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Hanno silenziosamente lasciato il posto a dolci ben più instagrammabili, ma non possiamo negare che i primi ad aver conquistato il nostro cuore siano stati i biscotti. Protagonisti dell'immancabile zuppa di latte, di una dolce coccola notturna o di un veloce spuntino durante pesanti sessioni di studio o lavoro, sono uno dei comfort food più consumati, ma forse anche più sottovalutati. Ne esistono di mille varietà e ogni Paese ha i suoi caratteristici (pensiamo ai nostri cantucci, ai cookies americani o ai macarons francesi): ma ti sei mai chiesto i biscotti da dove nascono? E soprattutto perché si chiamano così? Ti raccontiamo tutta la loro storia in questo articolo.
Il pane cotto due volte
Panis bis coctus: pare che questa sia l'origine del termine, derivante dal latino e che significa "pane cotto due volte" (quindi bis-cotto). Se ci piace credere alle leggende, si narra che Giasone, insieme agli Argonauti in viaggio verso il Vello d'Oro, incaricò il cuoco di preparare il cibo da portare: questi si addormentò e lasciò cuocere troppo il pane, diventando più duro di quanto dovesse e di dimensioni molto più ridotte. Giasone decise di portarlo ugualmente con sé e fu una mossa vincente, perché il pane cotto in questo modo riuscì a conservarsi molto più a lungo.
Non siamo sicuri che questa storia sia vera o meno, ma il concetto di base lo è: sembra infatti che gli antichi Romani avessero il cosiddetto panis nauticus, il "pane dei marinai", che veniva cotto due volte, appunto. Questo perché la doppia cottura serviva a eliminare tutta l'umidità e allungare i tempi di conservazione di questo alimento, quindi era estremamente adatto ad affrontare i lunghi viaggi in mare.
Il biscotto come cibo dei nobili
Questo metodo di preparazione si protrasse negli anni, anche durante il Medioevo, in cui i cuochi arabi cominciarono ad arricchire questi primi biscotti con miele, frutta secca e altre spezie, distribuendoli in occasione di feste religiose o come piccoli lussi quotidiani. Un primo punto di svolta si ebbe quando, al posto del miele come dolcificante, si cominciò a utilizzare lo zucchero che però all'inizio era un alimento costoso e disponibile soltanto per le classi più benestanti: per questo motivo i biscotti cominciarono a diventare un cibo consumato soltanto dai nobili. Tra le varietà che si svilupparono nei secoli successivi, troviamo i savoiardi, nati nel XIV secolo alla corte dei Savoia, e i cantucci, specialità toscana che viene accompagnata dal vinsanto: la loro forma allungata e sottile si prestò perfettamente alla loro immersione nei calici di vino o nei bicchieri di liquore.

Dal consumo sporadico alla produzione industriale
La situazione cambiò quando l'avvento del colonialismo e una maggiore produzione di zucchero, portarono questo ingrediente ad avere prezzi più contenuti e quindi a essere più disponibile. Da qui, i biscotti cominciarono a essere consumati da sempre più persone provenienti da diverse classi sociali, servendo come accompagnamento ad alcune bevande provenienti da altri Paesi, come caffè, cioccolata e soprattutto tè. In Inghilterra, il famoso afternoon tea consolidò lo stretto legame tra una tazza di tè fumante e i biscotti, trasformando quindi il loro consumo sporadico in un rituale ben preciso.

E sarà proprio il loro largo consumo (e anche l’arrivo della rivoluzione industriale) a far nascere, in terra inglese, la prima industria di biscotti da Huntley & Palmers a Reading: nata nel 1822 come piccolo negozietto, iniziò nel 1846 la produzione di migliaia di tonnellate di biscotti, confezionati in eleganti scatole di latta esportate in tutto il mondo, e diventando così la più grande produttrice al mondo. Da questo momento in poi i biscotti conosceranno un'ampia fama data non solo dalla produzione industriale ma anche dalla facilità di reperire gli ingredienti che servono alla loro preparazione, come farina, zucchero, burro e uova: in questo modo diventò anche più semplice realizzare queste piccole delizie a casa, espandendo ancora di più il loro consumo e dando vita, oggi, a un'infinita quantità di varianti.
Curiosità bonus: nel Medioevo servivano per espiare i peccati
E restiamo sempre in Regno Unito e sempre nel tema della ritualità, raccontando un uso dei biscotti assai strano e bizzarro. Nell'Inghilterra medievale furono inventati i cosiddetti "funeral biscuits": si trattava di piccoli biscotti distribuiti durante i funerali e mangiati vicino la bara con la convinzione che riuscissero ad assorbire i peccati del defunto. È il primo utilizzo più antico di biscotti che passano dall'essere un semplice alimento a parte integrante di un rituale simbolico.