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8 Agosto 2025 11:00

Cosa sono i denti di cane: i crostacei che sembrano delle piccole rocce lunari

Probabilmente li hai visti tantissime volte al mare, forse sei stato anche una loro "vittima" mentre camminavi scalzo sugli scogli o li hai notati sui gusci delle cozze: andiamo alla scoperta di questi crostacei particolari che, però, non si mangiano.

A cura di Federica Palladini
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Le creature marine destano sempre una certa curiosità, tra specie più o meno particolari e sconosciute che popolano mari e oceani, che siano granchi blu o pesci palla. I balani, così come si chiamano in realtà i denti di cane, non fanno eccezione: non servono esplorazioni subacquee per scovarli perché stiamo parlando di quelle minuscole “conchiglie” che a prima vista sembrano delle piccole formazioni rocciose coniche che si trovano attaccate ai moli, alle banchine, agli scogli, agli scafi delle barche e persino su cozze, tartarughe e balene, ma che, invece, sono esseri viventi a tutti gli effetti. Si tratta di crostacei dalle origini millenarie molto diffusi anche nel Mediterraneo, il più delle volte responsabili di fastidiose ferite ai piedi quando si cammina scalzi, perché appuntiti e taglienti proprio come i denti dei cani. Conosciamoli meglio.

Che cosa sono i denti di cane

Abbiamo capito perché ai balani è stato affidato questo nome: ma cosa sono? Biologicamente parlando siamo di fronte a dei Cirripedi, ovvero crostacei che contano circa cento specie differenti al loro interno e che in questo caso si definiscono sessili, in quanto vivono tutta la loro esistenza attaccati a un supporto o come parassiti se si fa riferimento, per esempio, al guscio di un altro animale tipo i mitili. Quello che si nota di loro a occhio nudo, e che può essere scambiato per un’incrostazione, è proprio il rivestimento calcareo, che si presenta di colore chiaro, tra il bianco e il grigio, duro e affilato, fissato in modo solido all’ospite: resistono all’esposizione al sole, così come alla forza delle onde, ma non possono, ovviamente, vivere senz’acqua, dato che è la fonte primaria di nutrimento (mangiano plancton), grazie a un apparato filtrante, in parte simile a quello dei molluschi bivalvi. Rispetto alle cozze, che i balani siano strettamente adesi al guscio non è un cattivo segno, perché significa che si tratta di esemplari di scoglio e, quindi, solitamente selvatiche.

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Sono commestibili?

I balani, pur essendo dei crostacei come granchi o gamberi, non fanno parte della nostra dieta. Quando si acquistano le cozze, se i denti di cane sono presenti, basta strofinarli con una spazzola durante la classica pulizia della conchiglia prima di cucinarla. All’interno della “famiglia” dei Cirripedi, però, esistono dei crostacei che sono considerati una vera e propria prelibatezza e che attirano per il loro aspetto quasi mostruoso: i percebes, che si trovano in posizioni quasi impossibili da raggiungere (da qui il loro costo elevato) sulle coste rocciose della Spagna e del Portogallo, in particolare in Galizia. In questo caso, non si fa riferimento ai balani, che si fissano con tutto il corpo, ma ai lepadi, dotati di peduncoli con i quali fanno presa sulle superfici: sono altrettanto bizzarri nella fisionomia, ma guai a sottovalutarli.

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