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4 Dicembre 2020 12:52

Nuovo Dpcm: pranzo a casa o nei ristoranti? Ecco cosa si può fare a Natale e Capodanno

Presentato il decreto riguardante Natale e Capodanno dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: i ristoranti resteranno aperti a pranzo nei giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania. Cenoni a casa vietati con i non conviventi. Il Premier è stato chiaro: "È necessario evitare di mettere a rischio le persone care, come gli anziani".

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Presentato ieri il nuovo Dpcm, uno dei più attesi dell'anno perché Conte ha diramato le linee guida per le feste di Natale e Capodanno. Il nuovo decreto entra in vigore oggi 4 dicembre e sarà valido fino al 15 gennaio 2021, un decreto lungo dunque, che abbraccia tutte le festività più sentite dagli italiani. Il Dpcm lascia quasi tutto invariato, con poche ma importanti novità.

Tutte le novità sul decreto di Natale per quanto riguarda ristoranti e cenoni

La novità principale del nuovo Dpcm riguardo i ristoranti è l’apertura a pranzo nei giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania per le regioni in zona gialla, sempre con 4 commensali masssimo a tavolo. Il Presidente del Consiglio ha detto che, secondo le previsioni, per il 20 dicembre tutte le regioni saranno gialle vista la curva dei contagi.

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Le indicazioni sui colori delle regioni restano invariate, come da precedente decreto. Qualora tutta Italia diventasse davvero gialla per le festività le regole saranno:

  • Ristoranti e bar aperti dalle 5 del mattino alle 18;
  • consumo al tavolo consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutte conviventi;
  • sempre permessi asporto e consegna a domicilio fino alle 22.

Come nel vecchio Dpcm i ristoranti degli alberghi restano aperti anche la sera per gli ospiti della struttura ma la notte del 31 dicembre si potrà festeggiare soltanto con il servizio in camera: per quella sera tutti i ristoranti dovranno restare chiusi, così da evitare assembramenti o tentazioni di veglioni.

Per quanto riguarda i cenoni nelle proprie case, Conte è stato lapidario: "Non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre limitazioni. Siamo in uno stato democratico. Possiamo solo fare una forte raccomandazione. Cerchiamo di rispettarla, non ricevete a casa persone non conviventi. Così mettete a rischio le persone care, come gli anziani". Il domicilio infatti è inviolabile e sarebbe impossibile controllare ogni abitazione violando così un principio protetto costituzionalmente.

Per dissuadere gli italiani dalla tentazione di organizzare cenoni e pranzi per le feste, nel nuovo Dpcm c'è una stringente misura di prevenzione: nei principali giorni di festa, cioè il 25 e 26 dicembre, nonché il primo gennaio, gli spostamenti saranno vietati anche tra i Comuni.

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Quello che i piatti non dicono
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