La crisi globale del mercato del cacao impatta negativamente sulle nostre tasche: un aumento dei prezzi a dir poco poderoso quello riportato dal Codacons che suggerisce di pianificare gli acquisti per non avere bocconi troppo indigesti da buttar giù durante le feste.
Con l’arrivo del Natale, oltre all’attesa per i momenti conviviali e i regali, cresce anche un’altra costante delle festività: il rincaro dei prodotti natalizi. Tra panettoni, pandori e torroni, il Codacons ha rilevato un incremento significativo dei prezzi, con alcune sorprese poco gradite per i consumatori. Un aumento del 12,5% per i lievitati rispetto al 2023 ma il vero protagonista degli aumenti è il torrone al cioccolato: i prezzi di questo dolce iconico sono saliti del 30%, con punte di rincaro che raggiungono addirittura il 53% in alcune catene di distribuzione. Un aumento che non può passare inosservato e che è causato dalla crisi globale di questo prodotto, data ovviamente dai cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti.
La spiegazione principale di questi aumenti risiede nella crisi del cacao, un ingrediente cruciale per molti dolci natalizi. Il prezzo del cacao ha raggiunto livelli record, sfiorando i 12.000 dollari per tonnellata nella primavera scorsa, con un incremento del 107% rispetto alla fine del 2023, come riportato dal Codacons.
Questa impennata dei prezzi è stata causata principalmente da problemi climatici nei principali Paesi produttori, come il Ghana e la Costa d’Avorio. Qui, fenomeni meteorologici estremi – alternanza tra siccità e piogge torrenziali – hanno devastato le coltivazioni. Inoltre, la diffusione di malattie delle piante, come il Cocoa Swollen Shoot Virus Disease (CSSVD), ha ridotto ulteriormente la produzione. A livello globale, riporta Dissapore, il deficit di cacao per la stagione 2023/24 è salito a 462.000 tonnellate secondo l’Organizzazione Internazionale del Cacao. Questo ha portato il rapporto scorte/raccolta ai minimi degli ultimi 45 anni, creando un ulteriore effetto domino sui prezzi.
La crisi del cacao non si è limitata a colpire i consumatori, ma ha messo in difficoltà anche le aziende. Il produttore svizzero di cioccolato Barry Callebaut ha subito una forte perdita in borsa, e in Italia, storiche realtà dolciarie come Zaini di Milano stanno affrontando importanti manovre di riorganizzazione per contrastare l’aumento dei costi.