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1 Luglio 2025 16:10

Dopo quasi 2 anni chiude il ristorante con un solo tavolo incoronato “il più romantico di Verona”

La chef veronese aveva trasformato il suo ristorante in un modello unico con un solo tavolo e una sola protagonista, lei. Ma, secondo quanto riportato, l'esperimento si è rivelato insostenibile.

A cura di Francesca Fiore
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Nel cuore di Verona, tra le viuzze nascoste che respirano storia e suggestione, si trova L’Antica Amelia Bistrot, un piccolo ristorante in Vicolo Due Stelle che aveva conquistato i palati e il cuore di molti. A guidarlo è Micol Zorzella, chef appassionata, fondatrice e anima del locale. Dopo quasi due anni dalla rivoluzione del suo format, Zorzella pare abbia annunciato la chiusura definitiva del ristorante, lasciando un vuoto nella scena gastronomica della città: l'ultimo servizio sarà il 10 luglio del 2025. A raccontarlo la pagina veneta del Corriere della Sera: una decisione amara, frutto di difficoltà strutturali e di un settore sempre più fragile.

La nascita di un’idea coraggiosa

L’Antica Amelia non è un ristorante qualsiasi: nasceva dal sogno di Micol Zorzella di creare un luogo in cui cucina e accoglienza si fondessero in un’esperienza autentica. Cucina creativa, ingredienti selezionati, una carta dei vini curata: ogni dettaglio raccontava la sua visione, fatta di eleganza sobria e passione concreta.

Il locale ottenne visibilità anche a livello nazionale quando partecipò al celebre programma televisivo 4 Ristoranti condotto da Alessandro Borghese, che lo ribattezzò "locale più romantico di Verona". In quell’occasione, Zorzella mise in mostra il carattere del suo bistrot e la sua idea di ospitalità, guadagnandosi l’attenzione del pubblico per la personalità decisa e il gusto raffinato dei suoi piatti. Quell’episodio fu un trampolino, ma anche un momento di forte esposizione, che aumentò le aspettative e la pressione sul ristorante.

L’esperimento di "The Table": un solo tavolo per dodici

Nel 2024, davanti all’impossibilità di trovare personale qualificato per sala e cucina, Zorzella ha scelto di rivoluzionare completamente il format del locale. Così è nato The Table, un progetto unico: un solo tavolo da dodici posti, una sola chef, un menu diverso ogni sera, nessun cameriere. Era lei a cucinare, impiattare, servire, raccontare i piatti, accogliere i clienti. Un’idea tanto romantica quanto logorante, che trasformava la mancanza di risorse in un atto di resilienza e dedizione estrema. "Non trovavo personale, allora ho deciso di fare tutto da sola", aveva dichiarato. Un gesto potente, che ha attirato attenzione e ammirazione, ma che alla lunga si è rivelato insostenibile, anche per una professionista instancabile come lei.

La chiusura: una sconfitta del sistema, non della chef

La decisione di chiudere L’Antica Amelia, come riporta il Corriere del Veneto, parrebbe non nascere da un calo di clienti o dalla mancanza di passione, ma da una realtà sempre più comune nella ristorazione italiana: l’impossibilità di trovare collaboratori affidabili e formati. Zorzella ha provato a resistere, ha reinventato il suo ristorante, ha lavorato senza sosta, ma alla fine ha dovuto arrendersi. Le sue parole non sono state di resa, ma di consapevolezza: non si può portare avanti da soli un mestiere che nasce dalla condivisione.

La storia dell’Antica Amelia è quella di un ristorante, ma anche di una battaglia contro l’indifferenza e la solitudine nel mondo del lavoro. Micol Zorzella non ha perso: ha lasciato un segno forte, ha dimostrato che si può essere chef e imprenditrici senza compromessi, ha raccontato una storia d’amore per la cucina fino all’ultimo piatto. Verona perde un bistrot, ma resta l’esempio di una donna che ha saputo trasformare ogni difficoltà in un gesto di forza.

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Quello che i piatti non dicono
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