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27 Settembre 2022 11:00

L’Oktoberfest? Tutto merito di un italiano: storia dell’uomo dietro la festa della birra

È la fiera più grande del mondo, è la festa della birra più famosa in assoluto. È la manifestazione simbolo di Monaco di Baviera. Pensare che tutto è merito di un italiano: la storia dell'uomo che ha inventato l'Oktoberfest.

A cura di Alessandro Creta
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L'Oktoberfest non è stato ideato da un tedesco, all'inizio non aveva la birra come suo fulcro e addirittura nacque come corsa tra cavalli. L'ideatore di tutto? Nessun teutonico ma un nostro connazionale.

La festa della birra per eccellenza. Uno dei simboli della Germania, il festival più riconosciuto e riconoscibile di Monaco e della Baviera tutta. L'Oktoberfest non ha di certo bisogno di presentazioni: un evento noto praticamente in tutto il mondo, imitato e replicato anche altrove ma che nella cittadina bavarese affonda le sue radici, raccogliendo ogni anno tantissimi appassionati anche dalle Nazioni vicine (nel 2011 furono 7 milioni i partecipanti totali).

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Un appuntamento imperdibile, una delle tradizioni più iconiche di Germania. E se vi dicessimo che tutto il merito non è di un tedesco, bensì di un italiano? Nello specifico, di un uomo trentino. Sì, un nostro connazionale (al tempo cittadino del principato vescovile di Trento) è stato l'ideatore dell'Oktoberfest.

Chi ha inventato l'Oktoberfest?

Nessun Heinz o Franz, tantomeno un Thomas o Bastian con un qualche cognome tedesco per noi impronunciabile. Il padre della festa della birra più famosa di Germania (ma non solamente) è tal Andrea Michele Dall'Armi. Andrea Michele risiedeva a Trento ma nella parte finale del 1700, nemmeno ventenne, si trasferì in Germania per fare il banchiere. Per la precisione, appunto, optò per Monaco di Baviera, dove raggiunse sua sorella. Il tempo di ambientarsi, di far sue le tradizioni locali arrivando a sentirsi parte della comunità del posto, poi nel 1810 un'idea che avrebbe cambiato per sempre la storia di Monaco. E non solamente.

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Il signor Dall'Armi in onore delle nozze tra il principe ereditario Ludwig e la principessa Therese organizzò, il 17 di ottobre, una festa tra i numerosi eventi privati e pubblici allestiti per le vie e le zone periferiche della città. Una curiosità: non si trattava, almeno principalmente, di un evento a base di boccali schiumanti di birra, bensì di una corsa di cavalli. L'appuntamento generò così tanto entusiasmo che venne replicato anche l'anno successivo, poi quello dopo ancora e così via.

Nel 1880 l'amministrazione cittadina autorizzò la vendita al pubblico della birra e l'Oktoberfest iniziò ad assumere stabilmente la sua connotazione odierna. Sempre più boccali cominciarono a girare tra i presenti, un numero crescente di fusti a essere spillato. Si diffusero man mano giostre di vario genere e così quell'evento nato come competizione ippica si trasformò pian piano in quello attualmente conosciuto da tutti. A questo punto Andrea Michele era già scomparso da una quarantina d'anni (morì nel 1842) ma immortale fu la sua eredità ed eterno il suo lascito alla città di Monaco. Il nostro connazionale ricevette comunque un importante riconoscimento per la sua intuizione e il suo contributo alla città di Monaco: nel 1824, infatti, gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valore civile del comune bavarese.

Nel corso dei decenni la festa venne anticipata alla seconda metà di settembre, arrivando a terminare come oggi i primi giorni di ottobre (questa edizione è iniziata il 17 del mese scorso e terminerà il 3). L'Oktoberfest in tutta la sua storia ha saltato l'appuntamento in appena 24 occasioni (per lo più legate alle guerre, più recentemente per Covid) e oggi rappresenta la fiera più grande del mondo, con milioni di visitatori ogni anno.

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Quello con Dall'Armi non è l'unico legame tra l'Oktoberfest e l'Italia. Chi sapeva, infatti, che l'unico Oktoberfest al di fuori della Germania riconosciuto dalle autorità tedesche si tiene da noi, precisamente a Genova?

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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