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4 Gennaio 2024 10:50

Dry January: a chi fa davvero bene il mese alcol free?

Il Dry January è un'iniziativa anglosassone che impone un mese di astinenza dall'alcol a tutti i partecipanti. I benefici sul breve termine sono elevatissimi. Per il lungo termine sta alla singola persona scegliere come vivere il proprio rapporto con le bevande alcoliche.

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È gennaio e con l'anno nuovo arrivano i buoni propositi. Dal 2013 è usanza comune fare un mese di astinenza dall'alcol: il Dry January, una campagna lanciata dall'Alcohol Change UK. Le persone che vi aderiscono evitano ogni contatto con le bevande alcoliche di qualsiasi tipo e di qualsiasi grado per tutto il mese di gennaio. L'Alcohol Change UK è un'associazione benefica fondata da Frank Posillico, l'uomo che per primo ha messo "a regime" la propria astensione. L'uomo d'affari italo-americano fece una sorta di fioretto nel 2008 e si accorse di aver perso peso e risparmiato molti soldi in un solo mese di astinenza. Con il passaparola questa usanza si diffonde a macchia di leopardo negli Stati Uniti ma vede la sua consacrazione solo quando Posillico conosce Emily Robinson, un'attivista inglese, che nel 2011 segue il consiglio di non bere neanche una goccia di alcolici per prepararsi a una mezza maratona. Dopo due anni trasforma l'iniziativa in una campagna ufficiale: il primo anno raggiunge 4 mila iscritti, l'anno dopo raddoppiano. La notizia arriva alla Public Health England, un’agenzia del dipartimento della Salute britannico che decide di promuoverla ufficialmente facendola arrivare in maniera capillare in tutto il Regno Unito. Vediamo insieme cos'è il Dry January nello specifico e che benefici porta.

Cos'è il Dry January

L'iniziativa nata negli Stati Uniti e diventata ufficiale in Inghilterra esiste da oltre un decennio. Le persone non bevono alcolici per tutto gennaio dopo gli eccessi delle feste. Diventa popolare anno dopo anno, soprattutto nei Paesi anglosassoni: nel 2013 furono 4 mila le persone che aderirono all'iniziativa, oggi sono incalcolabili ma secondo le stime dell'Alcohol Change UK a dicembre c'erano ben 9 milioni di persone intenzionate a fare il Dry January. In Italia è una "moda" seguita soprattutto tra i giovani che di aperitivo in aperitivo si avvicinano al nuovo anno e piazzano il Dry January tra i buoni propositi.

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Con il passare degli anni tanti studiosi hanno provato a fare luce sui benefici di questa usanza e tutti convengono che un mese di astinenza fa sicuramente bene ed ha degli effetti molto positivi nel breve e medio termine sulle abitudini delle persone. In particolar modo nei Paesi con bassi tasso d'alcolismo – come l’Italia e altri del Sud Europa – stare un mese a "stecchetto" porta elevati benefici alla salute delle persone. I dubbi vengono sugli abitanti dei Paesi con più problemi d'alcolismo. Non è chiaro quanto questo tipo di sospensione dell’assunzione di alcol possa riflettersi in benefici duraturi e a lungo termine nel caso di persone il cui consumo abituale sia eccessivo, problematico o patologico.

Uno studio dell'Università del Sussex del 2018 dimostra che i partecipanti di questa iniziativa tendono a bere di meno anche nei mesi successivi, più o meno fino ad agosto. Questo porta a una diminuzione delle sbornie, dei giorni della settimana in cui si beve e del consumo di alcol quando ci si concede un drink. Di conseguenza le persone hanno un risparmio economico, una migliore qualità del sonno e una perdita di peso. Il titolo della ricerca è proprio "Come ‘Dry January' è il segreto per dormire meglio, risparmiare e perdere peso" quindi ci hanno puntato proprio tanto su questo fattore. Nel 2019 l'università ha fatto un sondaggio sui soggetti studiati per aggiornare le statistiche e sono rimaste pressoché invariate. Lo stesso anno anche il British Medical Journal pubblica una ricerca, ancor più ampia, su questo fenomeno. Coinvolgendo ricercatori del Regno Unito e degli Stati Uniti lo studio si concentra su persone abituate a bere con moderazione per tutto l'anno: rimanere all'asciutto per un mese porta degli effetti positivi su sonno e peso (confermando la ricerca del Sussex) e sulla funzionalità epatica. Le persone hanno ridotto i propri rischi cardiovascolari e di sviluppare il diabete.

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È però importante concentrarci sul significato di questa iniziativa: il Dry January deve essere visto come un avvio di stile di vita che porta almeno a ridurre, se non a eliminare, l'alcol dalla propria vita. Vederlo come una sorta di "pulizia di primavera" e disintossicarsi per un mese in vista di un anno di bagordi non porta alcun tipo di beneficio al nostro corpo. Questo rischio è comprovato da alcune ricerche inglesi: circa l'11% dei partecipanti al Dry January consuma molto più alcol nei mesi successivi a gennaio rispetto a quanto facevano prima dell'iniziativa. Una sorta di "effetto rimbalzo" che è tanto comune nelle diete ipocaloriche drastiche.

Il Dry January serve oppure no?

Arrivati a questo punto possiamo dire che sospendere il consumo di alcol per un mese è una soluzione efficace se siamo delle persone che bevono abitualmente con moderazione. Se invece siamo a rischio alcolismo il Dry January non solo è sconsigliato ma è addirittura pericoloso. Si possono avvertire problemi simili a quelli dell'astinenza. A mettere in guardia da questi rischi è la stessa Alcohol Change UK che promuove l'iniziativa. Se crediamo di avere problemi con l'alcol dobbiamo rivolgerci a istituti specializzati, dobbiamo chiedere aiuto, non basta un mese di stop per poi riprendere con più vigore.

Secondo molti medici del Regno Unito bisognerebbe però sfruttare la popolarità dell'iniziativa per fare degli studi a lungo termine. Il Dry January è un’iniziativa potenzialmente molto utile, purché non sia intesa dalle persone come un modo per sentirsi autorizzate a bere nel resto dell’anno.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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