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20 Febbraio 2023 15:47

L’Italia perde un ristorante tre stelle Michelin: il St. Hubertus chiude a marzo

Il St. Hubertus, ristorante tre Stelle Michelin, chiuderà il prossimo 24 marzo per poi riaprire tra un anno e mezzo. Lo farà con un nuovo format e probabilmente senza lo chef che lo ha reso una delle mete gastronomiche principali d'Italia.

A cura di Alessandro Creta
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Nella prossima Guida Michelin l'Italia avrà un ristorante tristellato in meno, almeno rispetto a quelli attualmente presenti nelle pagine della Rossa. L'annuncio è stato reso pubblico nel primo pomeriggio di lunedì ed è di quelli che, nel mondo dell'alta ristorazione, fanno decisamente rumore. Il tre stelle St. Hubertus (parte dell'hotel Rosa Alpina, in Alta Badia) effettuerà il suo ultimo servizio il prossimo 24 marzo, e non riaprirà al termine della consueta pausa primaverile. Seguirà un anno e mezzo in cui la proprietà dell'intera struttura ripenserà il format del locale, nelle intenzioni destinato a riaprire nella seconda parte del 2024 ma con una nuova anima e un nuovo stile. Di sicuro con un numero ridotto di coperti e (a quanto pare) orfano del suo storico chef Norbert Niederkofler.

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Lo chef Norbert Niederkofler – dalla pagina Facebook del St. Hubertus

L'annuncio è arrivato direttamente dalla proprietà che, tramite le colonne de Il Gusto, ha affermato che così come l'hotel, atteso dalla ristrutturazione, anche il ristorante chiuderà tra poche settimane ma per poi tornare, tra un anno e mezzo, sotto una rinnovata veste. Una questione di sostenibilità alla base di tutto, un po' come per il Noma di Redzepi, ma Niederkofler a quanto pare non sarà più a capo della brigata di cucina. "Il St. Hubertus – ha detto a Il Gusto Ursula Mahlknecht Pizzinini – cambierà, sarà più piccolo, con meno coperti, con un’altra formula forse più esclusiva. Norbert è con noi dal 1994 e quindi è della famiglia, farà parte del think tank del Rosa Alpina”. Sarà quindi una sorta di consulente chiamato, tra gli altri, a guidare questa lunga e ponderata transizione. Poi ci sarà la separazione tra le parti. Dolorosa, sicuramente, dato come lo chef sia parte del St. Hubertus dal lontano 1996.

Il St. Hubertus come il Noma di Copenaghen?

Un passo coraggioso ma evidentemente necessario per il ristorante, capace di conquistare sotto la guida di Niederkofler le tre stelle Michelin (ottenute nel 2018, con la Stella Verde per la sostenibilità arrivata nel 2020). Stelle che sicuramente non saranno più presenti nel firmamento ristorativo italiano. Una nuova chiusura, in previsione di una futura riapertura figlia di un ripensamento del concept, molto simile per modalità e tempistiche a quella già annunciata da Redezepi per il suo Noma. Un altro indizio in più a testimoniare la poca sostenibilità (umana, prima di tutto) dell'alta cucina di oggi?

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Quello che i piatti non dicono
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