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18 Maggio 2024 13:00

Cosa perderemmo se le api si estinguessero

Salvare le api sta diventando sempre più urgente e importante: è ormai chiaro che un mondo senza api non potrebbe esistere per più di un motivo, uno dei quali è il cibo. Con l’ulteriore diminuzione di questo insetto laborioso, infatti, non andremmo a perdere solo il miele ma tantissimi altri alimenti fondamentali per la nostra alimentazione.

A cura di Martina De Angelis
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Le api sono insetti fondamentali per l’equilibrio del pianeta, non solo per la loro produzione di un alimento prezioso come il miele ma per il loro apporto alla nascita e crescita di tanti altri alimenti tramite l’operazione dell’impollinazione.

Proprio per questo salvare le api sta diventando sempre più urgente. Questi preziosi insetti, infatti, sono sempre più a rischio non solo per il cambiamento climatico, ma soprattutto per il sempre più ampio utilizzo dei pesticidi e per pratiche come la monocultura.

È una stima del WWF a spiegare, nello specifico, quanto sarebbero impoverite le nostre tavole dalla diminuzione sempre più drastica delle api. Delle 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria, quasi l’80% richiede l’impollinazione, non solo da parte di api mellifere o solitarie, ma anche per esempio dalle vespe e calabroni.

Da questi insetti dipende circa il 35% della produzione agricola mondiale e quindi è facile come un mondo senza api andrebbe di compromettere buona parte della nostra alimentazione, già seriamente rischio per il surriscaldamento globale. E non sarebbero solo i cibi che più associamo alle api a sparire (il miele ovviamente, o la frutta), ma anche alimenti insospettabili come il cacao, il caffè e persino i prodotti caseari.

Il caffè, il tè e il cacao

Il caffè non è il primo alimento che ti viene in mente quando pensi alle api, eppure è uno di quelli che rischieremmo di perdere per primo. L’impollinazione ad opera soprattutto delle api selvatiche, aumenta il rendimento della coltivazione, permettendo ai coltivatori di rispondere all’altissima richiesta. Lo stesso discorso vale anche per il tè, le cui piante per la propagazione si affidano quasi esclusivamente agli impollinatori, e per il cacao, la cui pianta dipende interamente dall’impollinazione mediata da insetti come le api.

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Tantissimi tipi di frutta

È molto più facile capire come mai buona parte della frutta sparirebbe se il numero delle api continuasse a diminuire drasticamente: un frutto è il risultato del lavoro di un'ape che ha impollinato la pianta, e quindi con molte meno api sarebbero tantissime le varietà di frutti che non troveremmo più sulle nostre tavole. Qualche esempio? I frutti di bosco, il cui sviluppo è strettamente legato al lavoro di api e calabroni, le mele e le pere, entrambe bisognose dell’impollinazione delle api così come le ciliegie.

E ancora sparirebbero i kiwi, principalmente impollinati da api da miele, calabroni e api solitarie, le albicocche e le pesche, che necessitano del lavoro delle api per diventare i frutti gustosi che conosciamo. Persino le fragole sarebbero a rischio: nonostante facciano ricorso all’autoimpollinazione e a quella mediata dal vento, il lavoro delle api le aiuta a raggiungere il loro massimo potenziale. Anche l’avocado dipende strettamente dalle api da miele e da altre specie di api da cui dipende lo sviluppo di questo celebre frutto diventato uno degli ingredienti più famosi del globo.

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Le mandorle

Il rapporto tra api e mandorle è molto stretto: non solo gli alberi di mandorlo hanno bisogno delle api mellifere per l’impollinazione, ma anche le api necessitano del mandorlo poiché il suo nettare contiene un composto naturale i virus e i parassiti intestinali che attaccano le api. La diminuzione delle api andrebbe quindi a influire sulla produzione dei mandorli, ma questa andrebbe a sua volta a ridurre ancora di più il numero degli insetti perché ne perderebbero la protezione naturale. Proteggere questo delicato ecosistema è dunque fondamentale sia per la salvaguardia delle diverse tipologie di mandorle, sia per la conservazione delle api.

I pomodori

I pomodori sono un caso davvero singolare: le piante, infatti, hanno bisogno di vibrazioni per potere rilasciare il loro polline, motivo per cui si trovano bene a stretto contatto con i calabroni, che tenendo il loro corpo vicino alla pianta riescono ad estrarne il polline. La sparizione o diminuzione drastica di questi insetti porterebbe un danno davvero sostanzioso alla produzione dei pomodori e dei conseguenti prodotti che da esso derivano. Anche perché il processo delle vibrazioni può essere eseguito anche manualmente con un particolare attrezzo, ma risulta meno efficace e molto più costoso.

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Altri alimenti che sparirebbero senza api

Quelli elencati sono solo una piccola parte dei tantissimi alimenti che andremmo a perdere senza il costante lavoro delle api. Tra gli altri spiccano anche le zucchine e tutte le varietà di zucca: in un mondo senza api da miele, calabroni e api solitarie queste piante non sarebbero in grado di svilupparsi e crescere poiché gli mancherebbe l’essenziale impollinazione. E sarebbero a rischio persino le produzioni di carne e di prodotti lattiero-caseari, perché le mucche da allevamento si cibano principalmente di erba medica, un foraggio che si sviluppa proprio grazie al lavoro di impollinazione delle api.

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