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6 Settembre 2022 17:30

Inquinamento: un quarto dell’isola di plastica nel Pacifico deriva dalla pesca industriale

Da una ricerca è emerso come buona parte dei rifiuti che fanno parte dell'isola di plastica nell'oceano Pacifico derivi dalla pesca industriale. Il 90% della spazzatura galleggiante analizzata, invece, è di responsabilità di appena sei Nazioni.

A cura di Alessandro Creta
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Oltre il 25% dei rifiuti di plastica che galleggiano nell'oceano Pacifico derivano dalla pesca industriale. E la maggior parte della quantità di tutta questa spazzatura galleggiante è prodotta da appena sei Nazioni. È il triste responso di una recente ricerca (pubblicata su Scientific Reports) che ha analizzato la grande isola di plastica capace, da decenni ormai, di galleggiare nella parte settentrionale del Pacifico, deturpando non solamente il mare ma rappresentando un autentico rischio per l'ecosistema subacqueo. Si stima, inoltre, come gran parte dei rifiuti totali non rimanga in superficie ma finisca per affondare finendo per adagiarsi sul fondale.

Che cos'è la North Pacific Garbage Patch

È conosciuta a livello internazionale come North Pacific Garbage Patch, detta anche comunemente isola di plastica, è una raccolta di detriti nell'oceano Pacifico settentrionale formata da milioni di tonnellate di rifiuti. Ora i ricercatori sono stati in grado di rintracciare la provenienza di gran parte della spazzatura qui galleggiante, e ciò che è emerso da questo studio condanna in particolare sei differenti Nazioni.

Il progetto The Ocean CleanUp, in collaborazione con i ricercatori dell'Università di Wageningen, hanno rintracciato il paese di origine di buona parte di questi rifiuti. La ricerca è iniziata nel 2019 e in questi anni sono stati analizzati 6.000 elementi di plastica dal diametro superiore a 5 centimetri e per un peso totale di oltre mezza tonnellata.

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Circa il 26% dei rifiuti totali deriva da attrezzature comunemente utilizzate per l’attività di pesca industriale, tra cui confezioni per il pesce, distanziatori per le ostriche e trappole destinate alle anguille, oltre a galleggianti, boe, casse, secchi e cesti vari. Emerge, insomma, come sia proprio l'industria della pesca una delle principali responsabili dell'inquinamento dei mari e, di riflesso, anche della qualità del pesce che arriva sulle nostre tavole (sempre bene tenere in considerazione le varie zone di pesca Fao).

Inquinamento marino: i principali Paesi responsabili

Lo studio ha messo inoltre in luce come quasi la metà degli oggetti di plastica ancora databili sono stati prodotti nel ventesimo secolo: il rifiuto più antico è una boa del 1966. Di tutti i rifiuti analizzati poi è emerso come sia il Giappone il principale Paese responsabile di questo tipo di inquinamento: circa il 34% tra oggetti e detriti infatti proviene dal Paese del Sol Levante. Al secondo posto la Cina, con il 32% dei rifiuti, seguita da Corea del Sud (9,9%), Stati Uniti (6,5%), Taiwan (5,6%) e Canada (4,7%). Questi sei Paesi sono responsabili di circa il 90% dei rifiuti totali ripescati dall'oceano Pacifico.

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