Sono 65 i panifici di Italia che si sono aggiudicati il maggior riconoscimento della guida Pane e panettieri firmata Gambero Rosso. Mentre il premio come Pane dell'anno è in Sicilia, il Piemonte conta ben 10 indirizzi diversi nella categoria Tre pani, a cui seguono Lombardia e Lazio.
È Frangipane forno e cucina di Milazzo (Messina) il miglior panificio dell'anno secondo la guida del Gambero Rosso "Pane e panettieri d'Italia" edizione 2026. Aperto soltanto nel 2024 da Antonio Palana – ferroviere con un’immensa passione per il mondo degli impasti – insieme alla sua compagna Michela Di Rubbo, ma ha già raggiunto la vetta della guida del Gambero Rosso, arrivata alla sua settima edizione e presentata ieri a Roma. Un mondo sempre più in fermento quello dell’arte bianca: attenzione alla qualità delle materie prime, alla loro lavorazione e a tutto il processo di produzione.
Non solo pane dell’anno: la Guida – in cui le panetterie vengono contraddistinte da uno, due o tre Pani a seconda del grado di eccellenza – si propone ogni anno di offrire ai propri lettori e a tutti gli appassionati del mondo, una lista di tutti quei panifici che meritano, almeno una volta nella vita, di essere visitati. In questa nuova edizione i premiati con il maggior riconoscimento sono ben 65, con tre nuovi ingressi, tra i 614 panifici recensiti. In testa alla classifica il Piemonte con 10 insegne, a seguire la Lombardia con 9 e il Lazio con 8.
"Molte delle fornaie e dei fornai che troverete hanno messo in discussione l’attuale modello di società – ha spiegato Annalisa Zordan la curatrice della guida, sul sito del Gambero Rosso – Hanno dimostrato di aver saputo cambiare rotta, mediante pensieri nuovi e riferimenti sociali differenti". La guida ha voluto dare uno sguardo a un mondo – quello della panificazione – che continua a crescere, dimostrando che un buon pane può essere fatto anche adottando modelli produttivi più equi e sostenibili, tutelando l’ambiente e tutti coloro coinvolti nella filiera produttiva, con nuovi panificatori emergenti che mostrano, non solo nuovi modi di fare il pane, ma anche un’attenzione particolare a un modello lavorativo troppo spesso sacrificato.
A crescere anche i Premi speciali, passando dai precedenti 3 agli attuali 5: se il premio per il pane dell’anno è in Sicilia, per gli altri quattro bisogna spostarsi un po’ più a Nord. A Mantova troviamo Chiara Regattieri che con il suo Tipo Due forno contemporaneo si è aggiudicata il riconoscimento di Panettiere emergente. Il premio Pane e territorio invece va a Il forno di San Leo a San Leo (Rimini), mentre Panequaglia a Sant’Urbano (Padova) si aggiudica il premio Pane tipico. Se invece si ha voglia di seguire l’onda del bakery tourism e trovare la migliore panetteria di Italia, la guida consiglia Coce a Parma giudicata come Bakery dell’anno.