
Sai che l'abbinamento prosciutto e melone è antichissimo e come è nato? Il melone era molto amato già nel Medioevo, grazie al suo sapore dolce e alla sua freschezza, che donava sollievo nelle calde giornate estive. Questo frutto, però, è stato ritenuto per secoli "pericoloso" o addirittura "mortale", in quanto freddo e umido, condizione da arginare accompagnando il melone con alimenti caldi e secchi, tra cui i salumi ben stagionati. Ma scopriamo di più di questa inaspettata storia su un piatto tipico della tradizione italiana.
Il malore fatale di papa Paolo II a causa di due meloni
In una calda mattinata di luglio del 1471 papa Paolo II viene trovato morto nel suo letto. La corte pontificia escluse subito l’avvelenamento e problemi di salute, perché il papa stava benissimo e aveva solo 54 anni. Cosa rimase? Era certo che il Papa quella sera avesse mangiato ben due meloni, di cui era molto goloso, quindi erano stati loro a causare il malore fatale. Questa spiegazione venne accettata, tant’è vero che ancora oggi su Wikipedia viene riportata come causa della morte del papa.
Ma perché il melone avrebbe dovuto avere questo effetto? La teoria dei 4 umori
I medici erano davvero diffidenti nei confronti di questo frutto. Questo perché all’epoca si seguiva la teoria dei 4 umori, studiata da Ippocrate, quindi stiamo parlando già del V secolo a.C. , la teoria affermava che nel corpo esistessero 4 sostanze:
- il sangue di consistenza caldo-umido
- la bile gialla, caldo-secca
- la bile nera, fredda secca
- e il flegma, freddo umido
Queste fanno funzionare correttamente l’organismo e devono essere perfettamente in equilibrio. Quando una di loro viene compromessa il corpo si ammala.
Come nasce l'abbinamento prosciutto e melone
Secondo questo studio di Ippocrate, l’alimentazione è molto importante e i cibi ritenuti “freddi” come i frutti devono essere per forza associati a cibi definiti “caldi e secchi” come il vino o appunto, la carne, in particolare i salumi che sono ben stagionati, quindi anche il prosciutto crudo.
Il papa purtroppo non ha seguito queste indicazioni, forse una fettina di prosciutto lo avrebbe salvato? Insomma questo piatto in realtà veniva mangiato con gusto già nell’antica Roma: il medico Galeno, tramandando gli studi di Ippocrate, lo consigliava per i banchetti alla corte di Marco Aurelio. Ma è nell’800 che viene inserito nel ricettario di Pellegrino Artusi “La Scienza In Cucina e L'Arte Di Mangiar Bene”, diventando una vera e propria ricetta tradizionale italiana. Ancora oggi è uno dei pasti migliori da fare in estate.