Frutti che offrono una varietà di odori e aromi unici al mondo. Alcuni disponibili in Italia, altri reperibili solo viaggiando nelle zone più "remote" del globo, in questo articolo troverai i 10 frutti più esotici in natura.
Hai voglia di cimentarti in qualche nuovo sapore, qualcosa di diverso rispetto a quelli a cui sei abituato? Dovresti leggere questo articolo perché qui troverai la lista dei dieci frutti più esotici del mondo. Odori, aromi e sapori per un viaggio che ti condurrà in tanti paesi. Fai le valigie e preparati a salpare alla scoperta di alcuni frutti di cui, siamo abbastanza sicuri, non hai mai sentito parlare.
Sarai certamente incuriosito dal nome, ebbene devi sapere che stiamo parlando di una particolare varietà di cedro che cresce in Asia tra Cina, Giappone e India. Viene chiamato mano di Buddha per la sua forma tentacolare dovuta a una mutazione genetica che non permette ai vari spicchi di crescere unitariamente. È uno dei frutti più strani e riconoscibili al mondo e può essere utilizzato in cucina sebbene il suo sapore sia molto forte, deciso e agrumato. L'albedo di questo particolare cedro, ossia la parte bianca, è molto meno amara rispetto a quella di un limone e, per questo, la sua buccia viene utilizzata grattugiata per insaporire e profumare i piatti. Così come lo yuzu, può essere usato per le salse, per le marinature o anche in cosmetica. Essendo raro e unico è molto difficile trovarlo nei supermercati più comuni.
Un frutto il cui nome non fa presagire a niente di invitante. Dalla forma lunga e stretta, il monster fruit è una pianta tropicale della foresta pluviale tra America del Nord e Latina, a sud del Messico e a sud della Colombia. Chi lo ha assaggiato dice che l'odore è pungente e il sapore è acerbo. Bisogna mangiarlo senza buccia e scaglie e il gusto è simile a quello dell'ananas. Per utilizzarlo in cucina è necessario che sia totalmente maturo cosicché sia facile privarlo delle squame e la polpa dentro diventa più bianca e dolce così da essere perfetto per fresche macedonie o centrifugati. Così come il limone mano di Buddha e quasi tutti i frutti che saranno presenti in questa lista, il monster fruit non è reperibile nei supermercati comuni.
Se ti dicessimo che questo frutto nasce direttamente sul tronco della pianta? Sì, lo jabuticaba spunta esattamente così. Simile all'uva nera ha molteplici benefici: diversi studi evidenziano come il suo utilizzo in cucina vada di pari passo con la medicina tradizionale. Ricchi di antiossidanti, vitamine del gruppo C, E e minerali come calcio, fosforo e ferro. Lo jabuticaba è anche un frutto perfetto per curare malattie come la tonsillite o velocizzare la guarigione dal mal di gola. Originario del Sud America, in Brasile precisamente, cresce sul tronco e sui rami dell'albero Plinia culiflora. Il sapore è dolce e aromatico e ricorda quello dell'uva o del litchi e può essere consumata fresca o per preparare succhi, marmellate e liquori.
Così morbido che una volta raggiunta la completa maturazione è uno dei pochi frutti che può essere diviso a metà senza coltello. Simile a un lampone verde, la polpa è dolcissima e può essere utilizzata anche come crema per farcire diversi dolci. Originario della Thailandia, lo sugar apple nella cucina locale è utilizzato in tantissime ricette o semplicemente gustato come frutto a fine pasto o per merenda. Ha ottime proprietà benefiche, tra cui altissimi livelli di vitamina C e B6 che contribuisce alla salute del cuore. Il suo sapore dolce lo rende particolarmente apprezzato anche dai diabetici che possono consumarlo senza preoccupazioni.
Siamo sicuri che del durian avrai sicuramente sentito parlare. Originario dei paesi del Sud-est asiatico si dice che sia il frutto più puzzolente del mondo tanto da esserne vietato il trasporto sui mezzi pubblici. Sull'odore i pareri sono contrastanti, c'è chi dice che puzzi di uova marce o chi dice che l'aroma ricordi un mix di zolfo, aglio e cipolla ma nonostante tutto ciò, in paesi come Thailandia, Malesia e Indonesia, è considerato il re di tutti i frutti. Così come l'odore, anche il sapore è molto forte e deciso e ricorda un formaggio stagionato per diversi mesi. Ricco di vitamine, minerali e fibre questo frutto è caratterizzato da una buccia dura e spinosa di colore giallo chiaro. Reperibile anche nei mercati esotici in Italia, consigliamo a chi vuole assaggiare questa "prelibatezza" asiatica di arrivare preparato al momento dell'apertura del frutto proprio per i potenti aromi che sprigiona.
Questo frutto è anche chiamato caviale di limone ed è un agrume proveniente dall‘Australia. La forma è alquanto bizzarra ed esotica perché ricorda il dito di una mano con una buccia rugosa dal colore verde scuro. Ma perché viene chiamato caviale? Semplice perché la polpa di questo frutto è composta da tanti piccoli chicchi molto simili alle pregiate uova di storione ma dal colore rosato, bianco, giallo, arancione o rossastro. Il sapore è agrumato, balsamico e rinfrescante, con i chicchi che esplodono in bocca. È un incrocio tra il lime e il lime e proprio per questo motivo è ottimo da accostare ai piatti di pesce.
Questo è uno degli altri frutti "inaspettati" che la natura ci ha regalato. Stiamo parlando del quandong meglio conosciuto come la pesca del deserto australiano. Una pianta antichissima che per secoli ha sfamato gli aborigeni dell'Oceania oltre a venir usata per scopi medicinali in quanto pieno di vitamina C (il doppio rispetto a un arancia). La particolarità più grande di questo frutto è che i suoi semi sono altamente infiammabili perché contengono oli che possono essere usati addirittura come carburante dagli artigiani locali. Ovviamente è introvabile in Italia in quanto cresce esclusivamente nelle zone aride dell'Outback (aree remote e desertiche dell'Australia). Nella mitologia aborigena del Paese ha un ruolo importantissimo: durante i raccolti (che avvengono una volta all'anno tra settembre e ottobre), si celebrano importanti cerimonie per esaltarne l'importanza. La forma è tondeggiante, di colore rosso, un mix tra albicocca, pesca e rabarbaro.
Uno dei frutti esotici che pian piano si sta diffondendo anche in Italia. Stiamo parlando del melone cornuto o kiwano è cresce nelle regioni centrali e meridionali dell'Africa. Il nome scientifico è Cucumis metuliferus e si presenta con una buccia arancione molto spessa e piena di sporgenze spinose. La polpa interna è una sostanza gelatinosa piena di semi commestibili tra il verde lime e il giallo. In Africa viene consumato (con la buccia) dopo averlo arrostito e bollito insieme ad alcune verdure. Dalle nostre parti, la polpa del melone cornuto viene usato nelle insalate, yogurt o mangiata da sola correggendo il sapore con zucchero e limone. Il profilo nutrizionale è ottimo, povero di calorie e grassi e pieno di vitamine e antissidanti. Diversi studi sottolineano che è un alimento in grado di cambiare l'umore di chi lo mangia: contenendo alte percentuali di magnesio e zinco, questi due minerali sono coinvolti nella produzione di neurotrasmettitori che influiscono sullo stato d'animo.
Il mangostano il frutto della Garcinia mangostana una specie appartenente alla famiglia delle Clusiaceae. Cresce in Thailandia, Myanmar e Sri Lanka dove viene esportato in tutto il mondo, Europa compresa. Viene definito un gioiello tra i tutti i frutti esotici date le sue incredibili proprietà nutritive e benefiche per la salute. Utile per scopi medicinali, al mangostano vengono attribuiti benefici in casi di diarrea, infezioni delle vie urinarie, gonorrea, candida e problemi mestruali. Esteticamente è un frutto molto bello e grazioso: di forma sferica con una buccia tra il rosso scuro, viola e bordeaux, presenta delle protuberanze simili a petali. La polpa interna è di colore bianco latte, divisa a spicchi simili a quelli di un arancia. Una volta tagliato in due, fuoriesce un succo rosso squisito ma altamente macchiante. Chi l'ha assaggiato è stato conquistato e ha spiegato che il sapore è floreale, con vaghi sentori di pesca e ananas. La polpa è succosa con un aroma che ricorda il gelsomino o la rosa.
Somigliano in tutto e per tutto alle fragole ma sono bianche e il sapore è molto simile a quello dell'ananas. Le pineberry sono uno tra gli ibridi più interessanti del mercato e provengono dal Sud America, più precisamente dal Cile. Sono bianche rispetto alle fragole tradizionali grazie alla bassa quantità della proteina Fragria allergene A1, ossia quella che dona (durante la maturazione) il tipico colore rosso alle fragole. Un frutto esotico particolarmente interessante essendo un ibrido tra due specie la Fragaria chiloensis e la Fragaria virginiana: si chiamano pineberry proprio perché il nome è una fusione tra pineapple (ananas) e strawberry (fragola). Non sono molto facili da acquistare perché sono considerati frutti rari e gourmet ed è possibile trovarli in negozi più specializzati o acquistarne i semi online.