in generale, di fronte a uno schermo ha un impatto negativo sulla nostra salute. Come ci spiega il dottor Daniele Giacalone “non ci sarebbe nessun pericolo se la serata cinema fosse programmata, regolandosi durante il giorno con i pasti in vista di quel momento, dove ci si può concedere qualcosa in più, ma quando diventa un'abitudine, e non un episodio sporadico, ecco che in potenza può causare diversi danni”. Vediamo quali sono e come comportarsi.
Che si tratti di televisione, tablet o cellulare, quando si è davanti a uno schermo l’attenzione si sposta automaticamente su ciò che stiamo guardando, lasciando in secondo piano il cibo, che diventa semplicemente qualcosa per riempire il tempo durante la visione. Non solo non ci si concentra più su cosa si ha nel piatto, ma non si ascoltano neppure i segnali del proprio corpo: questo vuol dire che non si sente il senso di sazietà, con il risultato di consumare gli alimenti in modo impulsivo. “Il cervello” dice Giacalone “non registra correttamente né il gusto né la quantità ingerita, e così ha la sensazione di non aver mangiato abbastanza”.
Un’altra conseguenza tipica del mangiare sul divano – spesso dopo una giornata intensa – è legata alla digestione. “Per molte persone, direi la maggior parte, la cena è il pasto più abbondante della giornata: più tempo per cucinare, più libertà negli orari, meno stress rispetto alla pausa pranzo”. Rimanere seduti (o peggio, sdraiarsi) in piena fase digestiva può favorire l’insorgere di problemi come reflusso gastroesofageo, senso di pesantezza e dispepsie. “L’apparato digerente lavora al massimo della sua capacità, ma senza un minimo dispendio energetico e in una posizione non corretta. È un errore frequente che, se reiterato, può peggiorare nel tempo e trasformarsi in un’abitudine deleteria per lo stomaco".
Abbiamo visto che quando si mangia senza attenzione, si tendono a introdurre più calorie del necessario, e quasi sempre nel momento meno adatto della giornata. In linea generale, precisa il nutrizionista, “il pasto di mezzogiorno dovrebbe rappresentare il 35% circa dell’introito calorico giornaliero, mentre la cena non dovrebbe superare il 25-30%”. Cenare davanti alla televisione favorisce l'accumulo di grassi e rallenta il metabolismo, cosa che può contribuire al sovrappeso. “Nei bambini, poi, il rischio è ancora più serio, perché li espone precocemente a uno stile alimentare sbilanciato e potenzialmente causa di obesità infantile”.
“Il mangiare davanti alla televisione non è strettamente legato al junk food, ma senza dubbio c’è più possibilità di cedere ai cibi ultra processati, come per esempio le patatine in busta, quando si arriva a cena molto affamati”. La tv, però, diventa soprattutto una leva per prolungare il pasto oltre misura: “Magari si ha preparato qualcosa di sano, come del pesce, ma poi ci si alza per prendere un po’ di pane, un pezzetto di formaggio e così via, con un gesto che come già detto diventa automatico”.
“Cenare davanti alla televisione ogni giorno non è una pratica sana, ma chi cerca una coccola serale può orientarsi ad alternative piacevoli che funzionano davanti anche allo schermo: stiamo parlando del terzo spuntino della giornata (dopo quello di metà mattina e della merenda) che viene consumato poche ore prima di andare a dormire e deve essere porzionato”. Ecco qualche opzione: