
La controversia sulla “carbonara fake” approda sulla stampa internazionale e riaccende il dibattito sulla tutela del Made in Italy. Dopo che The Telegraph ha rilanciato il caso sollevato da Fratelli d’Italia sulla presenza di prodotti etichettati come italiani ma fabbricati all’estero negli scaffali del supermercato del Parlamento europeo, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida torna sul tema e annuncia una nuova iniziativa legislativa.
“A breve arriverà in Parlamento una legge importantissima che ci permetterà di contrastare l’Italian sounding in modo ancora più efficace", ha dichiarato il ministro a margine dell’assemblea annuale di Cia – Agricoltori Italiani. “Sarà una norma che rafforzerà la protezione dell’intero sistema agroalimentare, inclusa la fase della distribuzione. Credo che rappresenterà un passo avanti decisivo”.
Le critiche al market del Parlamento europeo
La vicenda è esplosa dopo che lo stesso Lollobrigida aveva denunciato sui social la presenza, nel market interno del Parlamento europeo, di prodotti venduti come italiani ma realizzati in Belgio. Tra questi, barattoli di “salsa alla carbonara” con bandiera tricolore in etichetta, preparati con panna e pancetta anziché guanciale. Una deviazione dalla ricetta tradizionale che il ministro ha definito “il peggio dell’Italian sounding” e per la quale ha chiesto l’avvio di verifiche immediate.
“Ho voluto sottolineare quanto sia fondamentale difendere l’autenticità dei nostri prodotti e quanto stiamo lavorando per farlo”, ha spiegato oggi. Il tema ha attirato l’attenzione anche dell’eurodeputato Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles, secondo cui l’uso improprio di simboli italiani su prodotti che non provengono dal nostro Paese “può configurare una pratica ingannevole e deve essere perseguito”. Per Fidanza, la battaglia non riguarda solo l’identità culturale: “È una questione di trasparenza e di tutela dei consumatori”.

The Telegraph ricorda come quella sulla carbonara non sia la prima disputa alimentare che coinvolge Fratelli d’Italia. Il partito ha sostenuto, negli scorsi mesi, iniziative europee per limitare l’uso di termini come “bistecca” o “salsiccia” nei prodotti vegetali, e in Italia ha appoggiato la legge che vieta la produzione e la vendita di carne coltivata. Rimane inoltre forte la critica della premier Meloni alla decisione Ue di autorizzare la commercializzazione di insetti come “nuovi alimenti”.
Con l’arrivo della nuova legge annunciata da Lollobrigida, il governo punta ora a blindare ulteriormente il perimetro del Made in Italy, nel tentativo di frenare un fenomeno – l’Italian sounding – che vale miliardi e che, secondo Roma, continua a danneggiare consumatori e filiere produttive.