
Nel periodo tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, le vetrine delle pasticcerie napoletane si riempiono di un dolce dall'aspetto curioso ma invitante: il torrone dei morti. Si tratta di una specie di lingotto con un morbidissimo ripieno di cioccolato e frutta secca, solitamente nocciole. Questo dolce trova posto sulle tavole dei napoletani ogni 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti: scopriamo insieme da dove nasce e perché ha questa curiosa forma.
Storia del torrone dei morti: la tradizione napoletana
Ogni regione di Italia ha il suo modo speciale di celebrare i propri cari defunti: secondo antiche credenze, nella notte tra il 1° e il 2 novembre, le anime dei morti tornerebbero a far visita ai propri familiari. Per questo motivo, non è raro trovare nei cimiteri o sulle tavole di casa, deliziose pietanze preparate in loro onore: in Sardegna, ad esempio, la tradizione del mortu mortu prevede di lasciare la tavola imbandita per tutta la notte, con un banchetto preparato proprio alle anime che tornano a far visita.
A Napoli, durante questa occasione, le pasticcerie – ma anche semplici appassionati di cucina – si cimentano nella preparazione del cosiddetto murticciell, come viene affettuosamente soprannominato il torrone nella città partenopea: secondo la tradizione, un tempo i bambini lo portavano sulla tomba dei loro cari come omaggio.
Si tratta di un dolce composto da uno strato di cioccolato fondente all'esterno e con un ripieno di crema alba – realizzata con grassi vegetali, latte, zucchero e aromi – unita alla frutta secca, solitamente nocciole. Tutto in una forma curiosa e originale: una sorta di parallelepipedo che ricorda un lingotto d'oro o, per rimanere in tema, una bara in miniatura – complice anche il colore marrone del cioccolato che rimanda proprio quello del legno. In alcuni casi, la parte superiore è leggermente arrotondata, come fosse una sorta di cupola. Anche le nocciole possiedono un loro significato simbolico: infatti, la forma e il colore ricordano proprio le ossa umane.

Differenze con il torrone classico
Sebbene il torrone sia conosciuto in tutta Italia, la variante partenopea si distingue nettamente dal suo omonimo tradizionale: a Napoli, questo dolce è generalmente lungo tra i 50 e i 70 centimetri e si caratterizza per la totale assenza del miele, sostituito dal cacao. A differenza di quello classico, che si presenta bianco, leggermente più duro e con un mix di frutta secca, il torrone dei morti napoletano è formato da uno strato di cioccolato fondente e un morbido ripieno di crema alba – nella versione casalinga viene spesso sostituita da una crema spalmabile – e nocciole.

La ricetta originale di questo dolce, comunque, ha subito delle variazioni negli anni: oggi, infatti, è possibile trovarlo in molte varianti, come caffè, pistacchio, cioccolato bianco, ma anche in versioni più fantasiose come tiramisù, zuppa inglese o cassata. Un dolce goloso e perfetto per chi ha bisogno di un po' di dolcezza, soprattutto per trarre conforto in un giorno particolare come quello della commemorazione dei morti in cui il ricordo delle persone a noi care si fa ancora più vivido.