Un trend che sta crescendo sempre di più nel panorama gastronomico internazionale: mangiare con le mani nei ristoranti esclusivi. Lo scopo è quello di offrire ai commensali un'esperienza più diretta e sensoriale per gustare il cibo proposto.
Mangiare con le mani non è solo una pratica legata a culture tradizionali e locali e a un'azione che ci fa pensare a paesi dell'Asia Meridionale come India, Pakistan, Sri Lanka e tanti altri. In realtà questa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede a livello gastronomico e, in Italia e all'estero, ci sono tanti i locali in cui è escluso utilizzare le posate. Gli obiettivi prefissati dai ristoratori che decidono di intraprendere una sfida del genere è quello di garantire più "sensorialità" nei momenti in cui si sta a tavola e di gustare il cibo sotto una luce diversa da quella quotidiana.
Un occhio all'India e l'altro al nuovo business. Quello di "emulare" la cultura simile di alcuni Paesi dell'Asia Meridionale (mangiando con le mani), è sostanzialmente un ritorno a una dimensione più autentica del cibo. In questo modo si rompono le barriere tra il commensale e il piatto e lo stesso riscopre tradizioni culturali che con il tempo sono andate perdute. L'obiettivo è quello di vivere esperienze gastronomiche innovative con una pratica che, già da qualche anno, ha guadagnato una discreta popolarità grazie all'offerta di un modo diverso e più coinvolgente di gustare il cibo.
La tendenza a proporre piatti che si mangiano con le mani è quindi molto in crescita e ci sono diverse ragioni per questo: per prima cosa mangiando con le mani stimola il tatto e permette di percepire meglio le texture e la temperatura del cibo, arricchendo l'esperienza gastronomica che a quel punto diventa più immersiva, più diretta.
La maggior parte dei piatti che si mangiano con le mani sono pensati per essere condivisi tra i commensali: cibi come finger food, tapas, salumi di taglieri e formaggi, fritti, promuovono un'atmosfera più rilassata e sociale dove, l'assenza di posate, favorisce l'interazione delle persone presenti a tavola. Si tratta quasi di un ritorno alle origini, mangiare con le mani è una pratica tradizionale che vuole una connessione di tutti e cinque i sensi con la pietanza che si sta mangiando in quel momento. Infine c'è semplicemente chi la vede come un'esperienza divertente e fuori dall'ordinario, un modo per rompere la routine e provare qualcosa di nuovo.
Per fare una lista di ristoranti che hanno adottato la politica del mangiare con le mani, non si può non partire dall'eccellenza: Il Mugaritz di Andoni Luis Aduriz. Situato a San Sebastián, nei Paesi Baschi spagnoli, il Mugaritz vanta due Stelle Michelin. Qui lo chef iberico propone un'esperienza culinaria unica dove, l'assenza di posate, è parte integrante del concept. Nelle passate interviste, Aduriz spiegava che le posate tolgono ritmo al piatto e mangiare con le mani permette di stabilire un contatto più diretto con il cibo.
Un'altra caratteristica di questo tipo di ristoranti che servono finger food, antipasti, pollo fritto e varie tapas, è quello di servire i "cibi medievali". Carni arrosto, pane rustico, formaggi serviti su grandi vassoi in stile banchetto del 1300. Menu tipici del Sir Lancelot Knight's di Budapest in Ungheria e dell'Excalibur di Bucarest in Romania. Entrambe sono ristoranti a tema medievale dove il codice è uno solo: mangiare senza posate e senza piatti. Ambiente, arredamento e servizio sono studiati per ricreare appositamente l'atmosfera medievale e fuori dal tempo.
Tornando nel nostro Paese non si può non citare La Scarpetteria di Roma. In questo posto vengono servite solo salse da mangiare con il pane attraverso un metodo più italiano possibile: la scarpetta. Anche il Bistrot Parole e Libertà, sempre a Roma dove l'uso delle posate è bandito. Qui i clienti sono infatti invitati a mangiare con le mani per riscoprire il contatto diretto con il cibo e favorire un'esperienza più autentica e coinvolgente.
Spostandoci a Milano invece ha da poco aperto ByIT, un cocktail bar italiano con ristoranti in tutto il mondo, da Ibiza a Tulum: qui il menu è pensato sotto forma di finger food e piccoli assaggi da condividere e mangiare senza usare le posate. Si trova nel quartiere Brera e il nome del locale si legge "bait" che in inglese significa boccone. È l'ultimo locale della famiglia IT degli imprenditori Alessio Matrone e Danilo Caruso che, con il loro formato, hanno conquistato Ibiza e il resto del mondo. Quello di Brera si distingue dagli altri poiché il menu sarà interamente composto da piccole porzioni ordinabili e mangiabili esclusivamente con le mani.
È risaputo che mangiare con la mani è una pratica culturale che appartiene ai molti paesi mediorientali e africani. Come abbiamo detto, stare a tavola e consumare le pietanze senza posate, è un'azione che garantisce un rapporto diverso con il cibo e rafforza i momenti di convivialità tra i commensali. Lo sanno bene in India dove, in gran parte delle circostanze, si mangia con le mani per creare un legame con ciò che si sta mangiando. In alcune culture questo è un gesto carico di simbolismo ma, se stessi pensando a un viaggio tre le bellezze di Nuova Delhi e Varanasi, occhio a non mangiare con la mano sinistra. Quella è considerata, secondo le teorie del mancinismo, come una mano impura con la quale si fanno diverse operazioni in bagno. Mangiare con la mano sinistra, in presenza di persone locali soprattutto, potrebbe essere considerato una totale mancanza di rispetto.
Che dire poi della cucina africana dove, in molte parti del Continente, mangiare con le mani è una pratica secolare legata alla condivisione dei piatti comuni. In Italia la cucina eritrea è diventata molto famosa per i suoi sapori unici che derivano dalla fusione di tradizioni locali e influenza della cucina italiana dovuto al periodo coloniale.
In città come Milano e Roma ci sono tantissimi ristoranti che propongono cucina eritrea e piatti come lo zighinì sono apprezzati moltissimo. Sostanzialmente è uno stufato piccante di carne che si serve con l'injera, un pane tipico morbido e spugnoso. Lo zighinì si mette solitamente al centro della tavola e tutti i commensali lo condividono mangiandolo sul pane e con le mani. Sono diversi i piatti della cucina eritrea che favoriscono la socializzazione tra i commensali ed è proprio per questo che quel tipo di cucina sta diventando così popolare nel nostro Paese.