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27 Settembre 2022 12:37

I bimbi nella pancia sorridono con le carote e piangono col cavolo: l’incredibile ricerca

Le foto fanno sorridere ma la ricerca è importantissima: sviluppiamo il senso del gusto fin dalla pancia della mamma. I bimbi sorridono con le carote e piangono coi cavoli: mai gli studiosi avevano catturato immagini così nitide e in tempo reale di questo fenomeno, fino ad ora solamente ipotizzato.

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Con la carota il feto sorride, con il cavolo fa una faccia disgustata, quasi piange: le incredibili immagini di un'ecografia in 4D mostrano le reazioni dei feti ai sapori "assaggiati" nell'utero. Spesso ci siamo chiesti se i piccoli nella pancia avessero preferenze ma nessuno fino ad oggi aveva mai colto l'espressione deliziata o disgustata di un feto nell'assaggiare il cibo appena digerito dalla propria mamma. La ricerca, che proseguirà anche dopo la nascita dei bambini, è dell'Università di Durham, nel Regno Unito ed è stata pubblicata sulla prestigiosa Psychological Science. L'intento è capire quando nasce la nostra capacità di distinguere i sapori e, al contempo, aiutare le donne in gravidanza a seguire una dieta sana e variegata per far crescere meglio il proprio figlio.

La carota gli piace, il cavolo decisamente no

L'immagine è davvero tenera perché dopo "l'assaggio" della carota il feto sorride beato ma quando arriva il cavolo la faccia inorridisce, non gli piace proprio. Grazie all'ecografia in 4D abbiamo questa immagine tridimensionale, in movimento e in tempo reale che è riuscita a catturare l'esatto momento in cui i feti hanno percepito i sapori nell'utero. La ricerca è stata effettuata su un centinaio di donne tra i 18 e i 40 anni e tra la 32esima e la 36esima settimana di gravidanza: ognuna ha ingerito due capsule da 400 mg, una contenente polvere al sapore di carota, l'altra contenente polvere al sapore di cavolo. Dopo 20 minuti le immagini che ci vengono restituite sono straordinarie.

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I feti che "assaggiano" la carota mostrano un'espressione molto simile a una risata, il viso è rilassato e compiaciuto; quando arriva il cavolo il volto è più simile a un pianto e il piccolo sembra molto contrariato. L'esperimento ha tenuto a digiuno le mamme, in gruppi, e quelle che non hanno ingerito neanche le capsule hanno mostrato un'ecografia normale, con i feti dormienti al proprio posto nell'utero così da togliere ogni dubbio alle reazioni genuine dei nascituri.

La ricerca dimostra che gli umani percepiscono i sapori attraverso gusto e olfatto già nel grembo materno grazie al liquido amniotico che li circonda. Questa idea nasce moltissimi anni fa e ci sono diversi studi passati su bimbi appena nati ma nessuno è mai riuscito a filmare una reazione autentica nell'utero. I bambini protagonisti della ricerca saranno seguiti anche dopo la nascita per verificare il loro gusto anche fuori dall'utero e avere dei dati quanto più precisi possibili.

Gli studi precedenti su bambini già nati

Lo studio è stato fatto su una metodologia applicata fin dagli anni '80 ma sempre e solo su bambini già nati. La maggior parte delle ricerche fin qui effettuate ha preso ad esame i neonati. Nel 1995 abbiamo scoperto che i piccoli si "abituano" alla dieta della mamma: gli scienziati hanno fatto annusare l'aglio ai neonati e quelli che lo avevano "assaggiato" almeno quattro volte nell'ultimo mese non avevano alcun tipo di reazione, a differenza dei piccoli che non avevano mai sentito questo odore e che hanno mostrato tutto il proprio disappunto piangendo a dirotto. Nel 2000 abbiamo visto bambini fare una faccia felice all'odore dell'anice se la mamma aveva mangiato dei dolci all'anice nelle ultime 2 settimane di gravidanza. Studi del genere sono stati fatti anche su altri mammiferi come maiali, cani, agnelli e ratti: le prove di una conservazione stabile e a lungo termine delle esperienze fetali del sapore influenzano l'accettazione del cibo dopo la nascita. In 30 anni di ricerca la situazione si è chiarita più volte ma nessuno aveva mai avuto le prove di una preferenza per questo o quell'altro alimento fin dall'utero.

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