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30 Gennaio 2024 16:49

La dieta vegana in gravidanza fa male al bambino?

Secondo uno studio la dieta vegana porterebbe meno proteine al feto, facendo nascere bambini più leggeri. Aumenterebbe anche il rischio di preeclampsia.

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La dieta vegana in gravidanza potrebbe incrementare le possibilità di sviluppare la preeclampsia e far nascere i bambini più piccoli rispetto alla media. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica che consiglia di non osservare la dieta vegana durante la gravidanza. Vediamo nel dettaglio la questione e come gli scienziati sono arrivati a questa teoria anche perché ha diversi limiti metodologici ammessi dagli stessi autori.

La dieta vegana fa male al feto?

Lo studio ha analizzato ben 66.738 gravidanze compiute tra il 1996 e il 2002. Nella quasi totalità delle gravidanze le donne erano onnivore: solo 666 hanno dichiarato di escludere dalla propria dieta pesce e pollame, 183 si sono dette vegetariane e solo 18 vegane. Lo studio è stato effettuato tramite questionario: è emerso che l'assunzione di proteine del feto è stata inferiore del 13,3% tra i vegetariani e del 10,4% tra i vegani. Questa riduzione proteica ha portato a un bambino meno pesante e più piccolo al momento della nascita. Nulla di grave in fondo.

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Oltre a dare alla luce bambini con peso medio inferiore, è interessante notare che le donne che seguono una dieta vegana hanno avuto una gravidanza più lunga di 5,2 giorni rispetto alle loro controparti. Gli scienziati hanno detto che l'assunzione di micronutrienti era significativamente più bassa tra i vegani, ma quando sono stati considerati gli integratori alimentari, non sono emerse differenze sostanziali.

Nonostante l'interesse suscitato dalla comunità internazionale sui risultati dello studio, soprattutto nel contesto dell'aumento della popolarità della dieta vegana, è evidente che il principale limite della ricerca è il campione ridotto. Gli stessi scienziati hanno sottolineato questa problematica, ammettendo che lo studio ha coinvolto un numero di gravidanze vegane estremamente basso, dello 0,03% sul totale. Dicono anche che essere vegani tra il 1996 e il 2002 era diverso rispetto ad oggi quindi le abitudini potrebbero essere diverse e che i risultati potrebbero differire di conseguenza. Nessun allarmismo dunque: il consiglio è sempre di affidarsi al proprio medico di fiducia per ricevere ogni possibile indicazione in merito alla propria dieta, che sia durante una gravidanza o in situazioni tipo.

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