video suggerito
video suggerito
15 Ottobre 2022 15:00

Frutto del drago, scenografico e benefico: cos’è, che sapore ha, come si mangia

Ha un aspetto singolare, è benefico per la salute, e buonissimo : il frutto del drago - che in realtà si chiama pitaya - è perfetto per ricette dolci e salate.

A cura di Martina De Angelis
70
Immagine

È colorato, originale, e anche buonissimo: il frutto del drago è considerato uno di frutti tropicali più affascinanti. Merito del suo involucro magenta acceso, delle sue scaglie brillanti e dell’interno succoso, con una polpa che può essere bianca o rossa, tempestata di semini neri croccanti.

Originario dell’America del Sud, e coltivato negli angoli più caldi del pianeta, il frutto del drago è anche ammantato di leggende, proprio per via del suo aspetto singolare, che ricorda molto da vicino quello delle uova del mitico animale fantastico. In Italia il frutto del drago è sempre più diffuso, e può essere acquistato nei mercati e nei negozi ortofrutticoli più specializzati.

Che cos’è il frutto del drago? Origini del superfruit latino 

Quello che conosciamo come frutto del drago in realtà si chiama pitaya (o pitahaya) ed è prodotto da un particolare tipo di cactus, la Hylocereus Undatus. Si tratta di una pianta rampicante, spesso usata come sostegno per altri alberi, che viene impollinata da pipistrelli e falene, e che fiorisce solo di notte ma più volte durante l’anno.

Per le sue caratteristiche, questa pianta cresce solo nei climi tropicali, e riesce a resistere fino ai 45°, mentre nel clima freddo muore molto in fretta. Motivo per cui, dopo essere stata esportata dal suo paese di origine che è il Messico, ha iniziato ad essere prodotta in paesi come l’Australia, la Cina, il Vienam e l’Indonesia, e in stati come la Florida, le Hawaii e le isole caraibiche, oltre che in generale in Sud America.

Per via del suo aspetto particolare, il frutto del drago è stato spesso oggetto di vari tipi di storie e leggende: per esempio, nel corso dei secoli in alcune parti del mondo nacque la convinzione che non si trattasse davvero di un frutto, ma di fuoco di drago solidificato. Altri ancora, invece, associarono il frutto alle uova di drago, motivo per cui ancora oggi si chiama così in tutto il mondo.

Immagine

Caratteristiche e benefici del frutto del drago

Il frutto del drago viene definito superfruit, perché contiene un altissimo concentrato di nutrienti fondamentali:  questo, in particolare, è una vera e propria bomba di vitamina C (ma contiene anche B1, B2, B3 e vitamina E nei semi), di fibre alimentari e di minerali, tra cui sodio e calcio, e inoltre ha una concentrazione molto alta di proteine, elemento singolare per un frutto.

Ma nonostante l’alta concentrazione di nutrienti, il frutto del drago ha pochissime calorie: per 100 grammi, infatti, conta circa 60 Kcal, caratteristica che lo rende ideale anche per le diete dimagranti insieme all’essere particolarmente diuretico. Grazie alla forte presenza di vitamina C, il frutto del drago incrementa anche la produzione di collagene, indispensabile per la buona salute dei muscoli, delle ossa e della pelle.

Consumare frutto del drago fa bene, e non comporta nessuna particolare problematica, solo una curiosa bizzarria: proprio come nel caso degli asparagi, la pitaya nella varietà rossa potrebbe colorare urina e feci. Ma niente paura, l’effetto passa in circa 24/48 ore.

Immagine

Il frutto del drago in cucina: che sapore è ha, come si mangia

Per quanto riguarda il gusto, il frutto del drago ha un sapore delicato e rinfrescante, che potrebbe essere descritto come una via di mezzo tra una pera e un kiwi molto maturo, mentre per consistenza è più simile a ananas e melone, dato l’alto quantitativo di acqua che contiene. Completamente privo di odore, il frutto del drago ha un sapore delicato che lo rende molto versatile in cucina.

Il modo più classico per gustare il frutto del drago è da solo, condito con qualche goccia di limone e una spolverata di zucchero, ma si presta molto bene anche alla creazione di frullati e cocktail. Una bevanda molto gustosa, originaria del Sud America, è l’agua de pitaya: si frullano insieme la polpa, il limone e lo zucchero, fino a ottenere uno smoothie gustosissimo. La sua nota dolciastra lo rende perfetto anche nella preparazione di dolci come la cheescake, a cui riesce a dare una nota fresca molto apprezzabile.

Il frutto del drago si sposa molto bene anche con i sapori salati: un po’ come il mango, può essere usato per preparare insalate miste in stile tropicale, ma anche insieme a pollo e pesce, oppure con il riso, in una sorta di poké homemade.

Immagine
Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
70
api url views