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29 Dicembre 2022 15:00

Perché i tedeschi si regalano dei maialini per Capodanno? La storia dell’antica tradizione

I glücksschwein sono dei maialini portafortuna di marzapane che i tedeschi si regalano per augurare tanto successo e prosperità. L'usanza è stata portata anche in Austria e Trentino Alto-Adige. La loro storia è figlia di un'usanza medievale ma il maiale è da sempre associato all'abbondanza e al benessere.

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Se ti trovi in Austria, Germania e Trentino Alto-Adige nel periodo natalizio potresti sorprenderti dinnanzi alla miriade di maialini che si intravedono nelle case e nei negozi. Quasi come se il maiale fosse il simbolo del Natale: ma cosa sono questi piccoli porcellini? Si chiamano glücksschwein e fanno parte della tradizione natalizia di queste zone. Tradizionalmente il glücksschwein sarebbe un maialino di marzapane ma col tempo la sua figura si è evoluta e ora li puoi trovare anche in ceramica, plastica e altri materiali. È un simbolo di prosperità e abbondanza e lo si regala a parenti e amici durante le festività natalizie ma in vista del Capodanno: è infatti bene augurante per l'anno a venire. Vediamo da dove viene questa tradizione e la storia del glücksschwein.

La storia dei maialini portafortuna

Tecnicamente parlando questo maialino di marzapane portafortuna ha lo stesso identico "potere" che gli italiani attribuiscono a zampone/cotechino e lenticchie da mangiare allo scoccare della mezzanotte dell'1 gennaio. Dobbiamo dire subito che la simbologia del maiale è da sempre legata all'abbondanza. Come dice Pastoreau, antropologo di fama mondiale, il maiale ha sempre avuto rapporti molto stretti col denaro "perché simbolo di prosperità. I Romani lo usavano come amuleto e c'erano perfino delle monete che lo raffiguravano, in Inghilterra nel 1700 inventarono i primi salvadanai a forma di maialino. C'è sempre stata un'associazione marcatissima tra questo animale e la prosperità". Quest'associazione esiste anche in Italia, soprattutto in quella rurale: chi possiede un maiale non potrebbe mai essere povero secondo la "voce del popolo", perché avrebbe sempre molto cibo a disposizione. Nel corso della storia i maiali diventano l'investimento a basso costo dei contadini poveri: si acquistano due maiali da far figliare e si tengono in cortile così da vendere una parte dei porcellini e macellare i suini qualora ce ne fosse bisogno.

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L'usanza dei maialini portafortuna nasce in Germania nel Medioevo, periodo in cui si conia la frase "schwein haben", ovvero "avere un maiale" per indicare però la sfortuna: i maiali sono il premio di consolazione dato ai perdenti nelle iconiche gare dei giochi a cavallo. Una consolazione data soprattutto a chi perde nonostante l'ottima prova, per questo parlano di sfortuna.

I tedeschi hanno da sempre una venerazione per i suini: pensa che nella cultura barbara il Gullinbursti è un cinghiale dalle setole dorate che accompagna Freyr, Dio germanico della fertilità e lo aiuta nelle faccende. Per tanti secoli e proprio per questa ragione le popolazioni del Centro Europa si regalano dei maialini vivi per Capodanno ma col tempo l'usanza si trasforma e, come promemoria dell'antica usanza, trasformano i porcellini veri in maialini di marzapane. Il regalo è solitamente abbinato ad altri portafortuna tipici come gli spazzacamini, le monete, i ferri di cavallo, trifogli e quadrifogli. L'usanza è così sentita in Germania che al Museo Glücksschwein a Bad Wimpfen, un comune nei pressi di Stoccarda, ci sono ben tre mostre che ospitano decine di migliaia di maialini, di ogni forma, dimensione e materiale.

Nel nostro Paese, oltre al Trentino Alto-Adige, fortemente influenzato dalla mitologia nordica, non è difficile trovare questi maialini in zone insospettabili come la Riviera di Ponente e la Calabria. In Liguria i negozi li vendono per la fortissima presenza di tedeschi e austriaci nel periodo natalizio, turisti che si godono le meraviglie e il clima meno rigido rispetto alla loro zona; in Calabria invece è un vero miscuglio di popoli perché molti figli di emigranti hanno portato nel Sud Italia le usanze della loro nuova terra.

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