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7 Luglio 2022 13:00

La bufala dei 15.000 litri d’acqua per un chilo di carne bovina

Una storia camuffata da verità che gioca con numeri e statistica. Una fake news inutile perché non serve inventarsi nulla per capire che il sistema va cambiato.

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Si tratta di una delle bufale più longeve e condivise degli ultimi anni, tornata in auge nelle ultime settimane a causa della siccità che sta colpendo il nostro Paese: 15.000 litri d'acqua per produrre solo 1 kg di carne di manzo. Le immagini e i meme filo-vegani portano ad esempio tantissimi tipi diversi di carne, tutti con consumi idrici spropositati e senza alcuna prova scientifica. Se te lo stai chiedendo ti diciamo subito che no, non servono 15 mila litri di acqua per fare un chilo di carne. Con questo non stiamo dicendo che è tutto il contrario, anzi: ripensare la catena alimentare e tornare a una predominanza vegetale (come comanda la Dieta mediterranea dopotutto) è fondamentale. Un'alimentazione vegetale preserva l'energia del pianeta e ci aiuta a vivere meglio come singoli perché più salutare ma proprio in virtù di tutte queste motivazioni, divulgare informazioni false è deleterio e controproducente. Vediamo nel dettaglio i consumi d'acqua per i singoli alimenti.

La "bufala" della carne bovina

La prima domanda che ci siamo fatti è come la fake news sia arrivata a questa cifra così precisa. Perché proprio 15.000? Se avessero dovuto inventare un dato avrebbero potuto esagerare. È proprio questo il punto: teoricamente è vero che per 1 kg di carne servono 15.000 litri di acqua ma è importante capire come siano arrivati a questo risultato. I 15 mila litri per chilo sono la media globale di utilizzo dell'acqua per la carne bovina, indipendentemente dalla nazione. Tanto per fare un esempio: gli allevamenti italiani impiegano il 25% in meno di acqua rispetto alla media mondiale (11.500 litri), quindi acquistare carni italiane è già un primo passo per impattare meno. La cifra inoltre non quantifica l’impatto ambientale associato all’utilizzo d’acqua, ma soltanto la quantità di acqua utilizzata, mettendo insieme:

  • acque blu, ovvero l'irrigazione;
  • acque verdi, cioè le acque piovane;
  • e grigie, ovvero le acque reflue o di scarto.

Come puoi vedere dalla grafica ben l'87% dell'acqua utilizzata per produrre carne animale è semplicemente acqua piovana che poi rientra nel circolo naturale; è acqua che cade dal cielo e cadrebbe con o senza mucche, è acqua e che nutre il pascolo. Non è l'acqua del rubinetto. Non è l'acqua che beve la mucca. Non è acqua di irrigazione estratta dalla falda o dai fiumi. Stando a quanto riportato dal Water footprint of livestock and livestock product, un fascicolo redatto dall'Istituto dell'educazione all'uso dell'acqua appartenente all'Unesco, per ogni chilo di carne di manzo si sprecano circa 1000 litri d'acqua. Quindi sì, ci sono tanti buoni motivi per ridurre il consumo della carne in generale, delle mucche in particolare, ma la scarsezza della risorsa non è legata ai solamente carnivori.

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Sottolineiamo che la bufala è quella sui litri d'acqua per chilo di carne ma dobbiamo riconoscere che tra i principali responsabili del riscaldamento globale c'è proprio l'allevamento del bestiame, perché l'attuale produzione di carne non è minimamente sostenibile. Per tutto il ‘900 ci siamo crogiolati nell'idea che mangiare carne fosse salutare, con l'Occidente convinto di poter nutrirsi con i bovini anche quattro volte a settimana. Oggi è diverso, con l'ascesa di Cina, India e Brasile, tutto ciò è insostenibile: anche loro vogliono mangiare carne e se ogni cinese o brasiliano mangiasse carne come un americano o un australiano il nostro pianeta collasserebbe in pochi mesi. Non è possibile fare un discorso sul riscaldamento globale se siamo intenzionati a consumare carne come lo facciamo oggi. Non è neanche una questione politica: se dal capitalismo passassimo a un socialismo egualitario tendente al comunismo non potremmo ugualmente permetterci di mantenere lo stesso stile di vita attuale. La soluzione è diventare vegani o simil-vegani? Assolutamente no e lo vedremo, ma il consumo di carne va ridotto obbligatoriamente e, soprattutto, bisogna scegliere prodotti da allevamenti sostenibili e italiani.

Quanta acqua consuma il cibo che mangiamo

La crisi idrica è davvero molto grave e stiamo pagando le conseguenze di anni di scellerate decisioni prese contro il pianeta che ci ospita. Ognuno di noi può fare qualcosa come consumatore e cercare di cambiare le cose: abbattere la propria impronta idrica è fondamentale ma è un cambiamento che va fatto con coscienza, senza affidarsi alle fake news che girano in rete.

Un regime alimentare green favorisce sicuramente l'impatto ambientale ma non è tutto oro quello che luccica: nel consumo di acqua totale, per media mondiale, abbiamo detto che la carne bovina impatta per 15.000 litri al kg ma, ad esempio, per caffè e cioccolato sfondiamo il numero dei 20.000 litri. A conti fatti ogni tazzina costa al pianeta più di 130 litri d'acqua. I prodotti di origine animale come carne e formaggi hanno un'impronta idrica maggiore nel totale ma nella scorporazione di acque verdi, blu e grigie, le cose cambiano leggermente: i legumi impattano molto più della carne bovina, stesso discorso per i frutti a guscio. Le mucche sono solo quinte in classifica, a pari merito con le uova, poco più del burro. Il dato è molto importante perché la maggior parte delle grafiche che si trovano online mettono a paragone proprio legumi e carni ma, a conti fatti, non tutto ciò che luccica è oro.

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