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9 Novembre 2020 13:00

Come preparare le verdure sottaceto: consigli di base e accostamenti

Realizzare delle conserve sottaceto è più facile di quanto si creda: inoltre è utile per consumare quell'eccesso di verdura, ma anche di frutta, che giace in frigo. Una volta provata la prima ricetta, ci si può sbizzarrire con gli abbinamenti più creativi, accostando anche erbe e spezie a piacimento. In questo modo, inoltre, potrete gustare i vostri prodotti preferiti anche fuori stagione.

A cura di Redazione Cucina
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Se vi è capitato di trovare verdure in offerta e acquistarne più del dovuto, vi sarete chiesti come fare per non essere costretti a buttarle via: preparare dei sottaceto è un’ottima soluzione al problema, con il vantaggio aggiuntivo di poterle avere sempre a disposizione, anche quando saranno ormai fuori stagione. Se non siete degli esperti della conservazione sottaceto niente paura: basta seguire poche e semplici regole per prepararli alla perfezione.

Cosa vuol dire conservare sottaceto

La conservazione sottaceto è una tecnica molto antica che consiste nell’immergere le verdure in un liquido acido come il vino o l’aceto, così da inibire la crescita di batteri e impedire che gli alimenti vadano a male. Si tratta di un metodo adatto a verdure come carote, funghi e olive, ma anche ad alcuni tipi di frutta, quali prugne, pere e limoni. Pur non durando nel tempo tanto quanto la sua controparte fermentata, la versione che vi proponiamo va conservata in frigo e ha il vantaggio di esser semplice e veloce da preparare.

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Come fare a realizzare i sottaceto

Assicuratevi di avere a disposizione verdure, condimento, aceto e barattoli di vetro sterilizzati con una capienza di almeno 2 litri. Dopo averli riempiti con le verdure che gradite di più, tagliate a bastoncini oppure a cubetti, procedete aggiungendo 1 cucchiaio di semi di coriandolo, 2 cucchiaini di semi di finocchio, 1 cucchiaino di semi di senape, 10 spicchi di aglio tagliati a metà, mezza cipolla tagliata a fette, odori a piacere (l’aneto è molto comune nei sottaceti) e, se desiderate un tocco piccante, qualche peperoncino. Versate poi in una pentola di medie dimensioni 500 ml di acqua, 500 ml di aceto (del tipo che preferite), 2 cucchiai di sale e 6 di zucchero. Portate a ebollizione e versate il tutto nei barattoli di vetro, facendo attenzione a sommergere completamente le verdure. A questo punto, chiudete i barattoli e lasciateli raffreddare a temperatura ambiente prima di spostarli in frigo. Aspettate qualche giorno prima di consumare le vostre verdure sottaceto.

Quali alimenti usare per fare in sottaceti

La conservazione sottaceto è adatta a praticamente qualsiasi verdura: barbabietole, carote, ravanelli, cetrioli, fagiolini, cipolle, carciofi, cavolfiori, peperoni e chi più ne ha più ne metta. Una preparazione tipica della tradizione italiana, ad esempio, è la giardiniera: un mix di verdure di vario tipo messe sottaceto. Mentre le verdure più piccole possono essere lasciate intere, quelle di dimensioni maggiori vanno tagliate a pezzetti, senza mai dimenticare di lavarle prima. Per quanto riguarda le spezie e gli odori, potete sbizzarrirvi con semi di aneto, semi di sedano, pepe, anice stellato, e molti altri. Se siete nuovi a questo metodo di conservazione, sentitevi liberi di sperimentare anche con i diversi tipi di aceto, per trovare quello che vi aggrada di più.

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Come consumarli

I sottaceti possono essere un’ottima aggiunta a insalate e panini: per un sandwich dal sapore mediterraneo, ad esempio, potreste abbinare melanzane sottaceto e feta. Perfetti per un aperitivo improvvisato, sono utili per realizzare delle insalate di pasta, di riso, o di altri cereali, last minute; si possono usare sia con la carne sia con il pesce, a patto però che questo non sia troppo delicato: sono perfetti anche molluschi come polpi e totani. Altri accostamenti ghiotti possono essere verdure sottaceto e braciole di maiale, o frutta sottaceto e pietanze saltate in padella. In alternativa, i sottaceti possono essere uno stuzzichino croccante da gustare direttamente dal barattolo.

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