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18 Agosto 2022 15:00

La strana storia dello Spam: dalla carne per i militari alle email, così nasce il suo mito

Chiunque di noi nella propria casella di posta elettronica ha una sezione riservata allo spam, vale a dire alle mail, spesso pubblicitarie, indesiderate e fastidiose. Ma da cosa deriva il termine “spam”? Era la carne in scatola per l’esercito alleato nella Seconda guerra mondiale. La sua strana storia.

A cura di Alessandro Creta
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Dalla Seconda guerra mondiale alle mail di oggi, passando per una gag comica risalente agli anni Settanta. Potrebbero sembrare tre circostanze tra loro non molto attinenti, con ben poco in comune, ma di fatto sono i contesti che hanno contribuito a rendere inconsapevolmente noto un termine oggi di uso comune, ma derivato dal mondo del food.

Questo termine, come si può notare dal titolo, è appunto spam. Parola con la quale oggi intendiamo la posta indesiderata, l’invio massiccio di email che quasi ogni giorno tartassa la nostra casella elettronica. Il suo significato odierno ha praticamente soppiantato ciò che costituiva la vera origine del suo nome, strettamente legato alla Seconda guerra mondiale e alle forzate abitudini alimentari di un gran numero di soldati delle truppe alleate.

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All’inizio degli anni Quaranta con Spam si indicavano le razioni di carne speziata in scatola (spiced ham, per l’appunto) distribuite tra i militari dell’esercito statunitense e britannico impegnati in Europa. Le milizie avevano a disposizione queste lattine di carne a marchio Spam, prodotte dall’azienda Hormel Food Corporation. Va detto come la carne Spam non veniva prodotta solamente per sfamare le truppe a stelle e strisce, ma fu diffusissima anche tra la popolazione a partire dal 1937 anche grazie al suo basso costo e a spiccate proprietà nutritive. La fruibilità e facilità di consumo contribuirono al suo successo.

Poi, con l’inizio della guerra, circa 15 milioni di scatolette di carne venivano spedite ogni settimana al fronte per sfamare chi era impiegato in guerra. Una diffusione massiccia di Spam, notevoli quantità di lattine distribuite tra le truppe con i soldati che spesso trovavano proprio in questa carne proveniente da oltre oceano l’unica ancora di salvezza dalla fame.

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Ma come avviene il collegamento tra queste scatolette di carne e il mondo informatico odierno? Lo strano quanto ignaro collante è rappresentato da una gag comica risalente a una cinquantina di anni fa.

Come la carne Spam ha “creato” lo spam

Il legame, o perlomeno un suo embrione, tra le diffusissime lattine piene di carne e il mondo della posta elettronica nasce inconsapevolmente negli anni Settanta del secolo scorso. Una gag comica dei inglesi Monty Python associa il termine spam a qualcosa di fastidiosamente diffuso, insistente, verso cui si prova crescente riluttanza. Ovviamente ciò non viene ricondotto immediatamente al mondo delle email, in quanto le caselle postali elettroniche (almeno di uso comune) sarebbero arrivate solo un paio di decenni dopo.

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Il termine spam però iniziò a essere usato anche nel linguaggio popolare, proprio nel mondo anglosassone, come sinonimo di irritante, e nel 1994 quando per la prima volta una serie di mail pubblicitarie non richieste e indesiderate partirono dalla casella di uno studio di avvocati a un massiccio numero di destinatari, queste vennero appunto battezzate come spam.

Da quel giorno, di fatto, l'espressione associata a quell’invio massiccio si sedimentò anche nel linguaggio informatico, e da quasi 30 anni il nome con cui era chiamata della semplice carne in scatola, largamente diffusa tra gli anni 30 e 40 del secolo scorso, identifica non solo le email non richieste e fastidiose, prevalentemente a scopo promozionale e pubblicitario, ma più di recente pure le chiamate telefoniche (spesso da numeri sconosciuti) altrettanto insistenti e sempre a finalità pubblicitarie.

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