Quando acquistiamo al supermercato, non sempre operiamo delle scelte consce: ci lasciamo trasportare, consapevoli o meno, da alcune dinamiche studiate a tavolino dai marketer. Una di queste riguarda il colore delle confezioni alimentari, che non sono del tutto casuali.
Fare la spesa è diventato un momento sempre più frenetico e caotico: spesso andiamo di fretta, molte volte prendiamo quello che non ci serve e ancora più spesso ci facciamo guidare dalla prima impressione. Non sempre abbiamo il tempo di leggere tutte le etichette e le aziende sanno come sfruttare questa nostra disattenzione: esistono infatti dei metodi per indurci a comprare questo o quel prodotto, senza che ci sia una reale disamina da parte nostra.
Abbiamo già parlato di come la posizione dei prodotti sugli scaffali possa determinare i nostri acquisti, ma sapevi che anche il colore dei packaging ha una sua precisa funzione? Il rosso stimola l’appetito, il giallo trasmette energia e il bianco è sinonimo di purezza: ti spieghiamo tutto in questo articolo.
Quanto è bello entrare in un supermercato e vedere tutti quei prodotti messi lì, in fila sugli scaffali, in un ordine quasi maniacale: un’esplosione di colori diversi che ci dà un senso di rilassamento e di gioia, ma perché? Perché i colori hanno la capacità di agire direttamente sul nostro cervello, evocando emozioni e suscitando sensazioni che possono spingerci in una direzione oppure in un’altra: e il marketing lo sa benissimo.
Uno studio del 2024 di Su J e Wang S pubblicato su Frontiers in Nutrition ha dimostrato come il colore del packaging influisca sulla nostra decisione di acquisto. La ricerca ha preso in esame 206 studenti e ha dimostrato come i colori caldi aumentino l’intento di acquistare cibo cosiddetto “vizio”, come definito dai ricercatori, ossia cibi gustosi ma non propriamente salutari; al contrario, un packaging dal colore freddo pare invogli all’acquisto di prodotti “virtù”, ovvero genuini e con buoni valori nutrizionali. Questo perché ogni colore sottende un particolare significato: vediamo più nel dettaglio cosa sono capaci di comunicare.
Sui colori, sulla relazione tra colori ed emozioni e anche su come il colore del cibo influisca sul gusto, sono stati condotti svariati studi. C’è molto poco invece su come il colore del packaging possa far percepire un alimento più o meno salutare: una delle poche ricerche a riguardo è stata pubblicata nel 2023 su Foods: si tratta di una review scientifica che prende in esame 20 esperimenti empirici e, oltre a fornirne i risultati, spiega anche sulla base di quali meccanismi avvengono certi processi mentali da parte dei consumatori.
Come abbiamo già detto sopra, ogni colore è collegato a una specifica sensazione: si è notato come i packaging dai colori freddi siano maggiormente associati a cibi freschi e salutari, a differenza di quelli caldi. I ricercatori hanno spiegato che questa associazione è dovuta anche a una concezione per cui i colori caldi sono legati al piacere e al divertimento e a una credenza (sbagliata) che un’alimentazione sana invece è data dallo sforzo e dai sacrifici: quindi, alla luce di ciò, è comune pensare che un packaging dalle tonalità calde non possa essere associato a cibi salutari, perché la vivacità è associata, appunto, al piacere e al divertimento.
Questo però non è sempre vero e dipende anche dal tipo di prodotto in esame: ad esempio, per le pizze surgelate, un colore caldo come il rosso è associato a una maggiore salubrità perché, secondo i ricercatori, è associato all’idea del pomodoro sulla pizza. Discorso diverso invece per quanto riguarda lo yogurt, in quanto il colore rosso può essere associato a coloranti alimentari, e quindi a qualcosa di industriale e poco sano.
Il colore del packaging, quindi, ha un’influenza sul comportamento di acquisto dei consumatori. È bene però, in ultima analisi, sottolineare che tutto ciò che abbiamo detto – e soprattutto quello che è stato dimostrato dai ricercatori – è vero solo in parte: questo perché il significato che noi diamo ai colori è strettamente legato a credenze culturali che abbiamo acquisito vivendo in una specifica società. Ma, non sempre, tutto il mondo è paese e, in questo caso, una cosa che vale per noi, può non valere dall’altra parte del mondo: mentre il bianco per gli occidentali è sinonimo di purezza, nella cultura giapponese, ad esempio, è associato alla morte.
Tutto ciò che abbiamo detto fin qui viene applicato, a parte qualche raro caso, in una condizione di totale disattenzione da parte nostra. Il nostro consiglio è, quindi, quello di fare la spesa nel modo più intelligente possibile: concediti qualche minuto in più, leggi sempre le etichette con gli ingredienti e i valori nutrizionali e scegli solo quello che veramente risulta essere la scelta migliore per te e per il tuo benessere (e non per quello delle aziende).