Il silenzio è sacro, nessun contatto con l'esterno e niente dispositivi elettronici: queste sono solo alcune delle regole che dovranno osservare i religiosi nell'atto di eleggere il nuovo Papa durante il conclave.
La morte di Papa Francesco ha lasciato un grosso vuoto nel cuore di milioni di fedeli che vedevano in Jorge Mario Bergoglio il Pontefice del popolo. L'ombra del conclave è pesata su Santo Padre sin dal giorno del suo ricovero (14 febbraio) per poi prendere il sopravvento al momento della sua dipartita il 21 aprile. Dopo i funerali, le attenzioni di tutto il mondo saranno rivolte a questo rito: il periodo in cui i cardinali si rinchiuderanno nella Domus Sancatae Marthae, residenza vicino la Cappella Sistina, e decideranno il futuro della Chiesa e del Vaticano. Ci sono diverse regole che i religiosi dovranno osservare al momento dell'elezione del nuovo Papa ma, è curiosità di molti, sapere come funzionerà la cucina in quei giorni di assoluta segretezza.
Nella residenza di Santa Marta, che ospiterà il conclave, verrà allestita una cucina che sarà gestita da un personale altamente e accuratamente selezionato. Per capire bene bisogna partire dalla definizione della parola "conclave" che, dal latino, significa letteralmente "con la chiave". Per intenderci, durante l'elezione del nuovo Pontefice, la clausura assoluta sarà il principio che guiderà l'intero sistema. I cardinali elettori (saranno 135) non potranno esserci interferenze con l'esterno e, la stessa regola, varrà anche per i camerieri e i cuochi.
Non saranno ammessi dispositivi elettronici come telefoni e gli ingressi e le uscite saranno rigorosamente controllate dalla sicurezza vaticana. Basti pensare che persino nelle cucine o nelle aree comuni sono stati istallati dei sistemi anti-spionaggio. Ogni membro dovrà firmare un giuramento di segretezza che vieta di divulgare le informazioni e di scambiare parole superflue con gli elettori.
Il servizio ai tavoli si svolgerà in religioso (è proprio il caso di dirlo) silenzio e le interazioni saranno ridotte al minimo necessario. Nei tempi passati erano suore e monaci a preparare i pasti, oggi invece si preferiscono cuochi laici che abbiano già qualche legame con il Vaticano o che provengano da strutture di fiducia. Dal 21 aprile la carica del Papa è rimasta vacante, ora tutti gli obblighi formali saranno gestiti dal cardinale camerlengo Kevin Farell che darà inizio al conclave dopo i novendiali, ossia i nove giorni di messe in suffragio del Papa defunto (inizio previsto tra il 5 e il 10 maggio).
Pasti semplici e completi, il conclave sarà sinonimo di sobrietà più totale. Colazione leggera con caffè, tè, pane e marmellata. Pranzo con primo, secondo, contorno e frutta e cena più semplice ma simile nella struttura. In generale le portate saranno ispirate alla tradizione della cucina italiana: risotti, paste al forno, carni bianche, pesce, verdure grigliate e frutta di stagione. Il pane sarà fresco ogni giorno e, in occasioni speciali come la domenica, è previsto anche un piccolo e semplice dessert come una crostata o un budino. I cardinali potranno bere il vino ma in piccole quantità e nei limiti del possibile.
Nel conclave del 2013, quello in cui venne eletto Papa Francesco si dice che, da fonti interne al Vaticano, molti cardinali – soprattutto statunitensi e sudamericani – abbiano apprezzato molto la qualità del cibo servito e l'austera, sobria e semplice atmosfera della Domus Sancatae Marthae.