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28 Settembre 2023 12:40

La Fao lancia l’allarme: la fame nel mondo è causata dallo spreco di cibo

Si spreca troppo cibo e per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura questo è un problema che contribuisce in maniera massiccia al propagarsi della fame nel mondo e del cambiamento climatico.

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La fame nel mondo resta una piaga dell'umanità e purtroppo la Fao stila un nuovo rapporto per nulla positivo: sono circa 735 milioni di persone che soffrono questo problema ogni giorno. Praticamente è tutta la popolazione europea messa insieme. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura sottolinea un fatto molto grave: il 13% di tutto il cibo del pianeta non arriva sulle nostre tavole perché perso nella catena di distribuzione e poi un ulteriore 17% del cibo viene sprecato a livello familiare. Uno spreco di risorse incommentabile che arriva addirittura al 30% del cibo mondiale. Questo crea grossi danni all'agricoltura, all'ambiente e, volendo fare i cinici, alle tasche di tutti noi.

Il sistema agroalimentare va ripensato totalmente

Secondo i dati della Fao la maggior parte dei sistemi agroalimentari mondiali non sono sostenibili perché degradano i terreni agricoli, contribuiscono alle emissioni di gas serra e alla perdita di biodiversità e consumano acque sotterranee. Una tragedia che contribuisce a un terzo delle emissioni di gas serra del pianeta. Il processo produttivo va assolutamente ripensato.

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Le emissioni di gas serra sono dovute soprattutto allo sprigionamento di quantità significative di metano, un potente gas serra che deriva principalmente dalla decomposizione dei rifiuti alimentari solidi in discariche chiuse e discariche a cielo aperto. Negli ultimi anni c'è stata molta disinformazione riguardo la carne bovina ma le discariche restano il principale problema riguardo questo gas. Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è al contempo una strategia per migliorare la degenerazione della crisi climatica e porta a una maggiore disponibilità di cibo per tutti.

Lavorare per ridurre lo spreco è un obbligo legale, non solo morale: entro il 2030 dobbiamo dimezzare la quantità di rifiuti alimentari pro capite a livello globale, a livello di distribuzione e consumo, e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento. Questo almeno secondo l'agenda delle Nazioni Unite: per la Fao non abbiamo più tempo da perdere perché restano solo pochi anni per raggiungere questo obiettivo. "Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari offre benefici climatici immediati — si legge sul comunicato dell'organizzazione — migliorando al contempo la sostenibilità complessiva dei nostri sistemi alimentari, una trasformazione non nutrizionale necessaria per le generazioni attuali e future".

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Quello che i piatti non dicono
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