La legge stabilisce una percentuale massima di cenere contenuta nella farina e in base a questi parametri classifica le tipologie con il "numero" che noi tutti conosciamo.
Tutti noi quando andiamo al supermercato scegliamo la farina in base a un numero che c'è scritto sulla confezione: 00, 0, 1 o 2 a seconda di quello che dobbiamo cucinare. Questo numero non è casuale ma è stabilito per legge in base al contenuto di ceneri, che riflette il grado di raffinazione e quindi la quantità di crusca e germe del grano presente nella farina. In altre parole, la classificazione dipende dalla quantità di minerali residui che restano dopo la combustione completa della farina. Vediamo nel dettaglio cosa significa.
Le ceneri della farina rappresentano la parte minerale residua che rimane dopo la combustione completa della farina. Questo residuo è costituito principalmente da minerali come calcio, magnesio, potassio, fosforo e altri oligoelementi quindi, se pure il nome ci fa pensare a qualcosa di sporco, non dobbiamo spaventarci. La quantità di ceneri è un indicatore della quantità di crusca presente nella farina, poiché i minerali sono maggiormente concentrati negli strati esterni del chicco di grano.
Il processo per determinare le ceneri della farina avviene attraverso un metodo standardizzato in laboratorio, chiamato "incenerimento". Per ottenere i risultati si fanno quattro passaggi:
Il contenuto delle ceneri nella farina è il parametro più importante per classificare le farine. In base alla legge n. 580/67, modificata poi dal DPR n. 187/2001 le farine sono classificate per "tipi" definiti proprio in base al tenore della cenere sulla sostanza secca. La farina di tipo "00" che ha il contenuto di ceneri più basso, seguito dai tipi "0", "1", "2" e infine dalla farina integrale, che ha il contenuto di ceneri più alto. Questa classificazione riflette il grado di raffinazione della farina: più la farina è raffinata (come la "00"), meno crusca e germe contiene, e quindi minore è il contenuto di ceneri. Al contrario, la farina integrale, che contiene tutte le parti del chicco di grano, ha un contenuto di ceneri più elevato.
Il contenuto di ceneri non solo influenza la classificazione della farina, ma può anche avere un impatto sulle proprietà nutrizionali e sulle caratteristiche di lavorazione della farina stessa. Per i panificatori e i pasticceri, comprendere il contenuto di ceneri può aiutare a scegliere la farina più adatta per le diverse applicazioni culinarie.
La legge stabilisce una percentuale massima di cenere contenuta nella farina e in base a questi parametri classifica le tipologie con il "numero" che noi tutti conosciamo. Empiricamente abbiamo imparato a conoscere le farine in base ai nutrienti, all'apporto proteico, alla forza della farina stessa: abbiamo appreso tutte informazioni giuste ma la tipologia non viene imposta in base ai nutrienti ma in base ai residui dopo gli esami in un laboratorio professionale.
Maggiore è il contenuto di ceneri residue, maggiore è il numero assegnato alla farina, e minore è la sua raffinatezza. Questo significa che le farine con un numero più alto contengono più parti del chicco di grano, come crusca e germe, che sono ricche di fibre, vitamine e minerali:
La classificazione del tipo di farina è legata solo ed esclusivamente in base al contenuto della cenere, un indicatore fondamentale per capire che tipo di prodotto sta facendo una determinata azienda.