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19 Agosto 2022 16:41

Pomodori di mare: cosa sono e come usarli in cucina

Alla scoperta dei pomodori di mare, gli anemoni tanto simili al vegetale da "rubargli" il nome. Vediamo quanto costano, come si usano e se sono commestibili.

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Il pomodoro di mare può sembrare una strana caramella gommosa attaccata agli scogli ma si può mangiare ed è anche gustoso e versatile. In comune con i pomodori "di terra" hanno il colore rosso e la confusione in cui ci mandano dal punto di vista biologico: pensiamo infatti che entrambi siano degli ortaggi e li usiamo come tali ma in realtà no, il pomodoro "classico" è un frutto, il pomodoro di mare è un animale. Anche se non è un ingrediente comune lo possiamo trovare in tante zone costiere usato in maniera simile al cetriolo di mare (che da quest'anno è vietato). Molto buono anche saltato in padella o fritto: in Sardegna c'è una grande tradizione di anemoni di mare fritti, si chiamano orziadas e sono squisiti. Vediamo insieme come si cucina e quanto costa.

Cos'è il pomodoro di mare

Il pomodoro di mare altro non è che un'anemone di piccole dimensioni. Sicuramente la ricorderai come "casetta" di Marlin ne "Alla ricerca di Nemo". I pesci pagliaccio usano le anemoni per proteggersi dai predatori perché sono munite di tentacoli urticanti. Il pomodoro di mare non fa eccezioni: il corpo è cilindrico e alla base ha un disco e una specie di tronco; attorno alla bocca ci sono circa 200 tentacoli piuttosto corti e urticanti per i pesci, ma non troppo per gli esseri umani che hanno solo una piccola reazione di prurito se "punti".

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Durante la bassa marea lo si può trovare fuori dall'acqua, avvinghiato agli scogli: in superficie l'aspetto è molto diverso perché si appallottola ed è gelatinoso, somiglia davvero a un pomodoro, da qui il nome. In acqua si "apre" e assume una forma simile a quella di un fiore, molto più bello e invitante anche dal punto di vista gastronomico. Anche se l'aspetto ci confonde resta però un animale, quindi se sei vegetariano o vegano non puoi mangiarlo: l'Actinia equina (il suo nome scientifico) è carnivoro e anche piuttosto aggressivo con le sue prede. Si nutre di molluschi, crostacei e piccoli pesci che cattura paralizzandoli con i tentacoli urticanti prima di mangiarli.

Il pomodoro di mare in cucina

Abbiamo scoperto che questa piantina non è una piantina, a dispetto delle apparenze abbiamo addirittura visto che è carnivora e pure "cattivella" con le sue prede. Nonostante tutte queste premesse resta una delle prelibatezze del nostro mare. Il pomodoro di mare è commestibile nonostante i tentacoli velenosi perché la sostanza urticante è disattivata dagli enzimi presenti nel nostro intestino, per questo possiamo mangiarlo senza alcun tipo di problema. Consigliamo comunque di schiacciare i pomodori di mare prima ancora di pulirli così da far uscire tutto il liquido urticante che potrebbe portare prurito alle pelli sensibili. È molto importante lavarlo accuratamente sotto l'acqua corrente e pulire la parte incava perché potrebbero esserci dei sassolini o della sabbia che andrebbero a rovinare il piatto.

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La ricetta più famosa e forse anche la più gustosa è senza dubbio quella delle orziadas sarde, anche perché come dice la Sora Lella "fritta è bona pure ‘na sola de ‘na scarpa". Si presta molto ai piatti coi molluschi e col pesce povero, ideale per condire la pasta con quel tocco sapido che tanto ci ricorda il mare. Molto famosa è la pappa al pomodoro di mare, una variante del classico piatto toscano realizzata con il pomodoro (quello "classico"), gamberi, calamari e per l'appunto Actinia equina con l'immancabile pane sciocco toscano.

Il pomodoro di mare non è un alimento molto economico: come tutti gli anemoni costa circa 60 euro al chilo ma il prezzo è "gonfiato" dall'uso che se ne fa. Occorrono pochi grammi di anemoni nei piatti: per questo motivo puoi trovare scatole da 100 o 200 grammi nei supermercati più forniti andando ad evitare gli sprechi, sia economici sia gastronomici.

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Quello che i piatti non dicono
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