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17 Aprile 2022 15:00

E se una “recensione negativa” si potesse mangiare come una pizza?

Quanto influisce realmente una recensione negativa di un’attività da ristoro? Se l’è chiesto un abile pizzaiolo che ne ha “servita una deliziosa su un piatto di ceramica” creando una pizza bruciata ad hoc. Provocazione o semplice ironia?

A cura di Bruno Sodano
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Il potere di internet ha fatto sì che la qualità della vita delle persone migliorasse in maniera esponenziale ma – ecco il “ma” – al tempo stesso ha permesso a molti di sentirti in diritto di dire la propria, sui “famosi siti” di recensioni. Se da un lato esiste un lato positivo, dall’altro ci troviamo ad assistere costantemente a tutta una serie di scritti pensati da tanti “leoni da tastiera” che, ignari di tante dinamiche, non si rendono conto delle conseguenze negative che può avere “una serata storta” o peggio ancora una non conoscenza di ciò che si sta provando. È il caso delle pizzerie, artigiani per professione, dove una pizza bruciata può farti abbassare il range di Tripadvisor tanto temuto dai ristoratori. Una pizza bruciata non andrebbe servita ma l’errore è umano e, fortunatamente, si può risolvere chiedendo che venga rifatta senza per forza “affossare” un locale che investe soldi in materia prima e personale.

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La “pizza bruciata” di Ciccio Vitiello: provocazione o ironia?

Genio o follia nella provocazione del vulcanico pizzaiolo Ciccio Vitiello che, interrogandosi sulle dinamiche che vanno ben oltre il servizio al tavolo, si pone alcune domande e propone una riflessione: “Quando si va a mangiare la pizza è bello potersi abbandonare a un’esperienza extrasensoriale, senza necessariamente andare a cercare i difetti a tutti i costi per sfogare su Tripadvisor o sui social. E allora, visto che di giudizi ne è pieno il mondo, ho pensato di offrire ai miei clienti la recensione negativa servita, su un piatto di ceramica. Et voilà, la pizza bruciata”.

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Provocazione o semplice ironia? Poco importa. Il messaggio che manda è quello su cui focalizzare l’attenzione e questo non implica certamente il non poter esprimere un’opinione. Anzi, tutt’altro. Sarebbe bello, però, che una recensione sia fatta sulla base di competenze e di comprensione. Una pizza bruciata non fa del pizzaiolo un incapace e una recensione negativa non dovrebbe essere sempre un valore assoluto.

Recensione negativa: sembra ma non è. Che cos’è?

Cosa succede quando la mozzarella di bufala incontra la polvere di olive nere disidratate posizionata sul piatto della pizza? Entrambe si attaccheranno sul fondo dell’impasto dando l’idea di una pizza totalmente bruciata. A impreziosire il disco è il pomodoro di Corbara a crudo con pesto di basilico, un pizzico di polvere di lime disidratata e l’immancabile olio d’oliva.

Sembra ma non è: e allora, che cos’è? Si legge così nella descrizione di quella che sembra essere molto di più di una provocazione: uno spunto di riflessione che invita a soffermarsi su cosa ci sia dietro una recensione negativa fatta con leggerezza. Perché perdersi tutto quello che c’è di buono in tavola preoccupandosi di puntualizzare il contorno?

"L’amor che move il sole e le altre stelle" è il fulcro del lavoro di Ciccio Vitiello che, trasportato da un’inesauribile energia, già pensa alla prossima creazione: la famigerata pizza ‘A rot’ e carrett’, un omaggio a Napoli e alla pizza della sua migliore tradizione. “La mia pizza ha un’identità precisa – ha concluso il pizzaiolo – ma questo non vuol dire che io non possa fare tutte le tipologie di pizza. Per questo ho pensato di omaggiare Napoli con una pizza che è espressione viva di una cultura intramontabile”.

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Chi è Ciccio Vitiello

Ciccio Vitiello è uno dei pizzaioli più bravi dello stivale che, da qualche anno, ha abbandonato le scene social per formarsi e perfezionarsi in quello che è da sempre stata la sua più grande passione: la pizza. Quello che lo rende diverso dagli altri è il suo modo di coniugare tecnica e arte bianca inventando e valorizzando diverse tecniche, che danno frutti inaspettati, deliziosi per il palato. È tempo di “Cambia – menti” e di rinnovi al consolidato ed è per questo che lascia il tuo vecchio “trono” per spostarsi a San Leucio in una nuova realtà che sarà lo specchio di tutta la sua anima inventiva.

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Quello che i piatti non dicono
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