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19 Ottobre 2023 13:10

Liquori: per TasteAtlas l’umeshu è il migliore. Sul podio anche il frangelico piemontese

È un antico liquore giapponese a base di prugne a conquistare il gradino più alto del podio per TasteAtlas. Oltre al frangelico piemontese, che si aggiudica il terzo posto, altri 3 prodotti italiani in top 10.

A cura di Redazione Cucina
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È l'umeshu giapponese, la specialità a base di prugne ume, il miglior liquore al mondo per TasteAtlas, la piattaforma che raccoglie  una serie di classifiche gastronomiche che riguardano specialità da tutto il mondo, con i sondaggi registrati sul proprio sito.  Per la classifica dei 50 Liquori più votati al mondo la piattaforma ha  registrato 3.087 giudizi, di cui 2.441 riconosciuti come legittimi dal sistema: secondo sul podio dopo la specialità giapponese è l'amarula, un liquore cremoso è prodotto con i frutti della marula africana. Il terzo posto, però, ce lo aggiudichiamo noi, con il frangelico piemontese. Ma non finisce qui, perché troviamo altri 3 prodotti italiani in top ten, ovvero l'amaretto, il Disaronno (prodotto nello stesso territorio dell'amaretto ma non identico) e l'amaro Averna.

I tre liquori sul podio: umeshu, amarula e frangelico

A trionfare nella classifica di TasteAtlas, come dicevamo, è un antico liquore giapponese. L'umeshu è un prodotto ottenuto dalla macerazione delle prugme ume – da cui prende il nome – nell'alcool, con l'aggiunta di zucchero di canna: si tratta di un prodotto che tocca i 10-15 gradi, dal sapore dolce, con un retrogusto un po' aspro. Le prugne ume, usate per il liquore, sono considerate le più pregiate del Paese e provengono soprattutto da Wakayama, nella zona del Kansai, territorio situato nella parte meridionale del Giappone. Tra queste c'è la varietà Nankou Ume, prugna dalla polpa carnosa, considerata la "regina" delle prugne ume.

L'umeshu si prepara con i frutti acerbi, ancora verdi, che vengono fatti macerare in alcol e zucchero: esistono sia versioni commerciali sia versioni casalinghe, le cui ricette possono differire leggermente; molti locali giapponesi propongono diverse varietà di umeshu, che si può bere sia in purezza sia inserito in alcuni cocktail, fra cui l'Umeshu Tonic, l'Umeshu Soda, l'Umeshu on the beach e l'Umeshu Sour, rifacimenti di cocktail internazionali in versione nipponica, ma anche con il tè verde.

Passiamo al secondo prodotto premiato da TasteAtlas, l'amarula africana. L'amarula è una crema di liquore che si prepara con i frutti raccolti a mano dell'albero chiamato marula (Sclerocarya birrea), conosciuto anche con i nomi di "albero degli elefanti" e di "albero del matrimonio". Oltre ai frutti, la ricetta prevede zucchero e panna: dopo il processo di fermentazione, il liquore resta a invecchiare 2 anni in piccole barrique di quercia. La sua gradazione può arrivare anche a toccare i 20 gradi.

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Una leggenda vuole che gli elefanti locali siano ghiotti di questi frutti e che, grazie alla fermentazione naturale che avviene in parte, riescono a usarli per ubriacarsi: se ne parla addirittura in un documentare del 1974, "Animals are beautiful people", anche se non vi sono certezze scientifiche che colleghino il comportamento degli animali all'amore per l'alcol.

Terzo sul podio il piemontese frangelico, specialità tutta italiana a base di nocciole: si tratta di un prodotto a marchio registrato che nasce 3 secoli fa dai monaci cristiani che risiedevano in Piemonte. A testimoniarlo anche le origini del nome, che si riferiscono al monaco eremita Fra Angelico vissuto, secondo la leggenda, sulle colline piemontesi nel XVII secolo. La nocciola usata per il frangelico è la Tonda Gentile, vera eccellenza nostrana: le nocciole vengono tostate e poi messe in infusione; fatto questo l'infuso viene distillato e arricchito da alcuni aromi tra cui cacao e vaniglia. La sua gradazione alcolica tocca i 24 gradi.

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Gli altri italiani in top ten

Sugli altri prodotti italiani in top 10 dobbiamo fornire alcune spiegazioni, perché in un caso specifico due prodotti potrebbero essere sovrapposti. Al quinto posto della classifica, dopo il coconut rum e il Bayles, troviamo l'amaretto, che tecnicamente non rientra neanche nelle categorie degli amari. Si tratta di un liquore aromatico a base di erbe e mandorle amare e altri ingredienti come ciliegie, prugne, cacao, erbe diverse e zucchero, bevuto fin dal 1500: il più noto è quello prodotto a Saronno, in provincia di Varese. È un prodotto che riveste un'importanza cruciale per la sua zona di riferimento.

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Non a caso, poco più su, ovvero all'ottava posizione, dopo il Grand Manier, troviamo il Disaronno, simile all'amaretto ma anche diverso. Nella città di Saronno, infatti, hanno sede due storici stabilimenti, uno dell'azienda ILLVA Saronno, che produce il liquore con il marchio "Disaronno", e uno dell'azienda Paolo Lazzaroni & Figli, che lo produce con il marchio "Amaretto Lazzaroni 1851". Il Disaronno è fatto con mandorle, vaniglia e zucchero, anche se alcune fonti riportano anche "un infuso di olio di nocciolo di albicocca" e diciassette erbe e frutti selezionati, cosa che lo rende differente dall'amaretto classico: la ricetta specifica ovviamente non è nota.

Infine, troviamo l'amaro Averna, al decimo posto, preceduto dallo Sheridan's. L'Averna è un liquore a marchio che nasce in Sicilia, per la precisione a Caltanissetta, su una ricetta recuperata da monasteri cistercensi e cluniacensi che producevano un elisir di erbe dal sapore poco amaro: secondo le credenze popolari il prodotto possedeva addirittura doti terapeutiche. Salvatore Averna, giudice di pace nisseno e benefattore dell'abbazia di Santo Spirito, era già impegnato per la tutela del prodotto: nel 1859, in segno di riconoscenza, i monaci decisero di consegnare a lui la ricetta dell'infuso e nel 1868 iniziò la produzione per gli ospiti di casa Averna. Sarà poi il figlio Francesco a farlo uscire dalla dimensione locale e spingerlo sul mercato internazionale.

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