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28 Luglio 2020 11:04

Nola è una delle nuove mete gastronomiche italiane: 11 locali tra cucina gourmet e dolci

Da provincia a centro della gastronomia campana: Nola, e tutta la zona vesuviana, negli ultimi anni si è segnalata per l'apertura di importanti ristoranti con chef quotati come gli stellati Franzese e Salomone. Non solo cucina gourmet, anche pub, pizzerie e pasticcerie dove spicca l'arte di Pasquale Marigliano.

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Nola è una nuova meta gastronomica italiana. Di botto ha visto un fiorire di attività commerciali incentrate sull’enogastronomia di altissimo livello, con una proposta ricca di chef stellati o in odore di Stella Michelin, pizzerie di alto livello e pasticcerie che sono ormai luoghi di culto.

La storia della ristorazione italiana è quella della provincia, quella delle trattorie e delle mete introvabili, perse nei meandri dei paesini tra nonne e mamme che cucinano piatti celestiali. Nola sembra poter far parte di questa storia ed anzi, ormai lo fa a pieno titolo. Siamo andati alla ricerca delle motivazioni, dei perché Nola possa essere considerata a tutti gli effetti una nuova meta gastronomica italiana per tutti gli appassionati.

Perché proprio Nola

La prima domanda è perché proprio Nola, una città da 60 mila abitanti con un mercato relativamente piccolo. La storia di questo paese l’ha resa fulcro della zona, tant’è che si può parlare di Area Nolana, la terza cinta a Nord della città metropolitana di Napoli. Nonostante ciò il circondario nolano non è molto esteso, basti pensare che l'intera superficie territoriale (185 km²) dei 18 comuni che lo compongono infatti è inferiore alla superficie del solo comune di Fiumicino (213 km²). Tutta l’area raggiunge i 160 mila abitanti, poco più di Giugliano, Torre del Greco o Pozzuoli che sono singole cittadine della provincia di Napoli.

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Il Duomo di Nola – Foto di Michael LoCascio

Nola è però una risorsa incredibile: non solo è la città che ha dato i natali a Giordano Bruno, uno dei più importanti intellettuali della storia d’Italia ma è il centro autostradale della Campania. Facilmente raggiungibile da Napoli, Salerno, Avellino, Benevento e Caserta; non lontanissima da Foggia o Campobasso tramite l’autostrada. Questo perché dal 1986 c'è stata l'inaugurazione del CIS, Centro Ingrosso e Sviluppo Campania, uno dei distributori merci più grandi d’Europa.

Con gli anni si è ingrandito ulteriormente, oggi il centro occupa un'area di 4,5 milioni di metri quadrati, operano oltre mille aziende e 9.000 addetti per un giro d'affari che supera i 7 miliardi di euro. Il gruppo "CIS – Interporto – Vulcano Buono" ha inoltre dato vita, nel 2001, ad una banca, la Banca Popolare di Sviluppo. Il Vulcano Buono è un bellissimo centro commerciale ideato da Renzo Piano, aperto nel 2007, che prima della pandemia risultava essere un punto di incontro fondamentale per gli abitanti dell’area nolana e avellinese.

Oltre a tutto questo è bene ricordare la Festa dei gigli, una manifestazione religiosa istituita nel 431 d.C. e protetta dall’Unesco che attira ogni anno migliaia di persone. Affascinanti le macchine a spalla che raggiungono un'altezza di 25 metri.

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La risposta alla domanda “perché proprio Nola” potrebbe essere questa: una città relativamente piccola ma troppo importante per il commercio di tutto il Mezzogiorno, che attira ogni giorno imprenditori e professionisti da tutta Europa.

Perché andare a mangiare a Nola

Abbiamo trovato 11 indirizzi di alto livello per cui valga la pena andare a Nola. Potevano essere 12 ma Salvatore Kosta, grande maestro pizzaiolo, ha da poco lasciato Impastili per andare da Foorn, un nuovo format ideato con il maestro panificatore Carlo Di Cristo aperto a Mariglianella, piccolo comune che fa ugualmente parte dell’Area Nolana. Nessuno degli indirizzi è stellato ma ci sono due cuochi che la Stella Michelin l’hanno ottenuta altrove ed uno che è in odore di onorificenza da un paio d’anni e che potrebbe vedere il premio proprio nella prossima edizione.

Ro World

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Foto di Giovanna Giampietro

Il nuovo chef di questo ristorante è Francesco Franzese, uno dei giovani cuochi migliori d’Italia: già Stella Michelin a soli 30 anni, si è formato da Joël Robuchon a Parigi e poi da Giorgio Locatelli a Londra prima dell’esperienza alla Casa del Nonno 13 dove ha guadagnato il premio della Guida Rossa. Tanta tecnica, bravissimo anche nei piatti tradizionali come dimostra la sua pasta e patate.

Il cuoco si è distinto per la capacità di coniugare splendidamente la cucina campana e quella nipponica, come ha mostrato anche al Roji tempo fa, altro ristorante nolano degno di nota. Il nuovo ristorante avrà una cucina meno ambiziosa rispetto alla sua ultima esperienza ma di altissima qualità: ingredienti d’eccellenza, sia locali che non, tanta tecnica e la volontà di regalare un’esperienza unica ai propri clienti. Probabilmente la Stella Michelin non sarà un obiettivo primario per Franzese quest’anno, ma se lavori in un certo modo il riconoscimento viene volente o nolente. Il giovane cuoco ha già fatto valere le proprie doti, ora si mette alla prova in una nuova esperienza, più totalizzante e moderna, più giovanile, più adatta alla sua età probabilmente, ma con la stessa ambizione di sempre.

Da provare il Wagyu in crépinette, con una crema di peperoncino e wasabi cotta rigorosamente in forno josper con un ripieno di yogurt e prugne fermentate; o la Catalana di astice blu con 16 elementi. Bellissimo il Fish and chips di branzino selvaggio, dedicato a Pollock; spettacolare la Seppia arrostita a crudo, katsuobushi di seppia e mela verde. Impossibile poi perdere uno dei marchi di fabbrica dello chef, la fusion nippo-campana: "Kobe teppan", tartufo, colatura d’alici e zucchine alla scapece.

Ro World è anche un bistrot, una pasticceria (con Antonino Maresca a gestire le danze), e una caffetteria, la sala è diretta da Alfredo Manzoni, ex maître del Romeo Hotel a Napoli, mentre il sommelier è Giuseppe Galasso, con un passato in costiera al Relais Blu (splendido boutique hotel a Massa Lubrense) e al leggendario Don Alfonso 1890.

SS7/bis km 50
Telefono: 333 211 1322
roworldexperience.com

Roji – Japan Fusion Restaurant

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Lo abbiamo nominato e lo rinominiamo. Da quando ha aperto si è ripetutamente segnalato come uno dei migliori ristoranti di cucina giapponese del Sud Italia. Questo risultato è figlio della scelta della proprietà sugli chef: Francesco Franzese lo abbiamo già incontrato, c’è stato poi Alex Pochynok, allievo di Ignacio Ito, uno dei più importanti sushi man in Italia. Oggi in cucina c’è Nathan Wichmann, proveniente dal Me Geisha di Salerno.

La cucina ha mantenuto negli anni una visione abbastanza unitaria, lasciando ai cuochi la possibilità di personalizzare le ricette ma la filosofia di cucina resta un marchio di fabbrica del Roji: tanta classe, materia prima introvabile e pregiata. Da provare i carpacci, le tartare e i crudi speciali, la selezione di gunkan.

Via Variante VII Bis, 186
Telefono: 081 512 1761

Habituè – Vin&Cuisine

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Il ristorante si trova al centro della città, in Piazza Duomo, in un palazzo nobiliare del 1700.  Propone una cucina tradizionale rivisitata. Cavallo di battaglia è il Raviolo di Genovese con tartufo nero e confettura di cipolla di Montoro; ottimo anche lo Spaghettone alla Nerano con sashimi di capasanta. Da provare il tataki di tonno e la Montanara con salsa iodata di ostriche e alice impanata al nero di seppia.

Molto forti sui primi e sui crudi, forti di una materia prima di altissima qualità, la proprietà ha puntato anche su un’ottima cantina con oltre 300 etichette da tutto il mondo.

Piazza Duomo, 69
Telefono: 392 058 0778

Le Baccanti

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Foto di Foodle

Ristorante storico di Nola, più volte segnalato in Guida Michelin con l’icona del piatto, che indica una cucina di qualità Il ristorante è confortevole, moderno e ha puntato forte su servizio e cantina: una superba carta dei vini che annovera circa 1.000 referenze, quasi tutte italiane. Ottimo il tortino di riso allo zafferano con cozze fritte e crepe con ricotta e gamberetti, ottimo il fagotto di crepes con funghi, salsiccia e provola su crema di caciotta e caldarroste, così come tutta la selezione di mare.

Via Giacomo Puccini, 10
Telefono: 081 512 2117

Taverna Vesuviana / Dubai Village

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Questo ristorante va a metà con il Dubai Village, un resort spa che in questo periodo ospita lo chef di Taverna Vesuviana, Alfonso Crisci. Anch’egli in Guida Michelin per la cucina di qualità ma in odore di Stella da un paio di edizioni. Il locale è piccolo e quindi Crisci ha deciso di trasferirsi al Dubai Village sempre a Nola: da consulente a chef. Quando la pandemia sarà finita tornerà alla casa base però a preparare tutte le fantasticherie che gli hanno permesso di entrare nella guida dei migliori ristoranti vegetariani del mondo.

Tante le proposte legate alla tradizione vesuviana, come il Carciofo cotto a bassa temperatura su salsa di pane e baccalà e distillato di friarielli; immancabile il baccalà che nella zona vesuviana ha trovato la propria dimensione ideale. Il menu cambia in continuazione dimostrando la grande fantasia e la tecnica che questo chef mette in ogni preparazione. La cucina di Alfonso Crisci è un insieme di innovazione e voglia di riscoprire i sapori antichi, un connubio che riesce solo grazie alla voglia di studio e al suo interesse per la tradizione campana.

Taverna Vesuviana

via Generale Mario De Sena
Telefono: 0816125528

Dubai Village

Via Dubai, 1
Telefono: 081 829 6488
dubaivillage.it

Re Santi e leoni

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Il penultimo arrivato in città, ma lo ha fatto col botto: il cuoco è infatti Luigi Salomone, allievo di Sposito e Nino Di Costanzo, con esperienze in alcuni dei migliori ristoranti del mondo. Nel 2016 la prima Stella Michelin a Piazzetta Milù diventando il più giovane chef della Campania a ricevere questo ambito riconoscimento, solo 28 anni. Lascia il ristorante nel 2019 e va nella cucina di Roy Caceres, vulcanico cuoco venezuelano che da anni strabilia la scena gastronomica romana.

La filosofia di Salomone è incentrata sulla semplicità: tutti gli ingredienti devono essere facilmente riconoscibili. Tutte le portate sono legate ad un ricordo, un’esperienza, un viaggio, un sapore che lo chef conserva nella memoria sin quando era bambino.

Locanda Bruniana

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Un duo di cuochi ben assortito, complementare: a capo c'è Francesco De Simone, ex chef della Terrazza Tiberio a Capri, uno dei ristoranti storici dell'isola partenopea; con lui il giovane Marco Malaspina, proveniente da Akademia Cucina & More, il ristorante di Pozzuoli nato dalle ceneri del Ninfea (il primo ristorante in cui ha mangiato Diego Armando Maradona a Napoli nell'estate del 1984).

La cucina della Locanda Bruniana è un mix di tecnica e innovazione, con i due cuochi che si interscambiano idee, esperienze, sensazioni per dei piatti dalla grande tecnica ma dal sapore familiare. Aperto a luglio 2020 si propone come una delle migliori nuove aperture dell'anno grazie all'attenzione messa nella carta. Da provare il Polpo in cottura lenta alle erbe, patate cotte al sale con emulsione di capperi di Pantelleria e maionese; le Elicone in estratto di coniglio all’isolana, peperoncini verdi, provolone del Monaco, olive nere e basilico; e Albicocca Caramellata con gelato di bufala e frutti di bosco (in foto). I sapori di questi piatti sono molto delicati, adatti a tutti i palati.

Attenzione anche al servizio: il caposala di Locanda Bruniana è Umberto Campioni, ex restaurant manager del Caracol a Bacoli e maitre al Quisisana e al Grand Hotel Excelsior di Capri.

Via Variante VII Bis, 100
Tel. 081 235 9428

Eccellenze Nolane – Agriturismo di città

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Qui invece non si tratta di ristoranti gourmet ma di una cooperativa e del loro Agriturismo di Città. Tutti i prodotti sono coltivati nei terreni abbandonati di Camposano e Cimitile, votata alla riscoperta dei semi autoctoni del territorio vesuviano. Produzioni lasciate morire anni fa a causa delle coltivazioni intensive sono state fatte rinascere senza diserbanti né additivi chimici.

Il menu cambia a seconda delle coltivazioni e ci sono state firme prestigiose a prestare il loro nome in questi anni come lo stellato Paolo Barrale. I prezzi sono ipercompetitivi e i piatti tradizionali ma di qualità: da provare le Zucchine San Pasquale marinate con cagliata di nocciola; Ricotta di pecora con crostone di pane e erba portulaca detta anche "erba pucchiacchella". Consigliamo poi la Pasta fresca fatta con farina risciola, peperoncini di fiume, cozze e maggiorana e le Bavette alla vesuviana: baccalà, capperi, olive e pomodoro Già Giù.

Via M. De Sena, 229-231
Telefono: 081 1874 6505
eccellenzenolane.it

L’officina del gusto

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Innanzitutto un ottimo ristorante in cui mangiare carne e sfizi, un locale giovanile in cui passare serate in compagnia ma c’è dell’altro, c’è una storia. L’officina del gusto è gestita da una coppia, Antonio e Anastasia, tartassata in passato dalla camorra. Il primo locale si trovava a Marigliano, una piccola paninoteca, e una sventagliata di mitragliatrice sulla serranda rischiava di far finire il sogno. Dopo un anno la scelta di chiudere e di riaprire, con le poche risorse rimaste, in quel di Nola.

La lucida follia è andata splendidamente: ottimi antipasti, carne di prima qualità e un servizio conviviale che invita le persone a tornare volentieri nel ristorante. Ottimi i primi, impiattati anche in modo fantasioso, da provare l'hamburger scomposto di Marchigiana su sfoglia di parmigiana di melanzane e pane croccante oltre a tutte le sfiziosità.

Via del Mercato, 13
Telefono: 081 461 6088

Biliardo ‘65

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Un luogo molto particolare per una pizza più che buona. Il Gambero Rosso l’ha premiata con due spicchi sulla guida, per tutta una serie di fattori, non ultimo l’ambiente.

Biliardo ‘65 si trova in un "basso" rimodernato che negli anni ‘60 era una sala giochi, da qui il nome tanto inusuale per un la ristorazione. Oggi l’arredamento è vintage ma moderno e del basso napoletano tradizionale sono rimaste solo le pareti di tufo. Le pizze di Michele Castaldo, giovanissimo ma con una discreta esperienza alle spalle, hanno lo stile del canotto casertano ma l’idea di base è di mantenere un sapore verace. L’impasto è ben digeribile, il menu è tradizionale ed esalta le classiche Margherita e Marinara ma ci sono delle incursioni, figlie anche degli eventi, molto interessanti.

Nel corso degli anni infatti la pizzeria ha ospitato diversi chef importanti come i già citati Alex Pochynok o Francesco Franzese, che qualche anno fa per questa pizzeria ideò la Saloon, crema di fagioli di Controne, fior di latte di Agerola, salsiccia di Norcia, cuor di riccia, aceto balsamico di Modena Igp, olio extravergine. Da provare assolutamente la Salsiccia e friarielli e l’Aglio olio e peperoncino. Ottime anche la Pizza col tartufo e tutte le tonde con i salumi, scelti con cura dalla proprietà.

Via Flora, 20
Telefono: 081 512 9016

Pasquale Marigliano

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Si termina sempre con un dolcino, e che dolcino. Pasquale Marigliano è uno dei pasticcieri migliori d’Italia, da tempo ai primi posti delle classifiche di settore. In ogni ambito dell’arte dolce il maestro ha messo la propria firma: piccola pasticceria, cioccolato, monoporzioni, grandi lievitati, gelati, dolci tradizionali o contemporanei. Come pescate pescate da Marigliano le cose sono buonissime. Tra le monoporzioni svettano Babà e melannurche; Ricotta, castagne e cioccolato; Ricotta, noci e cioccolato; la Cubana; il Pistacchio, cioccolato e latte. Spettacolari panettoni e colombe, incredibile la sapienza che Marigliano mette nell’uso del cioccolato.

Tutto il concetto della pasticceria è rivoluzionato: è come entrare in un ristorante d’alta cucina, con ogni cosa al proprio posto, un caposala che accompagna i clienti a tavolo e un impiattamento del dolce da servire attento, scrupoloso fino all’ultimo dettaglio.

Lui è un pasticciere moderno, pluricampione d’Italia e Medaglia d’Oro mondiale a Basilea; un’istruzione tra la Campania e la Francia con alcuni dei più importanti maestri d’Oltralpe. Anche solo per  una sfogliatella di Marigliano il viaggio a Nola vale la pena.

Via G. Fonseca, 35
Telefono: 081 512 4639
pasqualemarigliano.it

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Quello che i piatti non dicono
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