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6 Agosto 2022 11:00

Il Trasimeno è bello, ma fritto è meglio: alla scoperta dei lattarini (o latterini) fritti

C'è una frittura particolarmente apprezzata sulle sponde del lago Trasimeno, in Umbria: quella a base di lattarini. Detti anche latterini, sono piccoli pesciolini che vengono fritti interi nell'olio. Un goloso street food umbro.

A cura di Alessandro Creta
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Il maggiore lago dell'Italia Centrale, di origine tettonica e meta turistica della bella stagione sia per locali in cerca di un tuffo nella natura, sia di turisti in visita nella verde Umbria. E proprio in mezzo alla quiete della Regione si staglia in tutta la sua grandezza il lago Trasimeno, bacino situato a poco più di 250 metri sul livello del mare e tra le maggiori attrazioni paesaggistiche di questa parte settentrionale dell'Umbria.

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In provincia di Perugia e a due passi dal confine toscano, al Trasimeno abbiamo dedicato un approfondimento sulle specialità gastronomiche che riempiono le tavole di case e ristoranti di questo tratto d'Italia. Stavolta ci concentreremo su una in particolare, iconica delle sponde del lago: la frittura, e nello specifico la frittura di lattarini.

Cosa sono i lattarini

Sono detti anche latterini, il termine lattarini è però quello più comunemente utilizzato in queste zone. Si tratta di un pesce dalle dimensioni molto piccole, orientativamente tra i 10 e i 15 centimetri, che spesso finisce nelle fritture di paranza, ma altrettanto spesso è protagonista di una frittura a lui dedicata. Nuotano sia in acque salate sia dolci, per questo compaiono tanto nei menu dei ristoranti di mare quanto in quelli di lago.

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Catturati in grandi quantità dai pescatori (in quanto nuotano in numero importante), in quasi altrettanto grande quantità finiscono freschissimi nell'olio bollente, pronti per essere sgranocchiati come goloso, ghiotto seppur non così consistente (data l'esigua dimensione) finger food.

Il lattarino fritto del Trasimeno

Eccola qui, di nuovo protagonista la carta paglia che già abbiamo imparato a conoscere parlando dello scartosso veneziano, utilizzata anche per contenere l'iconico cuoppo fritto napoletano. Con questa carta, arrotolata su sé stessa, si realizza un cono profondo, nel quale viene contenuto un importante numero di lattarini fritti. Data l'esigua grandezza, ce ne vogliono molti per smorzare la fame, ma rappresentano una ghiotta versione di street food umbro. Il cono di lattarini fritti può essere gustato sia al ristorante sia passeggiando sulle rive del lago, e data la loro semplicità di preparazione (non serve nemmeno eviscerarli prima di friggerli) rappresentano una soluzione golosa, veloce e low cost per chiunque ami il pesce fritto.

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Foto da Facebook

La frittura di lattarini va servita ben calda, e in alternativa al classico "cuoppo" con questi pescetti si possono realizzare anche degli sfiziosi spiedini. Un omaggio ai pescatori che, un tempo, cuocevano il pescato su uno spiedo posto sulla brace. Tornando a noi, dato che i lattarini vengono usualmente fritti nella loro interezza, quando si mangiano è bene prestare attenzione alle lische, piccole ma inevitabilmente presenti. C'è, inoltre, chi si mangia anche testa e coda, altri invece preferiscono concentrarsi sulla carnosa parte centrale.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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Quello che i piatti non dicono
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