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30 Settembre 2025 18:00

Green sì, veg no: il plant-based cresce, ma in Italia solo il 9,5% rinuncia alla carne

Nel 2024 oltre 15 milioni di famiglie hanno acquistato prodotti a base vegetale. Secondo YouGov cresce la frequenza di consumo e la varietà degli acquisti, mentre i dati Eurispes 2025 confermano che vegani e vegetariani rappresentano meno del 10% della popolazione.

A cura di Francesca Fiore
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Nel 2024 più di 15 milioni di famiglie italiane hanno portato a casa prodotti plant-based, raggiungendo una penetrazione del 59,3%. La frequenza d’acquisto è cresciuta in maniera significativa (+9,6%), così come l’acquisto medio (+1,8%), mentre cala la quantità per singolo atto di spesa (-7,1%).

L’analisi di YouGov segnala un settore in continua espansione: più di un italiano su tre ha comprato bevande vegetali (39,3%) e gastronomia vegetale (38%), mentre quasi uno su cinque ha scelto alternative ai latticini (19,8%). Tutte le categorie sono in crescita rispetto al 2023: +2,7 punti percentuali per la gastronomia vegetale, +1,9 per le bevande, +1,6 per gli alternativi ai latticini e +1,4 per i salumi vegetali.
Tra i singoli prodotti spiccano gli hamburger vegetali (+3,5pp), seguiti da finger food (+2,1pp) e condimenti vegetali (+2pp).

Chi sono i consumatori che scelgono il pant-based

Il plant-based è scelto soprattutto al Nord Italia, da famiglie con redditi medio-alti, over 45 e nuclei piccoli o monocomponente. A trainare la tendenza sono anche vegetariani e vegani, che secondo YouGov ammontano a quasi 3 milioni di individui. Ma i dati più aggiornati arrivano dal Rapporto Italia 2025 di Eurispes, che confermano come la grande maggioranza degli italiani si dichiari ancora onnivora (84,9%).

Gli italiani che non mangiano carne sono complessivamente il 9,5% della popolazione:

  • Vegetariani: 6,6% (in lieve flessione rispetto al 2024, -0,6pp).
  • Vegani: 2,9% (in crescita rispetto allo scorso anno, +0,6pp).

Queste percentuali restano stabili rispetto agli anni precedenti, ma se si guarda al lungo periodo l’aumento è evidente: tra il 2014 e il 2025 la quota dei vegani si è quasi quintuplicata. I vegetariani e vegani sono più diffusi nel Nord-Est (12,2%) e nelle Isole (15,4%), con una maggiore presenza femminile.

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Le motivazioni tra salute, etica e ambiente

Le ragioni che spingono gli italiani verso scelte alimentari a base vegetale sono diverse: lo stile di vita (32%) e la salute personale (31%) sono in cima alle motivazioni, seguiti da preoccupazioni etiche e ambientali. I dati mostrano infatti che vegetariani e vegani si dichiarano più ambientalisti della media (34% contro 12%), più attenti alle etichette (31% contro 20%) e più pet-friendly (il 47% possiede due o più animali domestici, contro una media del 30%).

Il Rapporto Eurispes evidenzia inoltre come all’interno della popolazione onnivora vi sia una quota crescente di “flexitariani”, che riducono il consumo di carne senza eliminarlo del tutto, spinti da ragioni di salute, benessere animale o sostenibilità.

Le ricerche convergono su un punto: il plant-based non è più una nicchia, ma una presenza stabile nei carrelli italiani. Se i numeri di vegetariani e vegani restano minoritari, cresce la sensibilità verso alternative vegetali e la disponibilità a ridurre il consumo di carne.

Un cambiamento che riflette non solo nuove abitudini di spesa, ma anche una crescente attenzione a salute, etica e ambiente, destinata a influenzare il futuro dell’alimentazione in Italia.

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