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14 Settembre 2023 15:19

L’Europa vieterà l’uso del bisfenolo A nei contenitori per alimenti: ecco dove è contenuto

Dalle lattine delle bibite ai contenitori per alimenti: il Bpa si trova in tantissimi oggetti di uso comune e proprio per questo è così pericoloso per la salute.

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Nell'immediato futuro potrebbe esserci una grande svolta nell'industria alimentare perché la Commissione europea sta preparando un regolamento per vietare l’uso del bisfenolo A (Bpa) nei materiali a contatto con gli alimenti. La decisione arriva dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia europea per l’ambiente, che parla di un’esposizione "ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria". Ma dove si trova il Bpa? In moltissimi imballaggi come i contenitori di plastica e metallo, nei tappi, nelle scatole per alimenti, nelle borracce, nelle lattine di alluminio tra le altre cose. In moltissime zone del continente è presente perfino nei tubi dell’acqua potabile. Proprio per questo motivo secondo il rapporto esiste un potenziale rischio per la salute di milioni di persone.

Un pericolo annunciato ma sottovalutato

Il bisfenolo è il monomero da cui si parte per la creazione di sette classi di plastiche utilizzate per gli imballaggi. Tra le più famose ci sono Pet e Pvc: ben il 66% dei contenitori per bevande e l'8% dei contenitori per i cibi sono a base di Pet, quindi dovranno essere riconvertiti. Una vera e propria rivoluzione nell'industria alimentare per un allarme che va "preso sul serio" perché "i risultati della ricerca sono eloquenti e bisogna limitare l’esposizione alle sostanze chimiche potenzialmente dannose" secondo Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia Ue per l’Ambiente.

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L'allarme è, in realtà, solo un ultimo grido che dura da moltissimi anni. Nel 2011 la sostanza chimica è stata vietata nei biberon, ma è ancora ampiamente utilizzata nei contenitori per alimenti e bevande. La cosa triste è che la comunità scientifica sospetta danni al nostro organismo sin dagli anni Trenta, poco tempo dopo la sua prima sintesi a opera dello scienziato russo A.P. Dianin nel 1891. Solo nel 2008 i dubbi sul suo uso hanno avuto risalto e da allora alcuni Paesi hanno messo al bando il materiale, come per esempio la Francia. L'Italia, sul tema Bpa, non ha mai preso decisioni a livello nazionale limitandosi a seguire le imposizioni fissate a livello comunitario. Ora vedremo quindi come si comporterà l'Unione Europea su questo tema così delicato dinnanzi alle evidenze scientifiche, ma con ogni probabilità si andrà verso un categorico divieto.

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