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28 Agosto 2025 13:17

I limoni di Amalfi diventano patrimonio agricolo mondiale riconosciuto dalla FAO

I terrazzamenti di Amalfi, culla del limone sfusato, diventano patrimonio agricolo mondiale FAO: un riconoscimento all’agricoltura eroica e sostenibile della Costiera e terza designazione per l'Italia dopo gli ulivi di Assisi e Spoleto e i vitigni del Soave.

A cura di Enrico Esente
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Dopo secoli di lavoro e ingegno contadino, oggi Amalfi brilla ancora più del solito: i terrazzamenti della Costiera Amalfitana in pietra a secco coltivati con limoni, ulivi e vigneti sono stati riconosciuti dalla FAO come patrimonio agricolo mondiale. Il tutto è avvenuto nell'ambito del programma Giahs (Globally Important Agricultural Heritage Systems) che ha messo un sigillo non soltanto su un prodotto d'eccellenza come il celebre limone sfusato amalfitano, ma sull'intero paesaggio rurale e il sacrificio di generazioni intere di agricoltori che hanno trasformato la roccia in giardini sospesi sul mare. 

Un percorso decennale che riconosce la biodiversità della Costiera

I Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (Giahs), a oggi, sono 102 in 29 paesi. L'Italia arriva così a quota tre designazioni con gli ulivi di Assisi e Spoleto e i vitigni del Soave già riconosciuti nel 2018. Un risultato che non è arrivato all'improvviso. Come ha ricordato Daniele Milano, sindaco di Amalfi, questo è il traguardo di una maratona che vede un impegno di oltre dieci anni. "Siamo entusiasti di celebrare la fine di un percorso – spiega il sindaco – che è iniziato con la conquista dell'iscrizione nel registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del ministero dell'Agricoltura nel 2018, di cui eravamo l'unico sito della Campania".

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Gli agrumi più celebri del Mediterraneo, i limoni sfusati, da oggi non saranno più soltanto un prodotto tipico della tradizione gastronomica italiana, ma anche un simbolo mondiale di agricoltura eroica. Vengono coltivati sotto pergolati di castagno ancora con tecniche manuali e raccolti dai "contadini volanti" poiché sono capaci di camminare e sbilanciarsi, durante la raccolta, sui terrazzamenti dei limoneti. Questi non hanno solo un valore paesaggistico ma servono a controllare l'erosione e a mantenere stabile il terreno gestendo sia l'acqua sia il microclima. Si possono contare 800 alberi di limone capaci di produrre fino a 35 tonnellate di frutti su un solo ettaro. L'area ospita una biodiversità incredibile con oltre 970 specie vegetali, tra cui rari esemplari della macchia mediterranea. 

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L'iter del programma internazionale Giahs della FAO è stato redatto dall'architetto Giorgia De Pasquale che, come raccontato dal sindaco, ha richiesto numerose revisioni e diversi confronti con istituzioni, agricoltori e coloro che curano i terrazzamenti. "Ci abbiamo creduto con forza – scrive entusiasta il sindaco – dobbiamo esserne tutti fieri di questo riconoscimento che dedichiamo a coloro che, con grande sacrificio e passione, sono stati il cuore pulsante di questo sistema agricolo che, da oggi, è patrimonio mondiale".

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