Distributori automatici di carne di balena (venduta a 7 euro): ma i giapponesi dicono no
In Giappone stanno nascendo distributori automatici di carne di balena. L'idea, controversa e discussa, di un'azienda nipponica per risollevare i consumi di questo tipo di prodotto. I giapponesi però sembrano non più apprezzare questo alimento.
Scoppia la polemica in Giappone a seguito dell'istallazione di vari distributori automatici contenenti carne di balena, venduta all'equivalente di 7 euro. Non si placa il movimento animalista nazionale, ma non solo, dopo la comparsa in città come Tokyo e Yokohama di dispenser di prodotti questa natura. Nello specifico nelle macchinette si trovano, tra le altre cose, pure sashimi, pancetta e bistecche provenienti da cetacei vittime di una caccia tanto controversa quanto incontrollata, ancora fin troppo presente nei mari al largo del Giappone nonostante le restrizioni imposte a livello internazionale. Nella Capitale nipponica sono due i distributori automatici di questo tipo, a Yokohama ne è stato inaugurato da poco un altro ma l'azienda non pare frenare la sua politica di espansione di fronte alle critiche degli animalisti.
Nel prossimo quinquennio, infatti, la Kyodo Senpaku ha in programma di avviare in tutto il Paese un altro centinaio di dispenser di carne di balena. Un prodotto, in verità, che negli ultimi anni ha conosciuto un calo nell'apprezzamento e nel consumo dei giapponesi, e anche in virtù di ciò l'azienda sta cercando di rilanciare questo tipo di alimento, incurante di critiche e condanne. Credendo probabilmente che per risollevare il mercato sia sufficiente creare dei distributori automatici dedicati e vendere la carne di balena a un prezzo tutto sommato accessibile, tra i 7 e i 21 euro a seconda del taglio e della tipologia di prodotto.
Distributori di carne di balena, ma i giapponesi dicono no (sembra)
Una reale intenzione politico – commerciale oppure l'ultimo tentativo di convincere i giapponesi a mangiare nuovamente la carne di balena? Questo prodotto negli ultimi anni ha conosciuto un importante calo nei consumi nazionali, tanto che nel 2021 sono state appena 1000 le tonnellate fruite dal pubblico, contro 2,6 milioni di tonnellate di pollo e 1,27 milioni di manzo, solo per fare un paragone.
Guardandoci indietro di una cinquantina di anni si capisce però il reale calo riguardante la carne di questi grossi cetacei: nel 1962 infatti erano 233 mila le tonnellate consumate dai giapponesi. Ma in tutto ciò non è vietata la caccia alle balene? In verità la Commissione baleniera internazionale, organismo globale a tutela di questi cetacei formato da 88 Stati membri, nel 1986 ha posto un veto a questa crudele pratica. Nonostante tutto però in Giappone proseguono nella loro caccia violenta e indiscriminata, uccidendo annualmente centinaia di esemplari.
