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19 Giugno 2023 15:00

Ghiaccio nel vino? Meglio di no: le ragioni per cui non andrebbe messo nel calice

Il ghiaccio nel vino ci va oppure no? È corretto cercare di abbassare (in modo così drastico) la temperatura del nostro drink? Ecco a cosa andiamo incontro facendo così.

A cura di Alessandro Creta
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Negli Stati Uniti 4 consumatori su 10 mettono il ghiaccio nel vino. Potrebbe sembrare un insulto ma pure in Italia, uno dei Paesi storicamente più vocati all'enologia, pare stia cadendo il tabù. E pensare come in Francia alcune cantine abbiano addirittura iniziato a produrre vini già pensati per essere serviti on the rocks. Al giorno d'oggi non sembra più un'eresia, ma bere un calice (di bianco o rosso che sia) con dei cubetti di ghiaccio all'interno a rigor di logica è una pratica alla quale meglio non fare così affidamento.

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Ci siamo. Dopo un maggio insolitamente freddo e piovoso la bella stagione ha finalmente fatto il suo ingresso in questo 2023. Le calde giornate hanno inaugurato il percorso di avvicinamento all'estate, e in tanti stanno cercando refrigerio rivolgendosi ai drink più disparati. Alcolici compresi. C'è chi opta per una birra, chi invece sceglie il vino. Bianco, fresco da frigorifero, ma anche rosso eventualmente, con alcuni cubetti di ghiaccio al suo interno. Beh, a fare i precisi e volerci veder chiaro niente di più sbagliato: immergere il ghiaccio all'interno del calice è un errore da matita blu. D'accordo il nostro drink sarà un po' più fresco ma i vantaggi terminano qui. Se ci teniamo almeno ad assaporare al meglio il vino, al pieno della sua espressione.

Andiamo a scoprire quindi perché mettere il ghiaccio nel vino è una pratica sconsigliata e sconsigliabile.

I motivi per cui non mettere il ghiaccio nel vino

Sono varie le ragioni per le quali mettere il ghiaccio nel vino è un errore da evitare. D'accordo la freschezza, d'accordo mantenere bassa la temperatura del nostro drink, ma il vino bianco o rosso che sia è sempre consigliabile servirlo alla temperatura indicata in etichetta. E i motivi sono diversi. Innanzitutto ogni tipologia di vino ha una propria temperatura di servizio, in grado di garantire una corretta degustazione del drink. In linea orientativa e generale i bianchi andrebbero conservati e poi serviti tra gli 8 e i 12 gradi, così come i rosati (10-12), mentre per i rossi la temperatura aumenta tra i 14 e i 18.

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Indicazioni che permettono di assaporare al meglio i vari vini, notando la complessità aromatica tipica di un determinato prodotto. Il ghiaccio insomma ne abbatterebbe la temperatura, alterando e non poco la percezione del sapore. Altra ragione per cui sarebbe preferibile non usare il ghiaccio è che questo, sciogliendosi, si diluirebbe nel vino, di fatto annacquandolo e pregiudicando tutte le caratteristiche aromatiche e di intensità di un vino ora chimicamente alterato. Un po' come avviene per i cocktail quando ci mettiamo troppo a berli.

Certo qui si parla di aspetti tecnici, ai quali probabilmente solo i più accaniti estimatori del vino fanno caso. Alla fine, lo dicevano anche i latini, sui gusti non si discute. Capovolgere invece la bottiglia vuota, al ristorante, all'interno del secchiello del ghiaccio: quella si che è una pratica sconsigliata.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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