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Li avrai visti decine di volte perché in Occidente sono una pianta ornamentale molto usata, ma probabilmente non sapevi cosa fossero quei mandarini piccoli e ovali. Hai incontrato i kumquat, conosciuti anche come “mandarino cinese”, un vero tesoro del mondo degli agrumi e sempre più amati anche in Italia.
È un frutto originario dell’Oriente, in particolare della Cina, ed è molto particolare perché si mangia tutto intero, buccia compresa. Il potere del suo sapore, infatti, si trova proprio nel contrasto tra la buccia dolcissima e la polpa più acidula, un connubio che crea un’esperienza gustativa unica.
E non solo: i kumquat sono anche molto benefici per l’organismo poiché ricchi di vitamine e oli essenziali. In patria questi frutti sono considerati un simbolo di prosperità e fortuna, e possono essere un vero alleato in cucina per preparare piatti salati, dolci, marmellate e liquori.
Che cosa sono i kumquat
Il nome scientifico del kumquat è Citrus japonica, ma è conosciuto comunemente come mandarino cinese per via della sua origine orientale. È il frutto della pianta omonima appartenente alla famiglia delle Ruatacee e venne classificato per la nel 1780 da Carl Peter Thunberg, anche se fu riconosciuta come specie a sé stante solo nel 1915 da Walter Swingle.
Fu proprio lui a chiamarla “Fortunella”, altro nome con cui è nota la pianta, in omaggio al botanico britannico Robert Fortune (1812–1880). Per pura coincidenza, però, anche il suo nome cinese richiama la buona sorte: kumquat, infatti, è composto dalla parola kum che significa dorato e dalla parola quat, che vuol dire buona fortuna.

Il kumquat arrivò in Europa e in Nord America nel XIX secolo grazie a esploratori e botanici affascinati dalla capacità di resistenza della pianta e al gusto particolare dei suoi frutti. Con il tempo il kumquat si è diffuso in diverse parti del mondo, usato sia come pianta ornamentale sia come ingrediente per via della grande versatilità dei suoi frutti.
Proprietà e caratteristiche dei kumquat
Uno dei motivi per cui i kumquat sono sempre più diffusi è la loro ricchezza dal punto di vista nutrizionale. sono un vero e proprio concentrato di oli essenziali ottimi per il nostro organismo e che conferiscono al frutto il suo sapore unico, tra cui il limonene, l'alfa-pinene e l'alfa e beta-cariofillene.
Alcuni di questi composti sono molto rari da trovare nelle sostanze organiche naturali, dettaglio che rende il kumquat diverso da tutti gli altri frutti e molto più benefico. Questi oli, infatti, hanno proprietà antimicrobiche e antibatteriche, antinfiammatorie e sono eccellenti contro gli agenti patogeni che attaccano la pelle. Inoltre è un frutto molto povero di calorie, quindi può essere consumato anche da chi segue un regime dietetico o un'alimentazione sana.
Come se non bastasse, i kumquat sono ricchissimi di sali minerali come potassio, magnesio e calcio, e hanno anche un importante contenuto di vitamina C e A, fattori che li rendono un ottimo protettore per il tratto intestinale.

Come usare in cucina i kumquat
I kumquat generalmente si mangiano con tutta la buccia, perché è la parte più dolce del frutto ed è quella più ricca di oli essenziali e componenti zuccherine. Proprio così, completi di buccia, li puoi impiegare per preparare marmellate e composte, una delle modalità più comuni in cui vengono lavorati.
Con i kumquat si preparano anche un ottimo liquore digestivo facilissimo da preparare: basta lasciarli in infusione con alcol e zucchero per un certo periodo di tempo e poi filtrare il composto. Dolce e delicato, è il perfetto liquore da fine pasto, ma è altrettanto originale da servire accompagnato da biscotti secchi durante la giornata.
Il loro sapore delicato rende i kumquat perfetti anche per cucinare pesci delicati come il branzino e l’orata preparati oppure per carni come pollo o anatra: inseriti nelle teglie e cotti al forno rilasciano dei succhi deliziosi che esaltano il sapore delle ricette. Ovviamente i kumquat si prestano alla preparazione dei dolci, in particolare per preparare e creme, ma anche canditi per farcire o decorare le torte.